He is just my father

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<<Svegliati!>>

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<<Sapevo saresti tornata>> sentenziò appena finì di parlare.

Una risatina mi scivolò dalle labbra <<Certo che lo sapevi, alla fini dei giochi rimani sempre mio padre>> affermai sistemandomi la borsa sulla spalla destra, da dove penzolavano un mazzo di portachiavi in peluches.

<<Sono passati di già 15 anni da quando sei andata via>> si alzò da dove era lasciando il pupazzo, che stava cucendo a maglia, incompleto, solo per avvicinarsi a me

<<E quindi saresti già divorziata?>> chiese mentre mi circondo le spalle con un braccio, prese una delle mie borse con l'altra mano, mentre ci dirigevamo verso i dormitori

<<Nah, due anni fa ha così ben deciso di tradirmi e ho rimandato il matrimonio>> annunciai con nonchalance<<Ma ancora esiste la mia stanza?>> lo sollecitai

<<Mhhh si- rispose guardandomi da testa a piedi -certo che non sei cresciuta neanche di un centimetro>> rise subito dopo rompendo la sua solita serietà.

<<Ma che stai dicendo e qui sei tu lo scimmione>> lo provocai facendogli una linguaccia, iniziando a correre per il corridoio cercando di arrivare il prima possibile alla sua camera prima che mi uccidesse a mani nude sfondandomi il cranio. Corsi, corsi a più non posso e appena arrivata alla porta mi gettai sulla maniglia, vedendo che non si apriva mi maledissi da sola per averlo fatto, poi sentii la sua aura maledetta dietro le spalle, mi girai lentamente e gettai la schiena addosso il legno della porta e mi lasciai scivolare lungo di essa, spaventata dall'aria opprimente che si era creata intorno a noi, facendomi finire a terra.

Si piegò un po', appoggiando le mani sopra la mia testa<<Se in trappola micetta>> mi sussurrò

<<Lo sai quanto odi quel nomignolo>> gli tirai un pugno sulla spalla sinistra, non facendogli male

<<Allora smettila di chiamarmi scimmione>>

<<Va bene>> sentimmo una porta aprirsi e vedemmo un ragazzo dai capelli neri completamente arruffati e gli occhi blu. Notammo il suo sguardo saettare tra me e mio padre squadrandoci male. In quello stesso momento Yaga si rialzò tendendomi un braccio per aiutarmi ad alzare. Una volta in piedi ripresi le mie borse mentre lui aprì la porta e mi ci tirò dentro per un polso, tutto ciò sotto lo sguardo confuso e curioso del ragazzo.

Persi l'equilibrio e finì con la faccia, sul petto di mio padre , che poi mi strinse in un tenero abbraccio

<<Ben tornata a casa>> mi nascosi ancora di più nel suo petto come facevo da bambina

<<Posso dormire con te?>> enunciai con voce lieve <<Certo>> confutò.

A quel punto mi staccai e mi andai a gettare sul letto che trovai stranamente più comodo del solito, ' casa mi sei mancata ', l'uomo si stese accanto a me

<<Ho caldo>> mi tirai su con la schiena mettendomi a sedere tra le lenzuola blu

<<Ci credo fuori saranno quaranta gradi all'ombra, fai un po' te>> rispose colui che mi trovavo accanto e che si stava sbottonando il sopra della divisa, facendo intravedere una semplice maglia bianca sotto di essa.

<<Lo so ma ho caldo anche d'inverno a momenti>> marcai le mie parole mentre mi alzavo per slegarmi la maglia per poi toglierla rimanendo così con il reggiseno e i jeans. Liberai i capelli dalla pinza che li tenevano raccolti facendoli scivolare lungo la mia schiena per poi arrivare a toccare terra. Sentii gli occhi di mio padre bruciarmi la pelle mentre seguiva ogni mio movimento.

Smoking with you ff | Satoru Gojo x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora