𝗲𝘃𝗲𝗿 𝗴𝗼 𝗱𝗼𝘄𝗻 𝗼𝗿 𝗴𝗲𝘁 𝗰𝗮𝘂𝗴𝗵𝘁

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↳ Siamo arrivati al capolinea, anche oggi mi ritrovo a dire addio ad una delle storie che ho scritto circa un anno fa, con costanza e in diversi mesi, sperando che ne uscisse un bel progetto. 

Ne sono soddisfatta, in parte, perché nella mia testa all'inizio doveva andare in un altro modo. 

Ma ammetto, che non mi dispiace affatto, in fin dei conti Win e Sound sono stati creati per rappresentare un po' l'alta società e tutte le cose che non vengono dette al mondo. 

Grazie per essere arrivati fino a qui, spero che vi sia piaciuto questo viaggio con me :) !

Vi invito a leggere le altre mie storie attualmente in corso che trovate sul mio profilo. 

Vi auguro una buona lettura, e come sempre vi ricordo di non perdere gli aggiornamenti.

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Mi posiziono davanti allo specchio, infilo le braccia nelle maniche della giacca bianca, che Li Ming mi aiuta a mettere, dietro di me.

Non è più un sogno.

Sto per sposarmi.

Oggi.

Con Win.

Alzo la mano, con un rapido cenno scaccio via il ragazzo che tiene lo specchio davanti a me.

Sono pronto, adesso.

È appena arrivata l'estate.

Sto per sposarmi.

Ci sono una serie di telecamere sul fondo del corridoio che divide i nostri invitati. Sono in attesa, come me, che inizi la cerimonia.

I miei genitori si sono occupati della torta, dei regali per gli inviati, del nostro viaggio di nozze.

Le rose bianche sono appese intorno al salice sotto cui pronuncerò il si.

I petali di rosa sono sparsi sui ciottoli scuri lungo la navata.

Ci sono i nostri ex compagni del liceo, alcuni amici dell'Università, i miei cugini che sono venuti dall'Australia. E ci sono i genitori di Win, seduti di fianco a Kaning, sua sorella, che chiaccherano in un angolo, con un pacchetto regalo sulle ginocchia di quest'ultima, che probabilmente apriremo prima del taglio della torta.

I raggi del sole ricadono sulla navata, i primissimi raggi.

L'alba sta per sorgere.

E noi ci sposeremo qui.

Li Ming mi sistema il colletto della camicia.

Mi guarda.

«Sei nervoso?»

Alza un sopracciglio.

«Io? Sei tu che ti sposi, Sound.»

Ridacchio.

«Ma a me, sembra che sia tu a doverti sposare.»

«Heart mi ha chiesto di sposarlo, ieri.»

Schiudo le labbra.

Sul serio?

È arrivato in anticipo, stamattina. Mi ha aiutato a lavarmi, a vestirmi, a scegliere la collana da indossare per il matrimonio.

Si è preso cura di me, nonostante sapesse di doversi preparare per me.

Sembra piccino, qui, davanti a me, con la nuca abbassata, quando mi ripete la stessa frase a bassa voce.

☽ 𝗮𝗻𝗴𝗲𝗹 𝗯𝗮𝗯𝘆 ʷᶦⁿˢᵒᵘⁿᵈDove le storie prendono vita. Scoprilo ora