Occhi di vetro

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Novembre era a metà e finalmente il freddo invadeva tutto.
Era arrivato il momento di sfoggiare maglioni e felpe con il cappuccio.
<<Finalmente!>> annunciò Remus buttandosi all'indietro su una molle poltrona davanti al fuoco. L'autunno era decisamente la sua stagione preferita ma non era solo per quello che il ragazzo esultò.
<<Non posso ancora crederci che non avremo compiti questa settimana!>>
esclamò felicissimo Sirius lasciandosi cadere quasi su di Remus.
<<L'ho sempre detto che la Meggyminnie è una grande!>> esclamò Peter accasciandosi affianco a James su un pouf rosa.
<<Bene più tempo per le nostre "lezioni illegali">> disse Sirius rivilegendo un occhiolino ad un disperato Remus.
<<Che ne dite se andiamo sta mattina?>> propose James
<<Non so di domenica le aule sono chiuse e...>>
<<Beh abbiamo sempre la stamberga strillante!>>
Remus annuì pensieroso.

Fuori pioveva a dirotto e i quattro che erano filati sotto il mantello dell'invisibilità di James non si stavano affatto ripararando. Era impossibile camminare con il mantello trai piedi così alla svelta si se lo sfilarono e corsero a rotta di collo verso il Platano Piacchiatore.
<<Immobilus!>> esclamò Remus e l'albero che aveva preso a far ondeggiare i grossi rami si fermò di colpo.
<<Forza muovetevi!>> esclamò in seguito.
<<Oddioddioddio! Non sia mai ci vedono!>> continuava a ripere Peter orripilato.
Raggiunsero la Stamberga dal sottopassaggio completamente fradici.
<<Restare nel castello
invece?>> disse Sirius agitando i capelli come il pelo di un cane.
<< A parte che è stata una tua idea!>>
<<Zitto Rammosino!>>

Provarono per quasi due ore di fila e pian piano un mucchio di libri sugli animagi si sparpagliavano per terra.
<<Andiamo Peter ce la puoi fare!>> disse Sirus esasperato dopo il 28 tentativo di far mutare Peter.
<<Dai un ultimo sforzo!>>
<<Ci sto provan...>>
pop
Con un piccolo scoppiò Peter sparì alla loro vista.
<<Ma che caspita...OH MIO DIO HO DISTRUTTO PETER!>>
<<COSA?>> gridarono in coro James e Remus.
Un piccolo topo grigio chiaro si era nascosto nell'ombra.
<<Ah no eccolo>> disse un po' deluso Sirius indicando il piccolo topo che veniva alla luce del sole.
Remus lo colpì sul capo con la bacchetta e Peter si ripresentò loro alquanto frastornato e con i capelli ritti in testa.
<<Beh manchi solo tu piccolo cervo cornuto>>
<<Finiscila Felpato!>>
<<Dai Peter ci ha messo meno tempo di te!>>
James chiuse gli occhi come per invocare tutti i santi.
<<Beh dobbiamo trovarti un soprannome Pete!>> disse di colpo Remus forse per smorzare la tensione.
<<Oh no l'ho già trovato! Codaliscia vi piace?>>
James cadde di colpo per terra cone se gli avessero sparato al petto e cominciò a rotolarsi dal ridere. Sirius non fece lo stesso solo perché Remus -che tossiva per soffocare le risa-
gli aveva piantato una mano in faccia.
James si posizionò a morto sul pavimento.
<<Si va bene. Va benissimo.>> disse poi solenne Remus provando a smettere di tossire.
<<Che ore sono?>> chiese sfinito James.
<<Le 4.20>> fece Sirius scollandosi la mano di Remus di dosso
<<Aspetta! LE 4.20!>>
<<LA PARTITA!>>
a James sembrò venire un mancamento.
<<Solo dieci minuti
muoviti!>>
Uscirono di corsa dalla Stamberga Strillante con il mantello stretto in tasca del proprietario.
Arrivarono al campo di Quiddich giusto in tempo e in meno di 20 secondi si cambiarono mentre Chris Pierce si sfregava le mani furioso.
Raggiunsero il campo con due minuti di ritardo e la Signorina Hooch sembrava furiosa.
Si udì un piccolo fischio breve.
James e Sirius montarono sulle loro rispettive Tornado 7 e Tornado 6.
Se per Sirius il quiddich era un occasione per imparare ad accettare la sconfitta, per James era semplicemente una cosa: passione.
Chris e Ryan si strinsero le mani e il rude capitano di serpeverde gli stritolò le dita con forza.
Un altro fischio stavolta lungo.
La pioggia cadeva talmente fitta che James riuscì soltanto a sentire la voce della Signorina Hooch che gli diceva di montare. Si librò in aria mentre le palle venivano liberate. Volare era la sensazione migliore che potesse provare. La pluffa venne liberata e saettò in aria, James si affrettò a prenderla e con una velocissima sterzata
evitò la collisione con Richard Nott.
La voce di Barty si sentì per il campo <<Potter afferra la pluffa, passaggio indietro per Pierce che si precipita verso gli anelli di Serpeverde! Attento Baren! Niente da fare per Pierce che si affretta a passare a Bones. Passaggio intercettato da Nick che si lancia verso gli anelli di Grifondoro! Road per Nott all'indietro per Meadowes che con una difficilissima finta Wonsky tira nell'anello centrale e SIII! 10 A ZERO PER SERPEVERDE!>>
Sirius intanto costeggiava il campo in cerca del boccino per assicurarsi di vederlo prima di Reg.
Meadowes passa per Nott che viene colpito dal bolide di McKinnon il passaggio è intercettato da Potter che la passa a Bones la coppia d'oro continua a passarsi la palla ma Bones! Fuori gioco dal bolide del Capitano Swan. Grande Swan!
Okay okay scusi professoressa. Potter ha ancora la pluffa ma decide di passarla...No! Era solo una finta sfreccia verso gli anelli Serpeverde e tira nell'anello scoperto! 10 punti ai Grifondoro! >>
Sirius si era imbambolato sulla scopa a giocherellare con i capelli in attesa di vedere il boccino.
<<Sirius cosa fai?
Il boccino!>> la voce di Marlene lo riscosse dai pensieri. Si guardò intorno freneticamente e poi lo vide. Infondo al campo un luccichio d'oro e il fratello sfrecciava a prenderlo. Sirius si Calò in picchiata schivando un bolide di Spitt diretto verso James era a pochi metri dal suolo quando sterzò.
Il boccino aveva preso a salire e anche Regulus aveva sterzato gli corse addosso e tese il braccio per afferrare
il boccino.
<<Levati di mezzo Sirius!>>
<<Che ti prende fratellino? Solo perché ho lasciato quela stupida casa?>>
<<COME OSI CHIAMARMI FRATELLINO?>> una lacrima solcò il viso di Regulus ma Sirius non lo notò. Vide solo la sua faccia determinata raggiungere il boccino prima di lui.
Una fitta improvvisa prese il cuore di Sirius e fu forse quella fitta che gli diede ancora più energia per prendere il boccino e un'attimo dopo trovarsi a rotolare per terra come svenuto.
<<La partita termina qui. 160 a 10 per Grifondoro.>> annunciò lugubre Barty
Sirius giaceva per terra senza la forza di alzarsi.
"Tu non sei più mio fratello" questo intendeva
6 parole occupavano la mente del cercatore di Grifondoro e ora non lo schiacciavano sul terreno. James gli corse incontro felice di aver vinto ma evidentemente preoccupato per Sirius.
<<Sirius? Stai bene?>>
lo aiutò a sedersi. <<Forza andiamo in infermieria. Madama Pomfrey sistemerà tutto in un...>>
<<Non ho bisogno dell'infermeria!>> strillò Sirius alzandosi e lasciando volare il boccino dalle sue mani.
James sapeva che c'entrava Regulus e che se non fosse stato per gli sguardi indiscreti dei Serpeverde Sirius avrebbe pianto liberanente. Lasciò che Sirius entrasse negli spogliatoi e si voltò per scoccare un occhiataccia a Regulus.

<<Mi dici che ti è preso?>> gli chiese Remus quella sera mentre guardavano il sole tramontare dal quarto piano.
Regulus non rispose ma provò ad accendersi un'altra sigaretta.
<<E- smettila- di fumare- come un- depresso>> disse Remus a scatti mentre gli strappava la sigaretta di mano e la rompeva.
<<Non lo so okay?
Non lo so?>>
<<Ti avevo detto di fare pace con Sirius non di ferirlo! Se solo sapessi come sta>>
<<PERÒ LUI NON PENSA MAI A COME STO IO EH? Solo a lui le cose vanno male? Di certo non a me che sono rinchiuso in una casa di psicopatici senza poter fare nulla perché loro...>> e Remus capì che intendeva i genitori. <<confidano in me!>>
Remus ammutolì.
<<Lascia perdere>> improvvisò Regulus capendo che stava per scusarsi.
Remus si affacciò guardando il tramonto.
<<Che devo fare?>> chiese Regulus esausto
<<Non lo so Reg. La tua vita dipende esclusivamente da te e per quanto io voglia aiutarti saranno le tue scelte a decidere.>>
Regulus si girò per guardarlo negli occhi. Remus si girò di scatto come se potesse aggredirlo. La luce fioca del sole che tramontava illuminava gli occhi di quello strano ragazzo che si ritrovava davanti. Per un attimo ci si perse e non capì come James non li avesse notati prima.
<<Perché guardi nei miei occhi?>> gli chiese lui
<<Perché hai gli occhi di vetro di tuo fratello. Però i tuoi sono così tristi.>>
Regulus si affacciò di nuovo e aspettarono insieme che il sole tramontasse.
<<Okay>>
<<Non è niente okay Reg>>
<<Si invece>>
<<Bene>>
Regulus lanciò un ultimo sguardo al sole che tramontava e si avviò verso i dormitori di serpeverde.
Era quasi giunto quando proprio lui,
James Potter gli si parò davanti e in meno di un secondo Regulus si trovò con le spalle al muro.
<<Tu piccolo bastardo! Cosa hai detto a Sirius?!>> cominciò ad urlargli contro.
<<IO NON HO FATTO PROPRIO NIENTE>> ribatté contro Regulus.
<<Perché piange allora?!>>
<<TI HO DETTO CHE NON GLI HO FATTO NIENTE!>> gli gridò Regulus divincolandosi mentre una lacrima scendeva.
<<Tu! Tu stai- Stai
piangendo?>> gli disse James ancora arrabbiato ma decisamente stupito.
Con un ultimo singhiozzo Regulus si liberò della stretta di James e corse via lasciando il ragazzo spiazzato.
<<Ei James dove sei stato! Non eri nemmeno a cena!>>
<<Non ora Peter. Dov'è Sirius.>>
<<Di sopra.>> dichiarò con freddezza lui
<<Scusa Peter ti racconto dopo okay?>> gli disse James con affetto scompigliandogli i capelli.
<<Okay>> sorrise lui sedendosi accanto al fuoco con la sua amata radio.
James si affrettò ad andare in dormitorio salendo le scale di due in due.
Sirius era steso sul letto e Remus era accanto a lui che gli accarezzava tristemente i capelli.
<<Sirius! Come ti senti
amico?>>
in tutta risposta lui si limitò a girarsi a pancia in giù.
<<Remus cos'ha?>>
<<La febbre anche piuttosto alta. Non sta molto bene Jame forse è meglio se vai>>
<<Quel lurido verme! Oh mi dispiace tanto Sir.>>
gli occhi di Remus per un'attimo avvamparono di rabbia ma si limitò a dire <<Vai James dai>>
e tornò ad accarezzare i capelli di Sirius.
Il ragazzi scese frustato in Sala Comune e si accoccolò accanto a Peter già addormentato e che come al solito aveva lasciato la radio accesa. Di dormire non aveva proprio la forza e si mise a braccia incrociate a fissare il fuoco. All'improvviso un blocknote poggiato su un pouf attirò la sua attenzione. Doveva essere quello degli "scarabocchi" di Remus o come li chiamava lui perché per James che non sapeva impugnare nemmeno una matita, quella era pura arte. Girò il blocchetto e strappò un foglio vuoto poi trovando una penna sul tavolino accanto cominciò a scrivere:
Buondì stella.
Strappò il foglio.
A RegReg
Strappò il foglio.
Al miniBlack
Strappò il foglio.
"CAZZO JAMES FAI IL SERIO" si disse quasi per farsi coraggio.
Impugnò la penna poggiandola sull'anulare e scrisse nella sua grafia da dislessico.
A Regulus A qualcosa Black
Partendo dal presupposto che tu non abbia già bruciato la lettera, mi volevo scusare per oggi. Non so ma vederti piangere è stata una specie di ipertrauma perciò mi sembrava giusto scriverti.
Non mi interessa sapere cosa gli hai detto ne tanto meno pretendo che tu vada a fare pace con Sirius. Ti dico solo che una volta che hai perso un fratello hai perso tutti, perciò pensaci bene prima di scaricarlo così, indipendentemente da ciò che ha fatto.
Sperando che tu non l'abbia bruciata alla prima frase,
                                                   James Potter



James rilesse la lettera e per poco non la buttò nel fuoco.
Lui che si scusava? Era fin troppo surreale. Eppure era mezzanotte passata e si sa che dopo la mezzanotte è il cuore che parla.

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