CAPITOLO 2

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"Spiegami una cosa, fratello... Che diavolo stai facendo? Per caso, sei caduto e hai sbattuto la testa?"

Fabian si voltò e vide Darrell che lo guardava come se fosse pazzo. Appoggiò il vassoio sul davanzale e sorrise all'espressione di sconcerto dipinta sul viso del suo più caro amico e socio.

"Non sarebbe la prima volta che me lo dicono," rispose sorridendo.

"Che novità è questa? Stasera giochi a fare il cameriere?"

Fabian si strinse nelle spalle.

"Fratello, Keira aveva bisogno di una mano. L'ho vista in difficoltà e so quanto ci tiene a non deludere Matty. E sai bene che voglio bene a tua moglie come ad una sorella e non voglio vederla infelice in questo giorno così speciale per lei... per tutti e due..."

Darrell scrutò l'amico per un lungo istante, la fronte increspata.

"Ma davvero? Non vuoi che mia moglie sia infelice... Be', sai cosa ti dico? Che ti conosco meglio di quello che pensi e tu, mio caro Fab, mi stai dicendo un oceano di stronzate..."

Ma Fabian lo ignorò e focalizzò lo sguardo sulla deliziosa Keira che serpeggiava con grazia fra gli ospiti. Quella donna era come una calamita. Non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Seguì i suoi spostamenti per la stanza mentre sorrideva e salutava gli invitati.

Ad un certo punto, qualcuno le disse qualcosa che la fece ridere e Fabian si sentì avvolgere da un'ondata di rabbia, di frustrazione, quasi d'invidia, perché non era così vicino da poter sentire il suono di quella sua risata, da sapere cosa l'aveva fatta divertire così tanto.

Erano mesi che non la perdeva di vista, che non perdeva l'occasione di punzecchiarla... amichevolmente... Era rimasto colpito da Keira sin dal loro primo incontro. Ma non erano mai stati presentati ufficialmente.

In realtà, successe solo alla terza occasione in cui si erano ritrovati insieme nello stesso posto. Solo che anche allora, lui l'aveva trattata come trattava tutti gli altri intorno a lui, con una fredda gentilezza, con una lieve indifferenza.

Ma non era rimasto indifferente affatto alla sua bellezza stratosferica... ai suoi occhi così marroni e così intensi.

Keira non se n'era sicuramente accorta, ma la teneva d'occhio, come un leone che punta la sua preda, aspettando il momento giusto per balzarle addosso, preparando il terreno per quando sarebbe riuscito finalmente a portarsela a letto, a perdersi in quella sua pelle morbida, in quei suoi capelli di seta.

Riusciva quasi a sentire quelle ciocche lunghe, mosse e setose che gli scorrevano fra le dita, che gli accarezzavano il petto mentre si muoveva su e giù sopra di lui, nuda, sudata, bagnata, ansimante... a ritmo sempre più incalzante... ancora e ancora... fino ad arrivare a gridare il suo nome...

Imprecò leggermente quando il corpo reagì con fulgore a quella fantasia così intensamente erotica. Santo cielo! Era in casa di amici, in mezzo ad un sacco di persone. Si presupponeva che l'attenzione fosse tutta rivolta alla nuova casa, al bambino in arrivo, a pupazzi, cuoricini e arcobaleni... E non a quanto ci avrebbe messo per portarsi a letto Keira Beaufort e fare sesso bollente con lei per tutta la notte.

Era sicurissimo che anche lei provasse la stessa attrazione. Lo percepiva sulla pelle, lo sentiva dalla testa ai piedi. Spesso, pensando di non essere vista, gli lanciava occhiate incandescenti. Lui adorava quegli sguardi rubati, perché era in quei momenti che la vedeva più autentica, sincera, senza filtri.

Per il resto, si comportava come una specie di guerriera, come una vera dura, nascondendosi dietro una maschera che aveva creato lei stessa, durante gli anni. Dentro, però, era sicuro che nascondesse un'anima calda, dolce, molto femminile.

UN ACCORDO MOLTO PERSONALE (4 LIBRO DELLA SERIE "AMORE E POTERE")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora