🤍 Sleep thru ur allarms, L.

54 5 0
                                    

Hwang Hyunjin, penso l'uomo più bello che io abbia mai visto in tutta la mia esistenza. Labbra carnose, che quando baci si colorano di un delicato rosso. Occhi scuri con un taglio così particolare dal perdersi in essi, uno sguardo così profondo dal farti venire le palpitazioni. Viso delicato, chiaro, che lo fa assomigliare ad un angelo, e la pelle così morbida e chiara, che ti fa pensare alla neve di inizio inverno. I capelli lunghi e biondi, che ogni tanto gli ricadono sulla fronte mentre dipinge, perchè spesso si dimentica di legarseli. Quei capelli dove ho affondato le mani tante volte. Quei capelli li ho strinti. Strinti mentre feci per la prima volta l'amore, non del semplice sesso, noi due ci amavamo. Strinti mentre piangevo tra le tue braccia come un bambino nelle notti in cui pioveva, strinti mentre ti pregavo di non andare via. Il corpo slanciato e alto, che poteva far credere a chiunque ti guardasse di star guardando il modello più attraente al mondo. Tutto di te mi ricorda qualcosa in particolare, le mostre a parigi per la tua eleganza o i tramonti di roma per la tua bellezza, una delle più uniche al mondo. Hwang hyunjin, mi hai insegnato tanto, mi hai fatto provare tanto, e ti ringrazio per questo. Penso che l'amore che ho provato con te sará impossibile da provare con un altro uomo.

Io mi chiedo ogni tanto cosa ti abbia fatto innamorare di me. Sono sempre stato inferiore rispetto a tutto ciò che sei stato tu. Sono semplice, vuoto come un albero in pieno autunno. Ho un fisico magrolino, e sono nella media dell'altezza. Non ho un viso chissà quanto attraente, gli occhi grandi, le labbra lunghe e carnose e un naso piccolo. Sono molto chiaro di pelle, potrebbero scambiarmi per un fantasma. Non mi sono mai sentito "attraente" all'occhio degli altri. Nessuna ragazza si è dichiarata a me alle medie, neppure alle superiori. Non ho mai dato importanza all'amore, non prima di te. Forse ho sbagliato, o forse no, ma mai rimpiangerò l'amore che ti ho donato. Mi sento ancora oggi bucato dai miei peccati, ma di peccati ne ho? Penso di no, ma ogni volta che continuo a pensarti mi sento un grosso vuoto nel petto, un nodo nella gola che non riuscirei a slegare neppure tagliandolo. Forse ho peccato, l'ho fatto quando ti ho amato così tanto che ho preferito amare te che amare me stesso. Mi sono fidato di te, ma a quale scopo? Dopo averti perso mi sono sentito ferito nell'animo, il tuo cambiamento mi ha deluso, mi ha sconvolto, e non immagini quanto. Ti ho pensato al lungo chiedendomi cosa tu faccia ora che non parliamo più, e continuo a pensarti pure in questo momento mentre scrivo di te, sperando che tu possa leggere il mio dolore.

Forse sarà stato perchè ti ho conosciuto in autunno, la stagione che odio di più. La stagione dove ho perso mio padre a causa di un tumore raro che me lo ha portato via in 2 mesi, la stagione dove iniziai ad essere bullizzato a scuola alle superiori, la stagione dove mi ammalo ogni volta perchè sono debole, la stagione dove il dottore mi disse che soffro di profonda ansia, che mi porta ad avere diversi problemi con la pressione, per cui mi ritrovo a svenire molto spesso. E in generale l'autunno era proprio una stagione di merda, perchè finisce l'estate e ciò significa smettere di andare al mare, il mio posto preferito. Significa che avrebbe iniziato a piovere tutti i giorni, e la pioggia io la odio. Il perchè? Dimentico sempre l'ombrello, e questa cosa mi porta a prendere la febbre, perciò poi non posso andare nel mio studio. Il mio studio è dove provo con i miei amici: Jisung, Felix, Changbin e Chris. Con loro ho una crew dove balliamo coreografie, ma per me prima di essere una crew, sono la mia famiglia, i miei migliori amici. Quando gli altri non ci sono, quello spazio lo uso per cantare, una delle mie passioni più grandi fin da quando ero bambino, e tutto questo è grazie a mio padre, che faceva il cantante. Ho passato la mia infanzia a cantare con lui, e non potevo chiedere di meglio. La musica mi ha sempre accompagnato durante la mia vita, nei momenti più belli e più brutti, mi fa sentire a casa. Mi piace anche la fotografia, che mi è sempre stata insegnata dal mio papà, e la cucina, che invece mi è stata insegnata dalla mamma fin da quando avevo 5 anni. Quando ero più piccolo, ero legato con tutto me stesso a mio padre, e passavo tutto il mio tempo con lui, mi trattava come se fossi il suo principino. Con il passare degli anni, si allontanò sempre più da me e mamma, diventando freddo nei nostri confronti, e poi scoprimmo che papà tradiva mamma, e questa cosa andava avanti da decisamente tanto tempo. Ci rimasi così male, non volevo parlargli più. Ma i sensi di colpa quando lui morì mi fecero troppo male, volevo provare a cambiare le cose, a recuperare il rapporto che avevamo quando ero solo un bambino. Ovviamente, dopo perso mio padre, provai in tutti i modi a sistemare il rapporto con mia madre, visto che a lei è sempre importato poco di me in generale. Ma alla morte di mio padre ha preferito trovarsi un altro uomo, e a me iniziò ad ignorare ancor peggio di prima. Ai tempi, ero un adolescente, e nonostante il male che stavo passando non decisi mai di prendere decisioni pericolose come denunciarla o scappare di casa. Subivo e stavo zitto, cos'altro potevo fare? Di certo non potevo rovinare il mio futuro, specialmente per quanto ero determinato fin da bambino. Ho sempre voluto studiare lingue, partire e girare il mondo. Iniziai le superiori, e nonostante il bullismo da parte degli stronzi di classe mia, decisi semplicemente di fregarmene, e di pensare allo studio.

Non mi sono mai voluto definire un ragazzo nostalgico, specialmente dopo quello che ho passato, ma l'aggettivo che mi rappresenta meglio è proprio quello. Sono rimasto troppo attaccato alla mia infanzia, e odio proprio questo di me, perchè mi rende debole, perchè mi fa notare quanto io sia voluto crescere come gli altri bambini. Ogni tanto quando rivedo le mie foto da bambino mi ritrovo a piangere, il problema è che quando lo facevo prima, c'eri tu ad abbracciarmi, e ora sono da solo. I miei amici ogni tanto si preoccupano per me, perchè dicono che il mio passato abbia realmente influito in modo negativo su di me. Sono gli unici che hanno notato la mia fragilità, e il modo disperato in cui provavo a nasconderla per non cadere di nuovo nel buio della mia mente. La verità è che odio andare avanti, odio crescere, se potessi tornare indietro, tornerei nel giorno in cui ti ho conosciuto.

Forse non è l'autunno il problema, il problema siamo stati noi. Eppure quell'autunno con te pensavo che mi avrebbe fatto cambiare idea su quella stagione di merda.

Ti ho conosciuto nell'autunno del 2022, il sedici ottobre. Per me eri come il sole dopo la pioggia, un sospiro.

Mi rendevi vivo,

Mi facevi respirare.

Hwang Hyunjin, mi hai cambiato. Per te, tutto questo è per te. Ti ringrazio alla fine di questo capitolo, e chissà se ci rincontreremo un giorno, magari di nuovo in autunno sotto la pioggia. Nonostante questa storia sia finita, perfavore non dimenticarti di me. Pensami ogni tanto, ricordati dell'amore, delle cose belle che abbiamo passato insieme. Mi manchi, e ammetto che mi manca la pioggia di quando ti ho conosciuto, anche se ora scrivo di te con la pioggia che mi cade da gli occhi.

Bimyō, seungjin.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora