3 - DUBBI E INCERTEZZE

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Quando Akira si svegliò il giorno dopo la festa aveva un terribile mal di testa, si alzò per andare a prendere un bicchiere d'acqua e dare sollievo alla sua gola riarsa.
Mentre cercava di riprendere lucidità, gli avvenimenti della sera precedente gli piombarono addosso come una doccia fredda.
Aveva baciato un ragazzo! Si portò una mano alle labbra ricordando quel contatto ... cazzo! E cosa ancora più sconvolgente ... gli era anche piaciuto!

Com'era potuto accadere?
Lui che amava le ragazze e i loro corpi morbidi e pieni di curve ... lui che aveva avuto decine di ragazze ... lui che di lavoro correggeva le bozze di uno scrittore "porco" ...
Cavolo ... si era proprio bevuto il cervello!
Aveva bisogno di schiarirsi le idee ...

In quel momento sentì suonare il suo cellulare. Era Toru.
Non voleva che qualcuno sapesse dei suoi dubbi. Cosa avrebbero pensato i suoi amici di quello che aveva fatto?
Cercò di scacciare quei pensieri pericolosi e rispose.
"Ciao Toru"
"Ciao amico come stai?"
"Sono ancora frastornato"
Toru scoppiò a ridere "Tu sei frastornato? Io per colpa di quella sfida idiota ho collassato e ho perso una buona occasione per rimorchiare. A te com'è andata? Ho saputo da Chojiro che ad un certo punto sei sparito ... chi hai fatto "secca" questa volta? Voglio sapere tutto... nei minimi particolari"
Akira non sapeva cosa rispondergli, non voleva parlargli di Naoya.
Aveva paura, non era una cosa da raccontare in giro e poi anche lui ancora non riusciva a capire cosa fosse successo veramente e soprattutto perché...
Sapeva solo che gli era piaciuto e anche molto. Si era addirittura eccitato.

Aveva avuto molte esperienze, ma quella era la prima volta che baciava un ragazzo.
Come cavolo gli era saltato in mente?
Chissà cosa stava pensando di lui Naoya. Era stato lui ad iniziare, però dopo aveva preso l'iniziativa l'altro. Sentiva ancora le sue mani sotto la maglietta e la sua erezione a contatto con la propria.
Tetsuya li aveva letteralmente salvati... con tutto quell'alcol in corpo e la lussuria che li aveva travolti... fin dove si sarebbero spinti? Preferiva non saperlo!

Toru sentendo che non rispondeva cercò di attirare la sua attenzione "Ci sei o sei morto?"
"Ci sono ... ma non ho ancora schiarito ... ci vediamo fra poco al solito bar?"
"Ok"
"Faccio una doccia e arrivo"
Akira era arrivato alla conclusione che era meglio parlargli di persona, altrimenti non gli avrebbe dato tregua, ancora però non sapeva cosa raccontargli.


Anche Naoya quella mattina si era trovato a fare i conti con quello che era successo la sera prima.
Non sapeva spiegarsi perché lo avesse fatto, ma una cosa era certa gli era piaciuto molto e si era anche eccitato.
Quel biondino baciava da dio! Ci sapeva proprio fare con la bocca quando non la usava per parlare.
Un'immagine poco casta gli invase la mente, quella stessa bocca che divorava vogliosa il suo sesso, la ricacciò subito indietro terrorizzato.
Che accidenti gli stava succedendo?
Ieri sera tornando a casa aveva anche rifiutato la proposta di Sachiko, perché troppo sconvolto da quello che aveva realizzato volesse fare ad Akira.
Fortunatamente era stato fermato.
Era la prima volta che si sentiva preda dei propri impulsi.
Era sempre la sua mente che dettava le regole.
Adesso cosa doveva fare?
Se dava retta alla ragione avrebbe dovuto evitarlo come la peste, ma se ascoltava il proprio corpo sarebbe corso da lui per baciarlo ancora e fare molto di più.

Aveva bisogno di parlare con qualcuno, ma con chi?
Come poteva dire a qualcuno che il perfetto Naoya Ishikawa era attratto terribilmente da un ragazzo?
Un ragazzo che fino a qualche ora prima pensava essere il suo rivale ... aveva fregato il ragazzo alla sua ragazza ... sembrava una barzelletta.
Per evitare che gli fregasse Sachiko lo aveva fregato lui a lei ... ridicolo!
Sì, proprio un bel piano: conosci il tuo nemico ... sì, ma non in senso biblico...

Era stato Akira ad iniziare, a sorprenderlo con quel contatto, ma poi era stato lui a dare il via al vero bacio.
Sentiva ancora la sensazione delle sue labbra, della sua lingua che famelica invadeva la sua bocca, di come si era sentito divorare.
Era la prima volta che si sentiva così per un solo bacio, forse perché era qualcosa di proibito, di sconosciuto...

Non lo sapeva, l'unica cosa di cui era certo era che lo voleva rifare, voleva sentire ancora quel calore e quel desiderio, però cosa avrebbe pensato Akira?
Ieri sera era decisamente ubriaco, chissà se ricordava il loro bacio? Chissà se si era pentito?
Sentì uno strano fastidio a quel pensiero, ma poi si disse che forse sarebbe stato più facile se non ricordava, potevano fare finta non fosse mai successo... ma in fondo, anche se era ciò che gli urlava la sua mente, non era ciò che desiderava...

Avrebbe dovuto chiamarlo per chiarire, ma non aveva il numero e non sapeva nemmeno dove trovarlo, sapeva solo il suo nome, forse poteva chiedere a Sachiko...
Compose il numero pensando alla possibile scusa.
La sentì squittire contenta "Naoya! Che bella sorpresa!"
In effetti era una novità, lui non la chiamava mai, era sempre lei a farlo.
Decise di andare dritto al punto per evitare le sue inutili chiacchiere e relativo giramento di coglioni.
"Avrei bisogno di contattare Akira per una cosa che mi ha chiesto alla festa. Hai il suo numero o sai che facoltà frequenta?"
Sachiko fu molto sorpresa dalla richiesta di Naoya, non sapeva che lui e Akira fossero diventati amici e ad essere sinceri non li aveva nemmeno visti parlare alla festa, si era persa qualcosa?
Adesso di fronte a quella notizia non sapeva se esserne contenta o no.
A cosa avrebbe portato se il suo fidanzato e il ragazzo che le piaceva fossero diventati amici?
Niente di buono sicuro ...
Però si sentiva esaltata all'idea di parlare con lui di Akira, non avrebbe mai creduto di poterlo fare.
Era come vantarsi di qualcuno che aveva interesse per lei e quindi fargli sapere indirettamente quanto fosse fortunato che lei avesse scelto di stare con lui, nonostante l'altro fosse un ragazzo favoloso.
Così partì in quarta "Frequenta il primo anno di lettere"
Naoya non pensava fosse più piccolo, fisicamente non sembrava, ma in effetti l'anno prima non l'aveva mai visto. Non era uno che passava inosservato "E' una matricola?"
"Sì, però ha la nostra età. L'anno scorso non ha frequentato, perché ha girato il mondo con il suo tutore. È stato ovunque ... però non so niente dei suoi genitori ... non so se sono morti o meno, non me l'ha raccontato"
A Naoya questi pettegolezzi non interessavano e non capiva nemmeno perché Sachiko gliene stesse parlando, così cercò di arrivare a ciò che gli premeva "Hai il suo numero?"
"Ah, sì. Te lo invio." poi proseguì "È un ragazzo molto simpatico e solare, vedrai che ti piacerà molto."
Stava per risponderle "anche troppo" ma preferì stuzzicarla per capire cosa c'era tra loro "Mi sembra ti abbia già conquistata..."
La ragazza cercò di negare, si era lasciata trasportare "Mi piace, ma solo come amico..."
Naoya sentì il bisogno di farle una domanda che gli girava in testa dal giorno prima "L'hai baciato?"
Sachiko rimase scioccata dalla domanda "No! Non potrei mai."
Gli sembrò sincera così pensò solamente "non sai cosa ti sei persa" e chiuse la conversazione con un semplice. "Aspetto il numero. Ciao"
Dopo alcuni secondi ecco il messaggio con il numero di Akira. Adesso doveva solo decidere se e quando telefonare, e soprattutto cosa dirgli ...



Akira arrivò al bar dopo essersi fatto una doccia ed essersi dato una sistemata per sembrare un po' meno sconvolto dalla serata precedente.

Toru richiamò la sua attenzione con un sonoro "Siamo qua!"
Akira si girò verso quella voce e notò che al tavolo insieme a Toru c'erano tutti i suoi amici: Tetsuya, Chojiro e Haru.
Decisamente troppe persone per parlare di quello che gli era successo. Meglio attendere un altro momento.
Si avvicinò e li salutò con un grande sorriso.
Toru ricambiò il sorriso "Finalmente, pensavo fossi annegato nella doccia."
"Solo un'idiota come te potrebbe annegare nella doccia." Detto questo si sedette.
Tutti i discorsi si concentrarono sulla festa della sera prima. Ognuno preso dal raccontare le nuove conoscenze e le imprese della serata.
Solo Akira se ne stava stranamente in silenzio. Toru cercò di stuzzicarlo.
"Akira tu non racconti niente? Io sono collassato, ma tu mi sembravi bello vispo ... la ragazza per cui hai fatto lo strip, poi hai concluso? Ti stava mangiando con gli occhi."
Akira cercò di riportare la mente ad un altro momento della festa che non fosse il suo incontro con il moro.
Effettivamente la ragazza di cui parlava Toru gli aveva dato il suo numero e gli aveva fatto capire chiaramente che avrebbe gradito andarsene dalla festa con lui. Era uscito nel giardino per quello, per prendere una boccata d'aria, per cercare di ritornare lucido prima di andarsene con lei e invece tutto aveva preso una piega diversa.
"No ... dovrei chiamarla..."
Chojiro lo guardò incredulo "Cosa aspetti? È una scopata sicura. Io sarei già a casa sua"
Akira sbuffò, ora nei suoi pensieri c'erano troppi dubbi per poter pensare lucidamente a una ragazza.
Toru ripartì all'attacco, non riusciva a capire perché Akira si stesse comportando così, normalmente si vantava per ore delle sue conquiste e gli raccontava tutto nei minimi dettagli senza la benché minima traccia di vergogna o di pudore.
Era come vedere un film porno e lui non aspettava altro. Sicuramente il lavoro che faceva e l'influenza di Ryoma gli davano una mano a non farsi alcun problema ...
"Allora chi hai rimorchiato?"
"Che palle! Nessuno!"
Chojiro gli rivolse un sguardo furbo.
"Quando ti siamo venuti a cercare eri disteso nel prato con qualcuno. Non credo giocavate a carte..."

Akira sentì il panico assalirlo, ma non rispose.
Toru pensò si trattasse di Sachiko e che volesse mantenere il segreto perché era fidanzata, così cercò di essere enigmatico "Hai ottenuto il bacio dalla ragazza dello skate?"
Akira era stanco e ancora poco lucido, così sbottò "Sì, dal suo fidanzato!"
Toru lo guardò non capendo "Come!?"
Akira sbuffò "Ho baciato il suo fidanzato"
Tutti i ragazzi del tavolino lo fissarono, anche Tetsuya che fino a quel momento non sembrava interessato alla conversazione e Haru che stava "chattando", appoggiò il cellulare e lo guardò.
Akira sentì la necessità di spiegare le sue azioni ai suoi amici e soprattutto a se stesso "Ero ubriaco fradicio. Quindi non chiedetemi perché l'ho fatto, non lo so. Voi non avete mai fatto niente di stupido sotto l'effetto dell'alcol?"
Toru fece una faccia schifata, poi annuì "Io una volta ho baciato il mio cane, pensando fosse una bella ragazza. Se ci ripenso mi viene da vomitare."
Akira sorrise "Ecco appunto"
La conversazione si accese e ognuno raccontò le proprie disavventure sotto l'effetto dell'alcol. Haru raccontò che pur essendo gay, presumibilmente perchè non ricordava niente, aveva fatto sesso con una ragazza e la mattina dopo ritrovandosela nuda nel letto era scappato terrorizzato.

Trascorsero così circa un'ora, poi al momento dei saluti Haru richiamò l'attenzione di Akira.
"Sei sicuro che non hai provato niente e non senti il desiderio di rifarlo? Io l'ho sempre detto che le ragazze servono solo per procreare, il vero piacere si prova con un ragazzo... se vuoi provare qualcosa di più io sono sempre disponibile. Lo sai che da te mi farei fare qualunque cosa..."
Erano mesi che Haru gli faceva strane proposte per convincerlo a provare il sesso con lui. Ci mancava solo che adesso l'amico si convincesse che era una cosa possibile, aveva sempre rifiutato dicendo di essere etero e che non gli si sarebbe mai alzato con un ragazzo... era ancora così?
"No, grazie. Sono sicuro, non ho bisogno di nessuna prova... è stato solo l'alcol"
"Ok, ma io non perdo le speranze di averti nel mio letto..."
Dopo avergli fatto l'occhiolino se ne andò.

Akira aveva voglia di dirgli che era solo colpa sua, dei suoi discorsi strampalati se aveva provato a baciarlo.
Però non avrebbe mai ammesso di aver perso la scommessa e che Haru aveva ragione perché si era eccitato per un semplice bacio dato ad un ragazzo.


Mentre Naoya si dirigeva in facoltà per le lezioni continuava ad essere assillato dai dubbi, si domandava come doveva comportarsi, se telefonare o fare finta che non fosse successo niente.
Sapeva che la seconda opzione era la più saggia considerando anche il tasso alcolico del biondo, forse neanche si ricordava di averlo baciato. Però non riusciva ad ignorare il fatto che gli fosse piaciuto terribilmente e precludersi così ogni possibilità ...
Che possibilità si aspettasse di trovare proprio non lo sapeva ...

UNA PIEGA IMPREVISTA (rivista e corretta)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora