𝘁𝗵𝗲 𝗰𝗿𝗮𝘇𝘆 𝗸𝗶𝗻𝗱

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Mi siedo di fianco a Li Ming, posando lo zaino a letto.

Sono un po' stanco, dopo aver lavorato quasi tutto il giorno alla tesi, son dovuto correre in copisteria a stamparla in anticipo.

Ho dovuto sborsare i soldi, chiamare papà per organizzare la festa.

E non ho ancora organizzato nulla per il matrimonio.

Vogliamo sposarci prima, con una piccola cerimonia privata a casa. Non vogliamo invitare chiunque, solo le persone che riteniamo più vicine e fidate, se possibile prima della laurea.

Anche se vedo il tutto difficile da realizzare in poco tempo.

«Sei felice di vedere il tuo ragazzo fare il cheerleader?»

Alzo un sopracciglio.

Li Ming sorride un po', mi dà un pizzicotto sulla spalla.

«Sono settimane che mi rompi il cazzo perché vuoi vedere il tuo ragazzo cheerleader. E adesso che cosa fai?»

Prendo un pacchetto di patatine dallo zaino, aprendolo.

«Mangio?»

Sbuffa.

Indica con lo sguardo il campo.

Sul prato ci sono le due squadre di calcio che devono affrontarsi per il torneo regionale.

Win è in prima fila, davanti al resto della squadra dei cheeleader.

Con le braccia dietro la schiena, guarda dritto davanti a sé.

Divisa nera, con strisce viola ai lati dei pantaloni che gli fasciano le cosce. Giacca nera, con una manica viola.

Cazzo.

I capelli scuri sono tirati indietro da un lieve strato di lacca, due ciocche gli ricadono sulla fronte.

Mi guarda.

Accenno un sorriso.

«Ti sta cadendo la bava dalla bocca.»

«Stai zitto e pensa al tuo signorino perfettino.»

Ridiamo.

Win si inchina, con un rapido cenno lanciato ai compagni di fianco si riposizionano davanti ai giocatori.

Rimango pietrificato per alcuni secondi, schiudo le labbra.

Ci sono tante cose che rendono attraente Win, ma la divisa... questa fottuta divisa da cheerleader, lo fa apparire come un Dio sceso in terra. Qualcosa di irraggiungibile, che solo io possiedo.

Sarò un po' arrogante, però mi sento tanto fortunato.

Perché...

Win è attraente, è dolce, è carismatico, è tante tante tante cose belle.

Noto che si infila i guanti a mezze dita tagliate.

Mi guarda.

Ancora una volta.

La musica nel campus riparte, rimbomba forte durante l'esibizione.

Win è il capitano.

Chi sta dietro di lui, lo segue a ruota.

Alza un braccio, si china piano in avanti. Lo rotea, fa un passo indietro.

Io sono un pezzo di legno, non so affatto ballare.

Lui ha creato una coreografia per sé e per la squadra.

Nell'ultima settimana è venuto poche volte a trovarmi all'appartamento, perché doveva allenarsi per questo giorno.

☽ 𝗮𝗻𝗴𝗲𝗹 𝗯𝗮𝗯𝘆 ʷᶦⁿˢᵒᵘⁿᵈDove le storie prendono vita. Scoprilo ora