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<<Papà voglio tornare ad essere uno stregone>>

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Entro nella sala insegnanti, esausta, con la gola arrossata per le troppe ore di spiegazioni. Mi lancio sulla sedia della mia scrivania non curante degli sguardi dei miei colleghi. Giro lo sguardo verso la pila di esami e compiti da correggere, istintivamente mi viene da sbattere la testa sul freddo legno bianco della scrivania. 'Neanche avessi quindici anni ' penso già esasperata dalla mole di lavoro che mi ritrovo affianco. 

<<Guarda, guarda, oggi chi è che non ha voglia di lavorare? EH?>> quasi urlando chiede retorica Ahmya piazzando una mano, davanti alla mia testa ancora posta sulla superficie di legno ricoperta da scartoffie, con prepotenza, facendo tremare anche la pila di fogli, ordinati con cura, in base alla sezione e alla classe. Sbuffo, non sopportando più il suo caratteraccio.  

Mi tiro su con il busto e appoggio il mento sulle mani intrecciate e i gomiti puntati sulla scrivania. Ormai esausta dalle sue continue scenate  esplodo e gli riverso in faccia tutti gli anni di rancori accumulatosi da me e gli altri colleghi, che ormai avevano gli occhi putati su di noi. La mia faccia diventa una maschera di ghiaccio da quanto la mia espressione sia diventata fredda.

<<Ah si? E sarei io ad essere quella che non ha voglia di lavorare? Ma ti prego ascoltati quando parli. Ti guardi mai allo specchio chiedendoti perché sei così viscida ed acida? Se ancora qui dentro solo perché fa comodo al preside- mi tiro su piantando le mani acconto alla sua solo per essere vicino alla sua faccia - Eh già dura la verità, vero? Tu qui dentro non dovresti esserci da circa... mhh ...due anni, questo perché l'unica cosa che sai fare è venire qua due volte alla settimana e fare il niente nelle tue classi, eppure supporti la scuola economicamente e noi ti dobbiamo tenere qua dentro e sorbirci le tu molestie sia verbali che fisiche, e smettila di fare quella faccia da io non so niente perché tu lo sai meglio di noi. Guardati in torno e nota le facce dei tuoi "colleghi". Nessuno ti vuole qui o altrove.>> finisco il mio discorso rendendomi conto di non aver ripreso fiato. 

<<Lo sai contro chi ti sei messa?>> dice pavoneggiando la sua ricchezza e la sua popolarità. Di istinto sento gli occhi prende fuoco ed con uno scatto improvviso la prendo per il colletto della camicia e la tiro a me, facendogli sbattere il bacino sul bordo, legnoso, della scrivania, provocandogli una smorfia di dolore. 

<<Oh lo so benissimo. SE UNA BAMBINA DEL CAZZO VIZIATA. Piuttosto tu non sai contro ti sei messa tu. SE COSÍ ESTREMENTE EGOCENTRICA CHE IL TUO PROFUMO SI SENTE DAL PARCHEGGIO E TI CREDI LA RIGINETTA DI STO CAZZO. INIZIA A CORRERE PRIMA CHE DECIDA DI DENUNCIARTI PER LE MOLTESTIE SUL LAVORO>> le sputo velenosa a pochi centimetri dal suo volto puntandogli i miei occhi ricolmi di ira, nei suoi. Riuscii a liberarsi dalla mi salda presa vicino al suo collo e a correre via. 

Mi sistemo per riordinare la camicia e la gonna. Girandomi noto gli occhi sconcertati di tutti su di me, poi improvvisamente, un applauso fragoroso. 

<<Brava!>> <<Gli hai fatto capire chi sei!>> <<Woooo! Io al post tuo non avrei trovato il coraggio per farlo>> sentii uscire delle loro sottili labbra. 

<<Seriamente? Non ringraziatemi ho fatto solo quello che andava fatto.>> esordisco mettendomi nuovamente seduta ma questa volta iniziando a correggere i compiti dei ragazzi, così fecero anche io colleghi tornado alla solita tranquillità post lezioni. Passarono un paio di ore, e non so per quale miracolo dei Kami riuscii a finire di lavorare, così riuscendo a sistemare la mia scrivania oramai sommersa da la qualsiasi. Vidi, con mia grande sorpresa, che non ero rimasta sola. 

Sentii la porta scorrevole della stanza aprirsi, non gli diedi grande importanza. 

<<Signorina Takahashi ci sono persone che l'attendono all'ingresso>> 

Smoking with you ff | Satoru Gojo x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora