▫️Camilla - Nemmeno un piccolo difetto

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🗓️Mar. 1 ottobre

Il dubbio mi si forma chiaro nella mente, poi mi assale del tutto, e non posso pensare ad altro.

Salire sul furgone della band di Mirko e ritrovarci su un sedile la ragazza con cui ha litigato alla festa, non è proprio il massimo per i sospetti che già avevo su di loro.

È accanto ad un altro ragazzo che non ho mai visto. Non fa parte della band.

"Ciao", dice lei a tutti vedendoci salire a bordo.

Io non rispondo, Claudia lo fa per me (come sempre quando il mio sangue calabrese si infiamma e fa venire meno la mia socialità base).

Qualche frase sottovoce con la mia amica per capire se entrambe abbiamo captato, e poi posso finalmente sedermi in silenzio a contemplare la mia angoscia per tutto il tragitto fino al pub dove i ragazzi avrebbe suonato.

Il viaggio dura circa venti minuti, e io in pochi secondi scopro che in realtà ho bisogno di esternare i miei pensieri. Ma Claudia la vedo silenziosa, magari sta cercando di ascoltare i discorsi della tizia dietro di noi per poi riferirmeli.

Se non si fa tra migliori amiche!

Mi giro verso Gino di fianco a me, ma si sta facendo una canna, e non credo sarebbe di grande aiuto.

Angelo non c'è, ci raggiunge direttamente al pub con Michele.

Dov'è quando serve?!

Non ho scampo, devo starmene tranquilla fino a che non arriviamo a destinazione.

Dopo una serie infinita di buche prese ad alta velocità, e sballonzolamenti tra un sedile bucato e l'altro, noto il pub dal finestrino.

Suppongo sia questo, è l'unico luogo abitato che incontriamo da qualche chilometro...

Scendo dopo che Michael, della band, ci viene ad aprire lo sportello scorrevole, e sento odore di campagna. Una leggera brezza di inizio autunno mi sposta i capelli, ma non fa affatto freddo, comunque.
Il locale si trova al piano terra di un edificio non troppo grande.
Al piano superiore ci sono delle finestre con delle tende che mi ricordano quelle di casa di mia nonna, quindi suppongo ci abiti qualcuno.
Nei dintorni qualche casa sparsa qua e là, e un piccolo parco con delle panchine e un'altalena.

So già che a Claudia piacerà da matti questo posto, è molto nel suo genere. A proposito, Claudia!

Mi avvicino a lei, e con un briciolo di scaltrezza riusciamo a distanziarci dal resto del gruppo. Giusto il tempo di scambiare due parole.

Non riesco più a trattenermi.

"Milla, ora invio la e-mail a Giovanni", mi dice lei precedendo i miei argomenti.

Da una parte sono contenta di distrarmi un attimo, e la assecondo. Poi, però, mi rendo conto che probabilmente anche la mia amica ha avuto le sue cose a cui pensare durante il viaggio in macchina, e che probabilmente la sua espressione concentrata non era affatto collegata alla ragazza sui sedili posteriori.

Decido di aspettare l'invio della e-mail per cambiare discorso, ma una volta arrivato il momento cambio idea: sono inutili le parole, meglio raggiungere di nuovo il gruppo e avere Mirko sott'occhio.

Una volta dentro, ormai li abbiamo persi di vista, e mentre Claudia contempla quello che in un secondo diventerà il suo bar preferito, io cerco di individuare la band con lo sguardo.

L'unico che vedo è Gino al bancone, che senza rendere conto a nessuno si ordina la sua birra alla spina.
In seguito adocchio una giacca bianca lucida, e degli orecchini ancora più scintillanti: Angelo, penso immediatamente.

Appartamento 31Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora