𝗜𝗹 𝗠𝗮𝗿𝗲, 𝗹𝗮 𝗧𝗲𝗿𝗿𝗮 𝗲 𝗹𝗮 𝗚𝗲𝗺𝗺𝗮 - 𝖙𝖗𝖆𝖒𝖆.

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« In principio, c'era il Mare

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« In principio, c'era il Mare. Una distesa infinita d'azzurro e blu, in cui prosperavano migliaia di forme di vita diverse. Tra di esse, c'erano gli esseri umani. Dovete sapere, che questi ultimi non erano come ora: avevano orecchie appuntite, mani palmate, zanne affilate come coltelli, pelle olivastra, occhi gialli e pupille appuntite, e dalla vita in giù avevano il corpo di pesce. Come dite? Li avete visti anche adesso? Ovvio, ovvio. Al giorno d'oggi, noi li conosciamo con il nome di sirene. Ma non è questo il punto. Nonostante il loro aspetto così differente dal nostro, gli esseri umani di quel tempo condividevano con noi una caratteristica piuttosto negativa: la brama e l'amore per il potere. E per questo motivo si crearono varie fazioni, e tra loro nacquero sanguinose battaglie, e finirono per sterminarsi quasi totalmente a vicenda. Fu per questo, che la Grande Madre creò la Terra, un luogo dove gli esseri umani rimasti potessero vivere, senza distruggere loro stessi e il Mare. E dono' loro quella che in seguito prese il nome di Gemma del Sol Levante e della Luna Calante. Una piccola gemma di colore rosso, all'apparenza solo un piccolo gioiello, ma dotato di grandiosi poteri, tra cui quello di poter sottomettere l'intera umanità. All'inizio, gli esseri umani misero da parte grandi ambizioni: dopotutto, chi mai poteva volere di più, con tutto quel ben di Dio che la Grande Madre aveva messo loro a disposizione... Ma poi, gli uomini cominciarono una divisione maniacale dei terreni: prima in regioni, poi in Stati, poi in regni, e infine in Imperi... e la brama tornò, più forte e più potente che mai. Fu allora che i vari regnanti decisero di prendere la Gemma e di usarla per aumentare il loro potere. E così furono in moltissimi, gli esploratori mandati al Sacro Rifugio, il luogo dove la Gemma era stata riposta dalla Grande Madre, ma nessuno di loro la trovò. Questo perchè la Gemma era già stata rubata in precedenza, da quello che oggi definiremmo "Il primo pirata". Purtroppo, nessuno sa che fine abbia fatto quell'uomo. Fatto sta, che insieme a lui, anche la Gemma andò perduta... E non fu mai più ritrovata. »

L'uomo finisce il suo racconto e si versa un altro calice di birra, godendosi il chiacchiericcio che la sua storia ha creato. Nella locanda fa talmente caldo da dare l'impressione che l'ambiente sfrigoli come l'olio in padella. Sospiro. Mi sono sempre detta di non credere a queste storie piratesche, che sono tutte cavolate... Allora perché anche l'Imperatore la sta cercando, crede forse anche lui a quella leggenda piratesca? Allora mi dicevo che anche se ci avessi creduto, non mi avrebbero mai presa. Nessuna ciurma ha bisogno di una ragazza il cui unico talento è sorridere ed essere carina... Sospiro di nuovo e mi avvio fuori dal locale, con la mia borsa contenente il mio abitino da scena e le mance del giorno. Esco dalla locanda, e faccio per allontanarmi, quando noto, attraccata al porto, una maestosa nave... E sorpresa delle sorprese, vedo sventolare l'iconica bandiera dei pirati, e mi sorprende che non ci sia traccia delle guardie in giro. Certo, però... è proprio bella questa nave, penso mentre mi avvicino.
No! Non posso farlo... mi dico subito dopo... non posso semplicemente mettermi a cercare il capitano e a chiedergli di prendermi con loro. Scuoto la testa e mi allontano, proprio mentre i pirati tornano alla loro nave. Passa un po' di tempo, ma lo devo ammettere, la tentazione è ancora forte. Guardo la nave salpare, e scuoto la testa. Devo essere impazzita, penso, prima di fare una delle poche, pericolose acrobazie della mia vita. Mi arrampico sul tetto di una casa, e corro, inseguendo la nave fino al punto in cui decido che salterò. Con una mano tengo stretta la mia borsa, mentre tengo l'altra stesa lungo il fianco. Prendo la rincorsa e... salto! Mi aspetto già di sbattere contro la superficie dell'acqua, e invece, sento il mio di dietro sbattere sonoramente contro quello che sembra legno. Apro lentamente gli occhi, cercando di trattenermi dall'urlare dal dolore. Ci metto un attimo a realizzare che sono sulla nave pirata, e che tutti i presenti mi stanno fissando. Wow, le mie doti da acrobata sono migliori di quanto credessi!, penso. Ma non faccio in tempo a gioire che sento qualcuno dietro di me dire « Bene bene... Cosa abbiamo qui? ». E in questo momento, realizzo di essere fottuta.

 E in questo momento, realizzo di essere fottuta

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𝗟𝗮 𝗴𝗲𝗺𝗺𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗦𝗼𝗹 𝗟𝗲𝘃𝗮𝗻𝘁𝗲... || Storia ad ocDove le storie prendono vita. Scoprilo ora