Capitolo 68: Lele in gita 🗺

3 1 0
                                    


Nel frattempo il gruppo di ragazzi capitanato da Vercingetorix (il coccocavallo color acquamarina di Benny) stava facendo ritorno alla famosa grotta dove avevano lasciato Aemond, lord Jimmy e suo marito padre di suo figlio Benny Jimmy. Lele Targaryen (protagonista di questo capitolo) si era un po' annoiato di avere tutta quella gente attorno e interagirci, quindi siccome tanto era comodamente seduto su Vercingetorix si era messo a fare un sonnellino.

Quando il principino (tecnicamente) Targaryen si svegliò, il cielo sopra la sua candida testolina era di un azzurro brillante e sereno. Aprì i suoi occhi omofobi, ma non appena vide il sole dovette immediatamente richiuderli. Tutta quella luce gli aveva provocato un immenso fastidio - anzi, il suo corpo sembrava andare a fuoco!!

Lele quando era piccolo aveva trovato tra i libri di zio Aemond un racconto su un ragazzo con molte K nel nome che aveva degli attacchi di panico, e in quel momento di confusione totale gli tornò alla mente. Lele decise di non abbassarsi al suo livello e si diede una calmata, ricordandosi che i Targaryen sono di tipo fuoco e non possono andare a fuoco. Quindi di conseguenza anche i suoi occhi dovevano essere immuni al fuoco, e poteva sicuramente fissare il sole per quanto gli pareva senza che succedesse niente.

Il giovane Targaryen si fece coraggio e si guardò intorno. In effetti splendeva un gran sole, il che significava che faceva un gran caldo, ed erano entrambe cose di cui Lele aveva sentito parlare solo nei libri pre-apocalittici! Si trovava su una grossa nave a vela (veliero ma più grosso e trendy), e sulla vela campeggiava il sigillo di casa Greyjoy, altra cosa che conosceva solo tramite suo zio rompipalle che lo faceva studiare anche quando tutte le scuole erano esplose nell'apocalisse di ghiaccio.

Prima che potesse mettersi a pensare a cosa stesse succedendo, Lele si accorse di non essere solo. C'era un giovane uomo, un tizio sulla quarantina insomma, che lo guardava vagamente stralunato. Il tizio aveva gli occhiali da sole, ma Lele ci vedeva attraverso col potere dark, e vedeva che lo stava guardando con due occhi lilla confusi. L'uomo aveva i suoi stessi capelli candidi, un baffone biondo argenteo di epiche dimensioni, delle ciabatte ai piedi (infraditus), una camicia aperta con stampe delle Isole dell'Estate ed un costume da bagno. In mano aveva uno strano aggeggio che Lele non sapeva riconoscere.

Lele rimase confuso, basito, scioccato. Che fosse un Targaryen?! I suoi occhi erano viola e i suoi capelli erano bianchi... ma di chi si trattava?

L'uomo si sfilò gli occhiali da sole con una gestualità svolazzosa della manica della camicia, e rimase a guardare il piccolo Lele per almeno una decina di secondi.

Lele stava per dire qualcosa, ma l'uomo sciabattò via velocissimo con aria impanicata.

Il giovine Targaryen sbuffò leggermente, e lo seguì di nascosto.

L'uomo col baffo si addentrò nella nave, passando da vari corridoi meno soleggiati (bui) ed entrando in una stanza. Lele vi si avvicinò, ma percepì che nella stanza c'erano delle presenze dall'aura magica potentissima!! Non aveva mai sentito nulla del genere, a confronto suo zio Aemond aveva un'aura piccola e corta! Il baby Targaryen Bolton Way Blackwood si appostò dietro la porta ed ascoltò.

"Ti giuro, sul molo c'era un Targaryen!" disse una voce un po' lagnosa, niente di speciale, l'aura magica fortissima sicuro non era la sua.

"Secondo me te lo sei sognato." rispose un'altra voce maschile, ancora più soia di quella prima.

"Nooo, giuro!! C'era davvero! Mi guardava con quegli occhi..." la voce lagnosa si interruppe.

"Allora."

Il silenzio calò nella stanza. Lele rabbrividì - la donna che aveva appena parlato aveva un'aura FORTISSIMA, tanto da far raggelare persino lui, principe delle tenebre e portatore di sangue di drago nelle vene.

"Se è un altro di quegli sgorbi dei figli Jonerys..." continuò minacciosamente la donna. Ci fu un rumore di nocche che scroccano. Altro silenzio.

"Non credo che sia uno dei figli Jonerys." rispose dopo poco una voce soave ma distaccata da questo piano d'esistenza. Anche la sua aura era terrificante, ma in un modo che a Lele sembrava più adiacente al suo tipo di paurio (indicatore delle vibrazioni dell'aura magica) che a quello della donna di prima.

"E comunque...ci sta ascoltando, proprio ora, proprio qui dietro." continuò la vocina, con una leggera risata ottavica.

Lele mise la mano sulla spada (altra skill che aveva imparato solo perché zio Aemond rompeva i coglioni), pronto a tagliare un paio di teste se necessario, ma quando la porta si aprì vide...

"Oh, guarda, Aegon. Nostro figlio è venuto a farci visita ^^"

Lele si bloccò sul posto come se la donna dai lunghi capelli neri e gli occhi color ghiaccio (proprio come il suo occhio destro!!) gli avesse lanciato un Pietro Totalus (dialetto per l'incantesimo che ti lascia di sasso, oppure che ti fa diventare mangaka (è un 50/50)). Figlio...?! In effetti quella donna era praticamente uguale alle foto che aveva visto di sua madre!! Ma come era possibile? Zio Aemond aveva detto a lui e Deanys che i loro genitori erano morti nella Battaglia per l'Alba quando lui aveva solo 2 anni! Aveva passato tutta la vita a immaginarsi come sarebbe stato bello poter incontrare sua madre, a quanto sarebbe stata fiera di lui per il suo talento nello scuoiare tagliuzzare e ricucire, aveva versato tante lacrime sulla loro morte... come potevano essere di fronte a lui in quel momento? E come era arrivato in quel posto?

Troppi pensieri gli scorrevano nella testa, tanto da farlo andare in tilt e rimanere in silenzio con gli occhi sgranati.

"Ehh, nostro figlio?" Targaryen baffo corrugò la fronte. "Sicura? Come fai a saperlo?"

Emily Bolton Way Blackwood, ovvero la madre del protagonista e protagonista a sua volta nel prequel, si girò a guardare male Aegon II Targaryen (il baffo), donandogli un classico sguardo da "Are You Fucking Kidding Me?". Purtroppo anche Emily aveva una certa età a questo punto, e le veniva da fare meme da bòmer di tanto in tanto.

"Ahh, già, sei una strega." Aegon alzò gli occhi al cielo (lui era un magonò).

"Sì, ma a parte quello, non vedi che ha gli occhi omofobi?" Emily sbuffò. "L'hai partorito tu, dovresti riconoscerlo."

Aegon II assottigliò lo sguardo togliendosi di nuovo gli occhiali da sole, per poi fare un mecojoni notevole e annuire.

"Vabè, che forza." disse avvicinandosi al suo ritrovato pargoletto. "Hey bimbo guarda questo." fece, poi si mise tra le labbra l'aggeggio che Lele non sapeva cosa fosse, e annunciò: "SVAPARYS!" soffiandogli in faccia una nube di vapore. 

Winter Post-ApocalypseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora