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Sirius prese l'abitudine di aspettare Eileen alla fine di ogni lezione, costringendo Regulus a varcare la soglia dell'aula il prima possibile, altrimenti avrebbe rischiato di assistere ai loro rumorosi sbaciucchiamenti. Aveva inoltre la perenne e sgradevole sensazione che il fratello sbirciasse verso di lui, rendendo quella pantomima una farsa, che costrinse Regulus a chiedersi quanto Eileen fosse consapevole.

Decise che non gli importava nulla, allontanò ogni pensiero dedicandosi allo studio, trovando nella biblioteca un rifugio sicuro. Per un po' riuscì nell'intento, ma Sirius prese a dare una mano a Eileen nello studio, finendo con il pomiciare perfino in biblioteca. A quel punto, Regulus passò tutto il suo tempo libero nei sotterranei di Serpeverde, dove poté dedicarsi ai libri senza vedere le mani di Sirius soffermarsi dove Regulus non si sarebbe neanche lontanamente sognato di dedicare uno sguardo.

Tuttavia, non aveva modo di evitare le ronde. Eileen era piuttosto taciturna e capitò spesso che nessuno dei due dicesse una sola parola per giorni, trovandosi a contemplare il silenzio dell'altro come qualcosa di normale. Trascorse Halloween e tra i banchi di scuola Regulus tornò a essere imbattuto, con Eileen sempre meno pronta alle risposte e distratta, ma comunque schiava dell'umiliazione di vedere il serpeverde vittorioso.

Giunse il giorno della partita Grifondoro contro Serpeverde e Regulus aveva i pensieri occupati dalla faccia boriosa di Potter, sempre più esaltato dalla tifoseria in visibilio. Perfino Lilian Evans aveva iniziato a mostrare interesse per il Quidditch, concedendosi dei commenti sulla partita durante una cena del Lumaclub.

«Da quand'è che ti importa del Quidditch?» Non riuscì a fare a meno di chiederle, cercando di apparire tranquillo e sereno, almeno sotto lo sguardo di Lumacorno. Evans fece spallucce, versandosi del succo di zucca.

«Un po' di sano agonismo non fa male. Mi dispiacerebbe rimpiangere di non aver vissuto questa esperienza.»

Eileen le rivolse un sorriso che aveva il sentore di complicità, ma nel vederlo, Evans si irrigidì visibilmente, facendosi ostinata. «Non è quello che pensi.» Le mormorò, la voce abbastanza bassa da passare inosservata ai commensali che avevano preso a parlare delle amicizie in nazionale di Lumacorno. Regulus, però, aveva ormai teso l'orecchio e non si perse il loro scambio di battute.

«Sirius mi ha detto che James ha smesso di fare lo stupido per non farti arrabbiare. Magari potresti...»

«Cos'è, un bambino? Vuole la comprensione della mammina? E poi, perdonami, ti facevo più furba, invece ti lasci abbindolare da quel bellimbusto di Black.»

Non ebbe modo di vedere la sua espressione, ma immaginò che Eileen ci fosse rimasta male, perché la sentì sospirare ed Evans aggiungere, meno piccata.

«Non sono affari miei, scusa. Il fatto è che Black sa essere proprio un idiota.»

Il resto si perse in mormorii tra le due ragazze, Regulus non ebbe modo di sentire il resto, perché Lumacorno l'aveva richiamato all'attenzione per dargli un in bocca al lupo e consigliargli di ritornare ai suoi sotterranei per riposarsi.

Così fece. Aveva voglia di lasciarsi tutti alle spalle e fu per caso che incrociò lo sguardo di Eileen, incontrando i suoi occhi per la prima volta dopo tanto tempo.

«In bocca al lupo per domani.» Sembrava sincera. Lui, tuttavia, si limitò a un rigido cenno del capo, per poi sgusciare via.

La partita fu un disastro.

Pioveva a dirotto, c'era così freddo che aveva perso la sensibilità alle mani, ma Potter non sembrava risentirne. Anzi, era addirittura divertito.

«Ehi Regulus, ti vedo in difficoltà.» La sua voce tuonò sopra lo scrosciare della pioggia. Un bolide aveva quasi colpito la testa del serpeverde, ma un lieve movimento del suo busto in avanti fece sfrecciare la sua Stardust appena in tempo. Regulus scelse di ignorare la sua provocazione, cercando il boccino nella speranza di porre fine a quello strazio.

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