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- Hai bisogno di una pausa- cammino a passo svelto verso Harry, che impegnato a pulire i pavimenti, a volte si ferma toccandosi la gamba destra, gemendo piano dal dolore.

Gli tolgo la scopa di mano, poggio le mani sulle sue spalle, per costringerlo a sedersi e continuare io le faccende.

- Non sono stanco Selene, non puoi fare tutto da sola- fa per alzarsi, ma lo sguardo torvo che gli lancio, lo fa restare al suo posto.

- Riposati e non voglio sentire obbiezioni, quando apriremo il pub inizierai a lavorare, alle pulizie ci penso io-.

Harry è stanco, lavora giorno e notte ininterrottamente. Questo locale è tutto ciò che gli è rimasto dei suoi genitori e lo cura come fosse un figlio. L'età inizia a farsi sentire e la ferita alla gamba, che gli ha permesso di tornare a casa dopo pochi mesi di guerra, spesso gli provoca dolore, ed anche quando zoppica più del normale, non si ferma mai.

- Anche tu hai gli occhi stanchi, devi smetterla di preoccuparti per tutti e mai per te stessa- stende la gamba dolorante, per cercare sollievo.

Mi reco dietro al bancone e avvolgo un po' di ghiaccio intorno a della stoffa, per poi strofinarlo sulla sua gamba, conoscendo il conforto che gli provoca.

- Appunto- sorride.

- Occuparmi delle persone a cui tengo, fa bene anche a me stessa; quindi, faccio entrambe contemporaneamente-.

- Continua tu, vado a pulire i tavoli, che fra mezz'ora si aprono le danze- sorrido lasciandogli l'involucro di ghiaccio, continuando le pulizie.

- Sei troppo buona per vivere a Small Heath e fare questo tipo di lavoro- scuote la testa, restando seduto.

- Non sottovalutarmi, posso essere qualsiasi cosa, in base alla situazione- rido.

- Non ho dubbi di questo, sei stata cresciuta dagli Shelby-.

- Non mi hai mai raccontato perché ti hanno presa con loro, non ho mai voluto chiedertelo perché mi sembrava di essere invadente, ma lavoriamo insieme da molto tempo- continua.

Il magone che sento nello stomaco e nella gola, mi costringe a fermare le faccende per un'istante, ma Harry non se ne accorge.

- Perché neanch'io conosco cosa è successo, Polly è sempre rimasta vaga sull'argomento. So solo che la mia famiglia, gli Evans, erano molto amici degli Shelby, così quando i miei genitori sono morti, a detta di Polly a causa di una malattia, loro hanno deciso di curarsi di me come una figlia- spiego, sapendo in cuor mio che zia Polly non mi ha detto tutta la verità.

- E i genitori di Thomas e gli altri? Dove sono?- continua.

- Questa è un'altra storia- mi limito a rispondere.

Harry comprende il mio non voler spingermi oltre, infatti resta in silenzio.

Le vicende della famiglia devono restare in famiglia. È questo che Polly ci ha insegnato: fidarsi solo ed esclusivamente della famiglia.

- È ora di alzarsi- poggia una mano sul bordo della sedia e una sul tavolino e dandosi forza con le braccia, si rimette in piedi.

- Potremmo cercare personale- mi avvicino per aiutarlo.

- Così che qui ho un aiuto e tu puoi riposare di più-.

- No Selene, questo posto è troppo importante, non posso prendere a lavorare persone casuali, ma di cui posso fidarmi, è fuori discussione- va ad aprire la porta e i primi clienti già si fanno spazio all'interno del locale.

Non più come prima ||Thomas Shelby||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora