Tu mi sottovaluti, Cervello di Gufo - Giada Price

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Giada's POV

"Sei un vero cretino" Ebbene sì, quell'idiota di mio fratello, conosciuto anche come Eric Holland, si era rotto una gamba. "Con tutti questi complimenti mi commuovi, sorellina" "Abbiamo la stessa età" "No sono più grande di cinque mesi" sbuffai "E ora che pensi di fare? Abbiamo la cabina di Atena contro, con te fuori gioco sarà più complicato vincere" lui mi guardò male "Ehi, non è colpa mia se sono caduto dalla parete di lava" stava seriamente dicendo una cosa del genere? Lo guardai abilita. "Non ammetterai mai che è solo colpa tua, vero?" "Esattamente" restammo lì a parlare per un po'.

Me ne andai dall'infermeria circa mezz'ora dopo, a discutere con Eric dopo un po' ci si annoia e basta. Andai verso l'arena, in quel momento vuota. Decisi di allenarmi un po', Caccia alla Bandiera era imminente, e con Eric in meno sarebbe stata dura. Trasformai il mio anello nella mia fidata spada: ἰσοῤῥοπία (equilibrio). Iniziai a colpire i manichini per un po' finche una voce familiare non si fece sentire alle mia spalle.

"Ho sentito che avete un soldato in meno, non avrai paura di perdere, Price" mi girai solo per vedere una mia cara amica: Annabeth Chase figlia di Atena. "Ti conviene portare rispetto per i più grandi, Chase. E poi, paura? Io? Ma fammi il piacere. Sono più preoccupata per Drew che si farà le unghie per tutta la partita" lei rise leggermente e mi venne incontro. Ritrasformai Equilibrio in un anello. "Che ne dici di una lotta libera? Senza armi" "Mi stai sfidando, Annie?" un ghigno di fece strada sul suo volto "Credo proprio di sì, e non chiamarmi Annie" sorrisi anch'io, sarebbe stato divertente. Andammo al centro dell'arena. "Pronta?" "Dovrei farti la stessa domanda"

Il combattimento iniziò e Annabeth partì subito con due pugni. Li schivai entrambi provando poi a contrattaccare con un calcio. La figlia di Atena lo schivò facilmente, dovevo farla avvicinare. Provai ad avvicinarmi e a colpirla poi con un destro. La colpì sul braccio tuttavia lei contrattaccò colpendomi al fianco con un calcio. Questo aveva fatto male. Ok, era il momento di provare con la mossa decisiva oppure anche io sarei finita in infermeria. Annabeth aveva due anni in meno di me, ma cavolo se ci sapeva fare. Indietreggiai per fare in modo che mi si avvicinasse. La cosa funzionò e quando lei mi tirò un destro le presi il braccio e la caricai in ippon-seoi-nage, una tecnica di judo. Non volevo farle male, quindi la tenni mentre cadeva. L'appoggiai delicatamente sul terreno dell'arena e poi mi allontanai.

"Ho vinto" dissi trionfante. Lei si rialzò con un'espressione imbronciata in viso. "Ok, per quanto mi dia fastidio, è vero. Hai vinto" ghignò "Tuttavia otterrò la mia vendetta durante Caccia alla Bandiera. Tu sei più forte di me ma anche la forza-" "si deve inchinare alla saggezza a volte. Lo so, Annabeth, lo dici ogni volta. Anzi, tutti voi figli di Atena lo dite ogni volta" sbuffò "Siamo così scontati?" annuii con la testa. Lei fece una piccola smorfia come se avesse appena realizzato quante volte nella sua vita lo avesse detto. "Comunque, mi devi insegnare quella mossa" "Solo dopo Caccia Alla Bandiera, non ho intenzione di farmi proiettare da te" "Sei più furba di quanto pensassi" "Tu mi sottovaluti, Cervello di Gufo" "Vedremo, Price"

Me ne andai dall'arena mentre vedevo Aurora, una figlia di Apollo, uscire dall'infermeria e andare verso l'arena. Pensai a cosa avrei potuto fare ora. Fosse stata una giornata normale probabilmente avrei nuovamente provato a conquistare la vetta della parete di lava, ma vedendo come si era ridotto mio fratello, probabilmente avrei dato bandiera bianca almeno fino a dopo la caccia. Decisi di dare una mano nelle stalle, lì alla fine c'era sempre qualcosa da fare.

Arrivai e iniziai a spazzolare un po' Oniride, il cucciolo di pegaso nato solo qualche mese fa. Era veramente carino e scontroso allo stesso tempo, da un certo punto di vista mi ricordava mia sorella minore Clarisse. Aveva un morbido manto nero con grandi macchie bianche. Ora era già abbastanza grande ma probabilmente per cavalcarlo sarebbe dovuto passare un'altro anno, anche per abituare il pegaso alla sella. Ogni giorno mi prendevo cura di quella piccola peste, si può dire che mi ero parecchio affezionata a quel cavallino. Ok, non proprio ogni giorno, ma possiamo dire che ero lì spesso. Gli accarezzai la criniera e poi andai a prendere del fieno da mettere nel suo box che condivideva a con la madre: Calix.

Sentii il rumore delle porte che si aprivano. Andai a guardare chi fosse e trovai i migliori amici di mio fratello: Axel e Cassie. "Ehi" dissi rivolgendomi a loro per poi tornare a prendere del fieno. "Ehi, Giada" disse il magrolino "Siete già passati da quel cretino di Eric? Giuro che se non si alza in piedi per la partita lo faccio fuori" dissi. Cassie sospirò "Ti capisco" "Tu vieni spesso qui, no?" mi chiese Axel. Annuii con la testa. "Sai che pegasi potremmo provare a montare?" "Voi avete preferenze?" chiesi loro. Mi fecero un no scuotendo la testa. "Ok" mi misi a pensare un attimo "Beh come sempre se volete fare pratica ci sono Calix ed Europa e se non l'hanno preso anche Jackover, ma lui non mi pare di averlo visto. Se invece volete fare solo un giro per il campo allora consiglio Ragnarok e Scheggia. Più che altro se avete un pegaso con cui vi trovate meglio vi consiglierei quello ma scusatemi se non mi ricordo proprio chi montate di solito" Cassie ed Axel mi sorrisero "Non ti preoccupare" disse Axel. "Bene allora io continuo a dar da mangiare ai pegasi. Se avete bisogno di aiuto chiedete e quando prendete il pegaso che avete scelto come sempre appuntatelo così sappiamo dove è andato" mi girai mentre li salutavo con la mano.

N.A.
Quindiiiiiii aiut. Allora questo è il capitolo che ho scritto spero che vada bene e che sia piaciuto.
Ho aggiornato all"una di notte? Si ma chiessene frega
Bene Ciao
Più che altro il capitolo è lungo quindi se non riesci a copiarlo scrivimi in privato che ti dico come fare
Ovviamente è per la storia War and Love di Cassie_Wayland

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