CAPITOLO 5

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Oggi è il venerdì giorno prima della partita con la Roma in questi giorni non è successo nulla di così particolare e non ho passato molto tempo coi ragazzi perché so stanno concentrando sulla partita adesso sono allo stadio e Manuel mi ha appena proposto di andare a casa sua dopo gli allenamenti insieme a tutta la squadra così da poter passare un po' di tempo insieme fino a stasera e così ho accettato tanto l'outfit che ho scelto per venire agli allenamenti per riferire tutti i cambiamenti è perfetto è una maglia nera con il logo Juve bianco e un pantalone di tuta nero con il logo Juve sopra. In questi giorni sono più felice del solito perché Alex mi ha detto che è soddisfatto del mio lavoro e mi ha detto che vado bene anche per una partita importante come quella tra Juve e Roma e quindi per una volta me lo concedo di essere orgogliosa di me stessa. Mentre ero immersa nei miei pensieri vengo richiamata dal giocatore con la numero 17 che mi dice di scendere e di scendere dagli spalti perché dobbiamo andare a casa di Manuel e così faccio.
Appena arriviamo a casa di Manuel tutti si sistemano salutano sua moglie e così faccio io presentandomi in maniera rapida poiché doveva uscire per prendere il treno per andare a un convegno a Milano e subito dopo che lei è scesa i ragazzi decidono di giocare a obbligo o verità ma con la bottiglia e dopo qualche giro la bottiglia punta su di me e Danilo allora mi chiede
Danilo: obbligo o verità?
Daphne: verità
Danilo: tu ci avevi detto che eri felicemente single, come mai?
Iniziai a guardare per terra per non reggere lo sguardo di nessuno visto che a questa domanda era calato il silenzio e avevo tutti gli occhi puntati addosso
Daphne: è una storia lunga non so se la volete sentire
Danilo: non puoi tirarti indietro
dopo questa frase decido di prendere un bel respiro e iniziare a parlare
Daphne: bene allora tutto è partito quando avevo 17 anni il mio "primo vero ragazzo" e bhe lui mi ha tradita quelli che gli sono succeduti non solo mi tradivano ma mi picchiavano e mi insultavano facendomi sentire sempre sbagliata a causa di uno in particolare ho iniziato a soffrire di anoressia sapevo che non stavo bene ma ormai ero lontana da casa perché io vengo dalla Campania ero a fare l'università a Roma e così decisi di andare da una psicologa che pur di aiutarmi si faceva pagare la metà poiché non avevo tantissimi soldi dopo un po' ci sono ricascata ragazzo diverso stessi modi di fare prendeva la sua cintura di cuoio e mi picchiava o mi insultava poi davanti agli altri si comportava bene mentre uno era tutto il contrario davanti agli altri mi trattava male mentre quando eravamo soli si comportava bene e lo faceva perché so vergognava di me...-mi fermo perché inizio a sentire le lacrime rigarmi il viso- ...da quel momento odio le relazioni nascoste e da quel momento la mia psicologa riuscì a farmi spostare dalla sede universitaria di Roma a quella di Torino da lì avevo trovato un ragazzo che sembrava essere normale ma purtroppo mi sbagliavo io avevo tanti amici ma molti mi hanno abbandonato perché si vergognavano di me e di quello che passavo ed è per questo che ho problemi a fidarmi con le persone se anche voi vi volete allontanare fa nulla tanto ci sono abituata però posso dire che se adesso sono qui e non in un cimitero perché l'istinto di farla finita cresceva sempre di più è anche grazie alla mia passione per il calcio perché studiando trovavo la valvola di sfogo e così avrei raggiunto un obbiettivo-adesso so iniziando a singhiozzare e quindi mi fermo-... io di solito per questo non esprimo emozioni e sono apatica perché ho paura del giudizio purtroppo questa paura non riesco a toglierla dalla testa ed ho anche una grande paura del mio corpo.
Detto questo mi alzo e vado in un'altra stanza qualsiasi perché le lacrime si stanno impossessando imperterrite di me però da sola nella stanza ci sto ben poco poiché sento la porta aprirsi e vedo Dusan davanti a me che si siede a terra vicino a me e mi inizia a dire
Dusan: non so chi siano questi cretini e spero di non incontrarli mai ma non ti preoccupare non è colpa tua non sei tu sbagliata sono loro che erano degli ingrati e non apprezzavano ciò che avevano tu sei PERFETTA così come sei e se queste sono le tue paure si possono affrontare insieme e noi e gli altri siamo grati che siamo riusciti a salvarti anche se per una piccola percentuale dai tuoi timori e le tue paure.
Nella mia testa parte un comando al mio corpo del tutto inaspettato abbraccio Dusan ma mi ritraggo subito dopo chiedendogli scusa e lui mi sorride come per dire "non ti devi scusare" poi asciuga le lacrime dal viso mi fa alzare e mi ritrovo vicino alla porta Filip pronto ad abbracciarmi e io allora rispondo all'abbraccio e appena torno di là tutti mi guardano con compassione così io decido di mettere subito le cose in chiaro
Daphne: non ho bisogno di compassione vi prego non guardatemi così.
I ragazzi decidono di fare come ho appena detto e visto che si era fatta una certa ora decidono di ordinare le pizze da mangiare ognuno sceglie la sua ed aspettiamo solo che ci vengano consegnate.
Iniziamo a mangiare e vedo Dusan che mi sorride ad ogni mio morso costretto perché non avevo per nulla fame soprattutto per quello che è successo prima infatti mangio poco più di metà pizza.
Dopo aver finito di mangiare torniamo ognuno a casa propria e questa volta a casa mi ci ha portato Filip.
Adesso l'unica cosa che voglio fare è dormire così per non poter pensare e quindi spengo il telefono e mi fiondo sul letto.

ciao spero che questo capitolo vi sia piaciuto, vi aspettavate questo passato per Daphne oppure no e la reazione dei ragazzi e soprattutto di Dusan chissà cosa sta nascendo fra i due ragazzi al prossimo capitolo che ci sarà domani ciao

un amore improvviso// dusan vlahovic Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora