𝗵𝗶𝗺 𝗮𝗻𝗱 𝗶

42 4 0
                                    

Mi lecco le labbra.

Non ho fame, sono solo estasiato.

Si siede sul bordo del letto, allungando una mano fino alla cintura del mio pantalone. La tira verso di sé, avvicinandomi maggiormente al suo viso, che si inclina di lato, dalla parte opposta alla mia, quando scivolo con la schiena in avanti, per cercare di baciarlo.

Mi mette un dito sulle labbra.

Lo guardo confuso.

«Sei sicuro di non voler aspettare?»

Annuisco con la testa.

Sorrido un po'.

«Hai paura di quello che posso farti?»

«Un pochino.»

Sposta lo sguardo altrove, prima di salire sul letto a gambe incrociate.

«Non pensare che sia pazzo, lo voglio anche io, solo che fa male e... la cosa mi spaventa un po'.»

«E... poi?»

«Se non riusciamo a trovare una sintonia, come facciamo? Voglio che questa prima volta non sia come le altre, voglio che tu stia bene con me, che non ci sia l'imbarazzo che provo e... e voglio farti stare bene, con tutto me stesso.» Aggiunge sottovoce, a sguardo basso. «Ci ho pensato su per tutta la vita, Win. Sapevo che io e te saremmo dovuti arrivare a questo punto, anche quando ci odiavamo, immaginavo che dovesse succedere in un qualche modo, ma adesso che tu stai davanti a me, ho paura di perderti di nuovo come la prima volta che hai provato a proteggermi.»

Lo bacio sulla guancia.

Mi guarda dal basso.

«Qualsiasi cosa accadrà, tu non sei da solo. Non importa se sarà imbarazzante e non ci troveremo subito al primo colpo, perché è la nostra prima volta e sarà il nostro primo ricordo, okay?»

Mi tiro su.

Inizio a sbottonarmi i polsini della camicia.

«Vuoi che ti aiuto?»

Ridacchia.

Faccio di no con la testa.

Schiude un po' le cosce, appoggiando il peso sulle mani che stanno contro al materasso, poco dietro la sua schiena.

Mi levo la camicia.

«Sei sicuro?» Aggiungo rapido, con un sorriso. «Perché sembra che tu stia sbavando... ora.»

Si asciuga l'angolo delle labbra con un dito.

«No, ti sto solo guardando.»

Fa scorrere una mano fin sopra la cintura del suo pantalone, accarezzandola piano.

Questa cosa che fa l'agnellino e poi diventa un piccolo diavoletto è qualcosa che amo profondamente. Dice di essere preoccupato, ma appena si comincia a giocare sul serio è sempre pronto a prendersi burla di me, a farsi guardare come se fosse una fottuta statua in Chiesa che io sarò costretto a venerare, in ginocchio, davanti al resto del mondo.

Afferro la cintura tra le dita.

Mi guarda.

E sorride.

Apre la sua di cintura, abbassando un po' lo sguardo.

Schiude le labbra.

«Mi aiuti?»

Deglutisco.

Ma che cazzo.

Mi prende per il culo?

☽ 𝗮𝗻𝗴𝗲𝗹 𝗯𝗮𝗯𝘆 ʷᶦⁿˢᵒᵘⁿᵈDove le storie prendono vita. Scoprilo ora