Capitolo 36

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Erano passate diverse settimane dall’….incidente.
Oramai ero totalmente guarita e finalmente, dopo tanto tempo, nella radura sembrava essere tornato un briciolo di felicità.
Mi svegliai nel letto di Newt (la sera prima eravamo "stati insieme") e come sempre sgattaiolai in camera mia per fingere di essere svegliata da Minho: era incredibile come ci cascasse sempre.
Insieme scendemmo nelle cucine dove Frypan era già pronto a servire la colazione.
Notai che molte abitudini erano cambiate; io facevo sempre colazione sulla torre con i piedi a penzoloni e salutavo Minho e Ben (il fagiolino) entrare nel labirinto, Frypan si era addolcito e dava di nascosto da mangiare a Bau e Wiston se la rideva sempre, Newt mi portava ogni giorno un fiore diverso che attaccavo con lo scotch a un libro che Jeff mi aveva regalato….insomma, tutto sembrava cambiato per il meglio.
Mi godetti l'aria fresca del mattino come sempre e quando vidi Clint sotto la torre, intento a salire, feci sbucare la testa dalla cima e urlai. Il medicale si spaventò e cadde a terra (ormai lo facevo ogni mattina, doveva aspettarselo…).
Il medicale nel tempo non era cambiato: sparava le solite cazzate e rallegrava chiunque con qualche battuta idiota.
Mentre ci dirigevamo in infermeria, salutammo Greg con la sua mano di legno costruita da Gally; parlando di Gally, era diventato più scontroso. Non scherzava più come prima ed era tutto lavoro e antipatia…

Nell'edificio ci aspettava Jeff.
<<Siete in ritardo>>
Ecco qualcosa che non è cambiato.
Entrò il primo paziente della giornata, un ragazzo nuovo che lavorava nelle cucine con Frypan. Non era raro per i cuochi tagliarsi qualche dito, ma il povero Ugo era particolarmente sfortunato.
Era il terzo dito che si tagliava nel giro di due settimane ed io (con tanta pazienza) dovevo ricucirlo ogni volta.
<<La prossima volta che entrerai qua dentro, ti taglierò il 21esimo dito, se capisci cosa intendo. Ora smamma.>>
lo salutai guardando in basso.
Il mio secondo paziente quel giorno fu Francis, uno spalatore dai corti capelli biondi.
Varcò la soglia sfoggiando un occhio nero, un sopracciglio sanguinante e la bocca straboccante di sangue.
<<Come cazzo è successo!?>>
Strillò Jeff, mentre Clint distoglieva lo sguardo e andava a prendere una bacinella.
Sfrecciai sul mio sgabello per prendere i vari strumenti.
Il poveretto non riuscì a rispondere senza prima sputare sangue che fortunatamente fece ricadere nella bacinella.
<<Una lotta con Gally>>
Wow, Gally ci é andato giù pesante…
<<Beh, spero tu ti sia difeso bene>>
<<Se lo avessi fatto, sarebbe qui anche lui>>
Iniziai a ricucire il sopracciglio del ragazzo. A quel punto ero così esperta in cucito da fare invidia alle sarte.
Gli diedi del ghiaccio per l'occhio e qualche anti infiammatorio, ma i due incisivi inferiori non potevo certo .

A pranzo la frittata di patate del cuoco fece sorridere un po' tutti, o forse furono i baffi che Minho gli aveva disegnato nella notte.
Sentivo che qualcosa nella radura era cambiato, qualcosa in tutti noi era cambiato, qualcosa in me era cambiato.
E non era solo la cicatrice sulla guancia destra, le ferite sul braccio o il buco sulla schiena, era qualcosa dentro di me.
Sapevo che Roman e Fred avevano influito sul mio carattere, ma George aveva dato il colpo decisivo.
Il coraggio per spaccare William di botte e non finire in gattabuia con qualche scusa, la sicurezza nel parlare con Newt dei problemi, la felicità nel parlare con Frypan delle sue ricette, l'indifferenza nel rispondere ai commenti fuori luogo…
Adesso conoscevo la maggior parte dei ragazzi nella radura!
Quella fagiolina spaventata che il primo giorno aveva già fatto vedere le tette a tutti, adesso era rispettata (circa). Quella fagiolina piena di domande adesso era piena di risposte.
Solo adesso potevo capire le cose che erano successe all'inizio; il perché Newt era in infermeria con Minho che piangeva vicino al suo letto, perché tutti erano spavaldi e nascondevano la debolezza, perché nessuno dava mai risposte.

Forse era quella frittata a farmi essere così filosofica.
In quel periodo ero estremamente nostalgica e per ogni cosa mi veniva un dejavu.
Ogni volta che vedevo un mio amico, ripensavo agli inizi.
Minho che mi era sempre stato vicino, Newt che all'inizio mi usava praticamente come cameriera, Jeff che pretendeva che sapessi fare tutto.
La prima notte in gattabuia, il cazzeggio con Bau, la prima volta che vidi le Faccemorte.

Mi avvicinai alla scatola e mi sedetti sulla panchina lì vicino.
Ripensai al primo giorno, quando vidi il sole della radura, il freddo della Scatola, la paura nel vedere solo ragazzi.
Perché sembrava tutto così lontano? Come se quella persona non fossi più io?...forse in un certo senso era così.
Non volevo ammetterlo, non volevo credere di essere cambiata così tanto, eppure era successo.

La sera fece presto ad arrivare e con lei Minho, che mi disse di avere una sorpresa per me.
Mi portò all'albero dove avevo fatto l'iniziazione e mi fece bere la bevanda di Gally che ormai non faceva più così tanto schifo.
<<Perché fai tutto questo, Minho?>> Dissi rigirandomi il barattolo tra le mani.
<<Pivella>> mi strinse il collo con un braccio.
<<...Benvenuta nella radura>>
Aveva gli occhi lucidi e guardava la radura.
<<Minho, dai. Così mi fai piangere>> gli accarezzai la schiena mentre lui se ne stava con le braccia appoggiate sulle ginocchia e di tanto in tanto beveva un sorso.
<<Quanto passerà prima che io riesca a farvi uscire da questo posto di merda?>>
<<Non ricominciare con questa storia. Tu ce la stai mettendo tutta, ci vuole solo tempo>>
<<Sai…ogni tanto penso che se George fosse ancora vivo, a quest'ora sarebbe stato lui a trovare l’uscita.>>
Mi si strinse il cuore.

<<Sono sicura che usciremo molto presto>>

Fine.



-I  radurai ritorneranno-




_Spazio autrice_
Ciao miei cari pive, questa storia finisce qui!
Ma non vi libererete di Liz così facilmente, infatti non so con precisione la data, ma tra qualche settimana uscirà un sequel.
Grazie mille per il supporto a questo libro<3, ci rivediamo pive🍀

C.A.T.T.I.V.O. non è buonaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora