5 - UN INCONTRO INASPETTATO

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Dalla sera della cena erano già passati diversi giorni, Akira e Naoya non si erano né visti né sentiti, entrambi alle prese con i pensieri che il loro secondo incontro aveva scatenato.
Se la volta precedente potevano dire che era stato un caso, uno sbaglio, una debolezza dettata dall'alcol, dopo quella seconda volta non poteva più esserlo.
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico ... e loro avevano perseverato eccome.
Si erano baciati, eccitati, desiderati ... se non fossero stati interrotti non si sarebbero fermati.
Forse non sarebbero arrivati a fare sesso completo, ancora troppe cose da chiarire, ma sicuramente avrebbero continuato a darsi piacere fino ad essere soddisfatti.

Akira si sentiva confuso, non faceva che pensare a Naoya e alle sensazioni che aveva provato.
La prima volta era completamente ubriaco e aveva potuto darsi delle scuse sostenendo di non sapere cosa stava facendo, ma a casa dell'altro era solo un po' alticcio e le sue azioni erano state dettate dal desiderio.
Era stato lui a baciare Naoya e seppur era stato il moro a toccarlo per primo, era stato lui a spingersi fin dentro i suoi boxer.
Non aveva più scuse, Naoya lo attirava e lo spaventava allo stesso tempo.
Lui aveva sempre amato le ragazze, si era sempre sentito attratto da loro, dalle loro curve morbide, i ragazzi non gli avevano mai fatto alcun effetto e anche adesso non sentiva nessun desiderio verso gli altri, solo lui era un'eccezione, una terribile eccezione.
Non aveva ancora avuto il coraggio di parlare con Haru e forse mai lo avrebbe avuto per rispondere alla sua domanda e dirgli che "Sì, Naoya lo eccitava eccome ... e voleva fare ben altro con lui che un semplice bacio ..."
Forse il suo amico gli avrebbe potuto dare qualche consiglio utile vista la sua esperienza, anche se non era sicuro di volerli sentire.

Per cercare di cacciare Naoya dai propri pensieri era uscito per due sere consecutive con due ragazze diverse finendo anche per fare sesso con loro, ma senza ottenere il risultato desiderato.
Così si era dato all'adrenalina per tenere la mente occupata.
I suoi amici avevano notato i suoi modi un po' troppo esuberanti in quei giorni, ma non ci avevano dato troppo peso. Akira era sempre sopra le righe.
Toru era rimasto coinvolto diverse volte in strane avventure.
Dal provare un lancio con il paracadute, al scavalcare una recinzione per andare a fare un bagno notturno in una piscina privata.


Anche Naoya era in balia di molti dubbi. Desiderava rivedere Akira, ma al tempo stesso avrebbe voluto dimenticarsi di lui.
Cosa per altro impossibile, perché aveva ancora ben chiare le sensazioni delle sue mani sul suo sesso e della sue bocca che lambiva il suo corpo.
Aveva ancora un evidente succhiotto che aveva faticato non poco per tenerlo nascosto a Sachiko... maledetto baka!
Fortunatamente la camicia chiusa riusciva a coprirlo.

In quei giorni poi fare sesso con Sachiko era diventato impossibile, anche tralasciando il succhiotto, perchè il solo stare con lei gli aveva richiesto un grandissimo sforzo, ogni volta che lei lo baciava o lo toccava, l'immagine di Akira invadeva prepotente la sua mente e la cosa lo mandava su tutte le furie.

Lui non era gay, perché doveva sentirsi così attratto da un altro ragazzo?
Tra l'altro un ragazzo che non sarebbe mai potuto passare per una ragazza, non era piccolo e delicato, ma alto e magro con muscoli ben delineati. Un ragazzo rumoroso, casinista, allegro e festaiolo, per niente il suo compagno ideale anzi il suo esatto opposto.
Non avevano niente in comune ... a parte quella maledetta attrazione.

I suoi amici sospettavano che il suo modo di comportarsi più scontroso del solito fosse dovuto alla misteriosa ragazza, così lo avevano riempito di battutine sul fatto che anche il perfetto Ishikawa poteva prendere un bel due di picche, facendo irritare ancora di più Naoya che preferì non rispondere per non farsi sfuggire niente di compromettente... come un semplice aggettivo al maschile ...


Naturalmente anche Sachiko aveva notato il suo umore nero, ma non gli aveva dato molto peso e aveva preferito non chiedere nulla. Succedeva spesso con l'approssimarsi di qualche esame importante.
Cosa che invece aveva fatto preoccupare la ragazza era il fatto che Akira non si fosse più fatto sentire dopo la festa. Temeva si fosse arreso con lei a causa di Naoya.
Quella sera non aveva potuto soffermarsi molto a parlare con lui per paura di destare sospetti, temeva che qualcuno potesse notare la sua attrazione per quel ragazzo, soprattutto il suo fidanzato visto che l'aveva già "beccata" giorni prima in sua compagnia.
Adesso aveva voglia di rivederlo e passare un po' di tempo in sua compagnia e magari poter avere finalmente un bacio.

Se lo avesse chiamato però senza un motivo avrebbe reso palese il suo interesse e lei non voleva esporsi.
Le venne in mente la richiesta di Naoya del suo numero, poteva usare quella come scusa.
A essere sinceri non era solo una scusa, moriva dalla curiosità di sapere perché Naoya lo voleva chiamare e se poi lo avesse fatto.
Aveva provato a chiederlo al suo ragazzo, ma lui si era limitato a dire "Adesso non ho tempo".

UNA PIEGA IMPREVISTA (rivista e corretta)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora