Non mancava molto alla luna piena e l'aria autunnale andava via via sfumando e l'autunno dava posto all'inverno. Hogwarts pian piano si cominciava a ricoprirsi di neve e gli studenti fortunati riuscivano a ritagliarsi tempo dallo studio per poter giocare all'aperto.
Purtroppo però tutto questo non era possibile per gli allievi del quinto anno che erano costretti a passare le giornate migliori in Sala Comune o come quel giorno in biblioteca a studiare.
<<Andiamo! NON CI CAPISCO UN CORNO!>> esclamò Sirius richiudendo di colpo un grosso manuale intitolato Goblin: storia e cultura delle civiltà magiche.
Madama Pince gli scoccò un occhiata furente.
<<Moony? Moony? Per l'amor del cielo dammi una mano!>>
<<Dimmi Sir>> rispose lui sbucando da dietro un enorme volume di Trasformazione (Incantesimi di scambio tra specie )
<<Ti scongiurò aiutami con Storia della magia!>>
<<Vediamo... innanzitutto devi sottolineare solo le cose importanti! Non tutta la pagina!>>
<<Ma è così colorato ora! Guarda!>> disse sventolandogli sotto il naso il libro interamente giallo fluo.
<<Beh si ehm...credo di si...Hai imparato qualcosa?>> rispose coonfuso Remus allontanandosi dal libro.
<<Solo queste due pagine>> disse indicando con indice e medio due pagine più gialle delle altre.
<<Su forza spiegami>>
lo incitò Remus mentre cercava una sedia libera e per un'attimo giuro di aver sentito un "c'è già la sedia proprio qui" e non riuscì a non pensare male. Il cuore scoppiava di gioia ma infondo poteva anche essere la sua immaginazione. "Certo che è la tua immaginazione idiota! Sirius? Etero? Assolutamente"
continuava a ripetergli quella fastidiosa voce nella sua testa.
<<Moony mi stai sentendo?>>
<<Uhm? Ah si si grande continua pure>>
Così Sirius tornò a parlare -leggendo due parole si e una no dal libro- delle rivolte dei Goblin dal 1930 a 1940 durante i periodi di interferenza con la guerra babbana.
<<Certo che hanno fatto un bel po' di guai questi babbani. Scatenare una guerra mondiale per cosa esattamente?>>
<<Beh quel tizio era ossessionato dalla purezza del sangue un po' come i Mangiamorte e Tu-Sai-Chi!>>
esclamò disgustato Remus
Sirius era orripilato
<<O mio dio.>> riuscite soltanto a dire questo con una faccia sconvolta.
<<È meglio se andiamo a dormire sai? Sono le 9.00!>>
<<Appunto! Le otto Moony le otto!>>
sbuffò Sirius ripondendo sin fretta dei libri nella sua borsa di tela blu.
<<E poi sta sera avevo voglia di qualcosa di diverso>> disse stiracchiandosi con fare seducente.
<<O- ovvero?>> balbettò Remus diventando di un'intensa sfumatura di rosso.
<<Karaoke?>>
<<Ehh?>> chiese lui stupito come se Sirius gli avesse chiesto di fare una passeggiata nel bosco.
<<È una cosa babbana>> spiegò Sirius.
<<L'ho sentito da Lily e Mary che ne parlavano. In pratica...>> cominciò a spiegare pazientemente vedendo la faccia stranita di Remus.
<<...di mette una canzoneal giradischi e poi noi ci cantiamo sopra più o meno>>
<<Beh si sembra divertente. Possiamo invitare anche le ragazze poi!>>
<<Si beh io pensavo qualcosa solo tra noi quattro ma se per te...>>
<<Oh no non fraintendetemi è meglio... cioè no aspetta nel senso che mi dispiace però non fa niente. Senza.>> farfugliò Remus arrossendo sempre più violentemente.<<Comunque possiamo fare domani sera perché stasera ehm...voglio andare a dormire presto!>> aggiunse poi.
<<Okay Moony come
desideri!>> disse lui allegro afferrando la borsa e dirigendosi a saltelli verso l'uscita.
Remus si girò verso lo scaffale di dietro dove si Regulus gli fece un occhiolino divertito.
"Al balcone allora?" pensò intendesse Remus con quel cenno e infine si diresse verso l'uscita dive Sirius lo chiamava a gran voce attirando altre occhiatacce dalla bibliotecaria.<<Ma dov'è che devi andare di così importante?>> sussurrò Sirius quando verso le 10.00 Remus si alzò dal letto
<<Insomma Sirius te l'ho detto! Devo intrufolarmi in biblioteca per ripassare!>>
Siriua scrollò le spalle e vide Remus scendere dal dormitorio nella semioscurità.
Si distese a pancia in sù sul letto e poi una cosa balenò nella sua mente.
<<Come diavolo fa senza il mantello dell'invisibilità!>> disse in tono quasi udibile -tanto che Peter mugugnò nel sonno-
La situazione era sospetta, così si infilò le soffici pantofole a forma di snaso e si diresse giù per le scale del dormitorio con il mantello stretto in mano. Remus stava giusto passando il ritratto. Sirius contò "20- 30 - 40. Okay abbastanza distante!" pensò mentre superava il ritratto. E continuò a seguire Remus. Con sua grande sorpresa però, Remus non scese affatto versoa biblioteca, si limitò a girare furtivo l'angolo del piano di sotto. Sirius aggrottò la fronte e scese sotto forma di cane nero per evitare di fare troppo rumore tra le scale.
Remus non era solo.
Dal balcone del quarto piano si udivano delle voci.
<<Non riesco a capire! Mi piace però... è strano no? È contro natura!>> sentì dire all'amico.
Sirius si aspettava chiunque come interlocutore. Davvero chiunque eccetto suo fratello. <<Perché contro natura? È una cosa normalissima! Insomma Rem non c'è niente di male La voce a cui era abituato, quella fredda e pungente ora non esisteva. Rispose una voce molto più tranquilla e melodiosa tanto che se non fosse stato per il forte accento inglese Sirius avrebbe stentato a riconoscerlo. Non era quello però che preoccupò Sirius.
Di chi era il cuore di Remus?
Non che gli importasse naturalmente. Era solo che avrebbe potuto uccidere quella chiunque fosse se avesse capito chi è. Però a lui non inportava. Il grosso cane nero rimase in ascolto.
<<Lo so però ->>
<<Macché però dai l'ho visto come lo guardavi oggi in biblioteca!>>
Il cuore di Sirius sprofondò in un'abisso. "lo" "in biblioteca?.
Sembrava tutto così strano. Quel giorno Remus non era mai andato in biblioteca da solo soltanto quel pomeriggio con "ME!" pensò Sirius così forte che per un attimo ebbe paura di averlo detto davvero.
Lui, Sirius Black, non aveva mai pensato di poter essere abbastanza per Remus e ora sente che è addirittura innamorato? Il suo cuore fece mille salti all'indietro e un po' anche lui tanto che per poco uscì allo scoperto e giurò che Regulus lo aveva intravisto.
Non riuscì a dire nient'altro. Salì a grandi balzi su in dormitorio e solo ai piedi del suo letto si ritrasformò lasciandosi cadere felice sul letto. Un sorriso ebete gli si era stampato sul viso. Sorrise felice al soffitto come se quello potesse ricambiare e così con cuore a mille si addormentò esausto.