Capitolo 5

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Una settimana. Una fottuta settimana e non mi hanno ancora riammesso alle missioni. Dico io, stiamo scherzando? Il pazzo psicopatico di Alexander per quanto ne so io potrebbe benissimo aver ammazzato altre cinquanta persone e non ne saprei niente. Niente. Nada. Nothing. Rien. Ho reso l'idea? Inoltre durante questa lunga e triste settimana non ho rivolto parola ad Alec in quanto l'ho letteralmente evitato come un malato di peste e il tipo della biblioteca- Robin- ogni volta che mi vedeva mi seguiva... Alche, stanca dopo la terza volta, gli ho gentilmente -si intende- intimato di starmi alla larga. No so se siano state le parole gentili o il fatto che l'abbia praticamente appeso al muro ma il mal capitato ha finalmente preso la decisione giusta, scegliendo la sua vita invece che una morte lenta e piena di atroci sofferenze. Ho esagerato? Nah... Se la caverà lo stesso a mio parere. Comunque non mi interessa di quel povero cristo, l'importante è che mi stia il più lontano possibile . Sono le due e ho l'ultima ora da dover ancora affrontare. Si tratta dell'interessantissima ora di combattimento corpo a corpo con il professor Alan. Un uomo ben piazzato di ventotto anni con una zazzera di capelli biondi e ricci. Ha gli occhi grandi e di un colore tra il verde e il grigio. Ben piazzato e sopratutto fuori di testa. È convinto che il modo migliore per farci imparare a combattere sia quello di mettere ragazzi dei primi anni contro quelli dell'ultimo... Inutile ore che per i piccoli la situazione finale è sempre la stessa: finiscono o a gambe all'aria o con il culo a terra o, peggio ancora, con qualche braccio rotto. Nella mia vita qui alla Rose Academy per fortuna non mi è mai capitato niente di così drastico. Certo, anche io sono stata sconfitta miserabilmente, sono pur sempre umana anche io,ma dopo la terza volta ho iniziato far mal sul serio a quelli di quinta, tipo fingendo di essermi fatta estremamente male per poi prendere il loro braccio e girarlo dietro la schiena spingendo in alto... Oppure rompendo qualche piede. Cose di poco conto insomma.
-Chi non muore si rivede- esordisce Alan appena mi vede
-Hahaha... Molto divertente- dico io. Infondo una settimana fa ho realmente rischiato di rimanerci secca
-È una settimana che non ti fai vedere- continua lui
-Vi sono mancata vero?- dico riferendomi non solo al prof ma anche ai miei gentilissimi compagni di classe. Avete mai notato i gruppetti che si formano all'interno di un gruppo più o meno esteso come una classe? Beh nella mia si può ammirare praticamente la Catena alimentare . Sul fondo troviamo i secchioni: coloro che vengono preso di mira perché sanno tutto e non eccellono nelle materie fisiche. Sopra ai secchioni ammiriamo la classe delle oche... Queste, beh... Non credo di dovervele spiegare no? Insomma... Le solite troiette che hanno paura i rovinarsi la manicure appena fatta. Che poi, perché si sono iscritte a questa scuola se hanno praticamente paura della loro stessa ombra? Infine all'ampia e della catena alimentare troviamo... i bulletti della situazione ovvero coloro che si credono i padroni del mondo e che torturano i mal capitati secchioni e vanno avanti cambio le proprie ragazze come se fossero calzini. Insomma, i classici idioti. Poi, nell'angolo della punta ci siamo noi "terroristi", un ristretto gruppo di persone che eccelle in tutte le materie e che partecipano alle missioni segrete della scuola. Veniamo definiti "terroristi" perché stiamo sempre da soli e in piccoli gruppi e abbiamo la cosiddetta:" rabbia facile". Ad ogni modo, non sono mai piaciuta ai comuni mortali di questa scuola e, sinceramente, poco mi importa. 

-Bene ragazzi- richiama all'ordine Alan noi studenti- oggi faremo un po' di karate... spero non vi dispiaccia.- "iniziamo a ragionare" penso. - Mettetevi in coppie e iniziate a riscaldarvi.- dice. Mentre cerco qualcuno con cui fare l'esercizio però una mano si appoggia sulla mia spalla e mi fa girare. Una volta voltata vedo il viso del professore e mi dice una cosa che mi sconvolge. 

-Tu no... la preside ti cerca.- dico io ... scherziamo? Già non posso partecipare alle missioni e adesso mi tocca pure saltare gli allenamenti 

-Sai perché?- chiedo

-Chiedilo a lei appena la vedi nel suo ufficio. Adesso vai prima che perda completamente la pazienza con te- dice e si gira facendo iniziare la vera e propria lezione. cosa ho fatto di male nella mia vita? ad ogni modo mi dirigo a passo svelto verso l'ufficio della preside e una volta entrata mi siedo davanti a lei, dall'altro lato della scrivania di legno. Stranamente mi guarda e basta; non dice niente ed io inizio a preoccuparmi.  Ad un tratto apre il secondo cassetto a destra e tira fuori una busta, la allunga verso di me e con un cenno mi intima di leggerla. 

"Cara Lenise,

deduco che se stai leggendo questa lettera sono finalmente riuscito a trovarti. Non avere paura, o almeno non ancora. Non  ho deciso di scriverti per porgerti le mie scuse. Sai bene che non posso. Voglio solo proporti un accordo, infondo se non posso io, il tuo amato paparino chi potrebbe mai farlo? Voglio che tu entri a far parte della mia "squadra speciale". So già che sai buona parte dei nostri piani essendo entrata in quella scuola ed essendo inoltre riuscita ad entrare nella squadra delle missioni. Ad ogni modo, non voglio divagare troppo. Hai due opzioni davanti a te. La prima è accontentarmi senza troppe ripercussioni. La seconda è rifiutare. Ahimè però, mi sento in dovere di dirti che se sceglierai quest'ultima possibilità ci saranno gravi conseguenze per te e per tutti i tuoi amici. Detto questo, spero di avere presto tue notizie. 

con "affetto" il tuo amato paparino, 

Alexander Shepard."





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Buon salve gente! Sono riuscita a scrivere questa schifezza di capitolo. Credevo che con le vacanze avrei avuto più tempo ma mi sono dovuta ricredere da quando continuo a viaggiare senza sosta da una città all'altra. Martedì partirò per Londra e non so quando potrò aggiornare... ad ogni modo prometto che mi impegnerò. Scusatemi. Baci.



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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 01, 2015 ⏰

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