𝐔𝐧'𝐄𝐬𝐩𝐞𝐫𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐈𝐧𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢𝐜𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞.

𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟐. "𝐑𝐢𝐯𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐈𝐧𝐚𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚𝐭𝐞"

A volte cerchi di seguire quello che vuole la tua mente, al contrario di quello che vuole il tuo cuore.

Da una parte, lei sarebbe stata ferma, ad aspettare che lui andasse via solo.

Ma dall'altra, la curiosità è cresciuta e il sapere che cosa volesse Volkan, le aveva messo ansia addosso.

Anche perché restava fermo ad osservare i due.

«Allora? Vuoi sentire le mie motivazioni o preferisci restare zitto?»

«Parla, ma non è detto che ti rispondi e che capisca le tue intenzioni»

«Ci sta, ognuno di noi ha il diritto di vederla in modo diverso, ma permettimi almeno di spiegarti, Can, o non andremo da nessuna parte»

«Prima rispondi a questa mia domanda... Tu provi ancora qualcosa per lui?»

«Che cosa?»

«Rispondimi, Demet, vorrei almeno la sincerità. Provi ancora qualcosa per Volkan?»

«No, certo che no, come ti passa per la testa? Sono andata da lui perché non sopportavo l'idea che ci osservasse, abbiamo diritto di privacy... A me da fastidio che lui resti a guardarci»

«Demet...»

«Can, hai ragione. Io ci tengo a Volkan, non posso non tenerci dopo gli anni di relazione che ci uniscono, ma non va oltre questo»

«Perchè non ti credo? Perché nei tuoi occhi ci ho visto un luccichio diverso?»

«Perchè ancora non mi conosci, com'è giusto che sia. Iniziamo dal passo principale, dammi il tuo numero di telefono»

«Perchè?»

«Come perché? Hai intenzione di conoscermi o no? Dobbiamo capire cosa ci piace e cosa no, Can, e per farlo, dobbiamo partire da qualcosa... E di solito, per cominciare una frequentazione, la prima cosa che si fa, è scambiarsi il numero di cellulare. Ma poi, se non vuoi, scelta tua»

Lui stavolta sorride.

Sa benissimo che Demet è intenzionato a provocarla.

Si riavvicina, posando la bocca su quella di lei.

«Scusami»

«Non è successo nulla, figurati, anzi scusami tu. Se avessi saputo che ti avrebbe dato fastidio, non sarei mai andata da Volkan. Ma Can, è appunto questo che ti sto dicendo, noi due dobbiamo conoscerci. È logico che ci siano questi intoppi»

«E tu hai ragione... Dammi il cellulare, che ti scrivo il numero -lei glielo passa- il codice? Davvero mi hai dato il telefono senza sbloccarlo?» Ride.

Anche Demet non smette di ridacchiare.

Adora quei momenti loro e spera che sia sempre così.

Tutto inizia con una discussione.

E poi finisce con un chiarimento.

«Non ho niente da nascondere... La mia password è il giorno in cui sono nata»

«Interessante -porta una mano sul mento, guardandola ancora- e quando sei nata?»

Le risate non cessano.

Ne da parte di Demet, ne da parte di Can.

È uno dei momenti più importanti della loro frequentazione.

Non hanno intenzione di rovinarlo.

«Scoprilo»

«Cosa? Ti piace giocare col fuoco, eh Demet?»