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Jessica è stanca.

Le interrogazioni e le verifiche prima di Natale sono infinite.

Si alza presto ogni mattina e studia fino a tardi e nei momenti in cui non fa i compiti si allena.

Nelle ultime settimane non è uscita e parla poco, persino con Debora.
Suo padre è preoccupato e le ripete ogni giorno che è concentrata come una macchina da guerra e ha bisogno di staccare.

Ma lei non ne vuol sapere. La scuola è pesante e lo spettacolo per lei è tutto al momento. Non cerca distrazioni.

Le ultime volte che ha incrociato Federico non ha nemmeno girato lo sguardo o avuto una qualche reazione nei suoi confronti.  Sentiva solo le risatine dei suoi compagni e un vuoto dentro di sé. Si è buttata sui suoi impegni e scadenze e si è isolata da tutto e tutti.

Ma non quella sera.

Sente citofonare e suo padre parlottare con qualcuno. Stava quasi per alzarsi quando la porta della sua stanza si apre di colpo.

《Buonasera Jessica!!! Preparati che stasera si esce!》arriva una sfavillante Debora tutta sorridente .

《Deb? Ma che ci fai qui? E come mai sei vestita così?》 La guarda stralunata e confusa dal suo cerchietto con le corna da renna.

《Ma come.. ti sei dimenticata? Stasera c'è la cena natalizia di classe.》 le risponde un po' delusa.

《Oddio stasera? Non mi ricordavo più, cavolo. Ma io non sono pronta. Non credo che verrò.》

《No no no. Ora molli lì i libri ed esci signorina.  Sono stufo di vederti chiusa qui dentro.》 le interrompe suo padre.

Jessica rotea gli occhi già sapendo di non avere scelta. Quando quei due si alleano non c'è via di fuga.
Così si trascina in bagno per sistemarsi sbattendo la porta. Intanto Deb fruga nel suo armadio in cerca dei vestiti adatti. I prescelti sono pantaloni neri di velluto super attillati, dolcevita rosso 'per darle un po' di colore in viso', stivaletti col tacco a spillo e cappotto.

Dopo quasi un'ora escono salutando suo padre e si incamminano verso il ristorante, entrambe con lo stesso simpatico cerchietto.  Non è molto distante dove devono cenare con la classe e, visto il freddo, hanno deciso di non prendere il motorino.

Dopo circa dieci minuti arrivano al luogo dell'appuntamento e scoprono di essere le ultime. Salutano i loro compagni e si mettono a tavola chiacchierando mentre scelgono dal menù. 

Jessica, un po' nervosa dopo non essere uscita di casa per tanto, si guarda attorno e vede che molte tavolate sono composte da altri studenti. Ne riconosce qualcuno tra cui quella strana ragazza che la guarda male ogni volta che la incrocia. E' vestita tutta di nero con un eccentrico trucco viola.

Allo stesso tavolo sente delle risatine e, scorrendo con lo sguardo, incrocia un paio di occhi blu che la fissano. Non è possibile.

Sente le guance prendere fuoco e si alza in piedi di scatto.

《Jess? Che fai? Siediti.》 le chiede Debora strabuzzando gli occhi.

《Vado un attimo in bagno.  Se passa il cameriere sai cosa ordinare anche per me... ah e da bere una media chiara mi raccomando.》 e scappa verso il bagno mentre anche lui si sta alzando da tavola.

Rimane qualche minuto sola dentro al cubicolo a cercare di calmarsi, fissando le piastrelle bianche e grigie. Decide di uscire per sciacquarsi la faccia ma il lavandino comune tra i due bagni è già occupato da qualcuno che ha avuto la sua stessa idea.

Quando alza la testa ha il viso bagnato e gli occhi chiusi; così Jessica cerca di uscire prima che li apra ma, prima di riuscire a chiudere del tutto la porta, sente un "Ehi.. ".

Ti amo fino a quiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora