7 - QUALUNQUE COSA PER AVERTI

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AVVISO IMPORTANTE: da questo momento la storia prende una linea decisamente HOT! (una lemon al giorno!)


Dopo essersi fatto una doccia e essersi preparato Naoya uscì di casa con mille pensieri che gli vorticavano in testa.
Cosa stava andando a fare da Akira?
Le sue parti basse lo sapevano bene, voleva fare sesso con lui... lo desiderava come non aveva mai desiderato nessuno, ma non era una cosa semplice.
Non era come con una ragazza dove i ruoli erano ben definiti.
Akira era un ragazzo come lui, due corpi identici e non complementari.
Non era dettato da natura, era quasi ribellarsi ad essa. Ci voleva un compromesso, uno dei due doveva cambiare la propria posizione. Doveva accettare di farsi possedere.
Chi l'avrebbe fatto?
Fisicamente erano molto simili, nessuno dei due poteva passare per una ragazza, nessuno dei due era debole o piccolo.
E anche come carattere: Akira non sembrava uno a cui piacesse farsi dominare.
Anche se aveva un desiderio pazzesco di fare sesso con lui, non era sicuro che alla fine ci sarebbe riuscito.
Sapeva come funzionava fra due ragazzi, anche se non l'aveva mai fatto, e l'idea di metterlo nel culo ad Akira non gli faceva minimamente schifo, anzi il solo pensiero di averlo completamente nudo nelle proprie mani e di poter affondare in lui gli faceva girare la testa ed affluire tutto il sangue nelle parti basse.



Akira dopo essersi fatto una doccia andò a cercare nella cassetta dei medicinali il vasetto di vasellina che aveva usato per il tatuaggio.
Sapeva che se Naoya stava arrivando a casa sua molto probabilmente sarebbero finiti a fare sesso, sapeva perfettamente come funzionava fra due ragazzi, che buco bisognava usare e per una volta i discorsi sconci di Ryoma e le avventure descritte con dovizia di particolari nei suoi libri gli ritornavano utili.
Un giorno gli aveva raccontato di aver fatto sesso anale con una ragazza e gli aveva consigliato, se gli capitava, di lubrificare bene quel buco per evitare di fargli male e poi naturalmente lo aveva inserito anche nel suo ultimo libro in cui il protagonista teneva una bottiglietta di lubrificante in camera pronta per l'uso.
Adesso era tardi per andare a comprarne uno e la vasellina poteva fare al caso suo.

Mentre aspettava l'arrivo di Naoya dei forti desideri contrastanti si fecero strada in lui.
Da una parte la voglia di sottometterlo, di spingersi dentro di lui, e dall'altro il desiderio di lasciarsi andare a lui, di dirgli "Fai ciò che vuoi, basta che mi fai godere".
La lussuria più sfrenata di sottomettere e farsi sottomettere.
Con nessuna ragazza aveva sentito una libido così forte.
Forse era proprio questo contrasto, questo non avere ruoli prestabiliti a rendere tutto così folle! Tutto diventava una lotta, uno scontro che creava solo più eccitazione.
Era una cosa nuova che rompeva gli schemi prestabiliti, il copione che aveva seguito finora tutte le volte che aveva fatto sesso.


Quando Naoya suonò alla porta, la voce di Akira, distorta dal citofono, lo invitò a salire.
Naoya si sentiva eccitato come un bambino la mattina di Natale: sai che c'è un regalo per te, ma ancora non sai quale sia e soprattutto se sarà quello che desideravi.

Mentre saliva in ascensore un pensiero strano gli balenò in mente: poteva essere Sachiko, in quel momento, al suo posto, se lui la sera della festa non avesse seguito Akira nel prato.
Bastava veramente poco, un battito di ali, una decisione presa in un istante, per cambiare il destino di più persone...

Quando aprì la porta dell'appartamento si ritrovò Akira davanti con solo dei calzoncini da calcio bianchi.
Il suo addome con il tatuaggio in bella vista gli riportò alla mente il video di poco prima. Deglutì sentendo l'eccitazione ritornare e dovette impegnarsi per cercare di reprimere la voglia di saltargli addosso all'istante.

Akira lo guardò con uno strano sorriso "Credevo ci avessi ripensato", si girò e lo precedette dentro l'appartamento.
Naoya ghignò sadico, Akira lo stava sfidando?
Con uno scatto lo raggiunse e abbracciandolo da dietro gli tirò leggermente i capelli biondi facendogli inclinare la testa, gli leccò il collo e lo morse con decisione.
Akira sentì una scossa di piacere mista a dolore e l'eccitazione ritornare prepotente quando l'altra mano di Naoya dopo avergli accarezzato l'addome si intrufolò nei suoi pantaloncini.
Naoya notò con gioia che Akira non portava l'intimo, anche lui bramava di fare sesso.

Akira cercò di mantenere la voce ferma e impassibile "Cosa pensi di fare? Io non sono una ragazza... Io sono abituato a dominare..."
Naoya ghignò sentendo il sesso di Akira reagire al suo tocco "Mi hai provocato e adesso devi assumerti le tue responsabilità"
Naoya non capiva come mai l'altro riuscisse ad accendere un desiderio così forte in lui, un desiderio che non aveva mai sentito per nessuna.

Akira sorrise, Naoya era come una droga, quando lo aveva vicino riusciva solo a pensare che lo voleva, che era disposto a tutto per averne un po'.
"Potrei anche essere disposto a farmi fottere da te, ma ad una condizione..."
Naoya sentì il desiderio diventare incontenibile al pensiero di poterlo possedere, avrebbe accettato qualunque condizione, se era un demone anche vendergli l'anima e seguirlo all'inferno. Disse solo "Sentiamo..."
Akira stava perdendo lucidità Naoya non la smetteva di masturbarlo e di torturargli il collo, così si limitò a dirgli "La prossima volta sarai mio..."
Naoya sentì una strana scossa attraversarlo, non sapeva se perché Akira si concedeva a lui oppure per ciò che significava quel patto, gli fece girare la testa e lo baciò con passione per dargli il suo assenso a quel folle accordo.

Quando si staccarono Akira gli portò due dita alle labbra e poi gliele infilò in bocca in cerca della sua lingua e in modo sensuale disse "Vuoi vederlo dal vivo?".
Naoya gli succhiò le dita e gliele leccò in risposta.

Akira sorrise, si girò e si avviò in camera.
Naoya lo seguì e si fermò sulla porta ad osservare.
Akira si sedette sul letto nella stessa posizione di un'ora prima, allargò la gambe e si passò le dita umide di saliva sull'addome, seguendo le linee del tatuaggio, immaginandosi fosse la lingua dell'altro, poi scese giù piano e infilò la mano nei pantaloncini. Senza distogliere gli occhi da quelli di Naoya prese a massaggiarsi l'erezione.

Il moro si leccò le labbra, aveva una gran voglia di saltargli addossò.
Quando Akira si tolse i pantaloncini iniziando a masturbarsi, Naoya non resistette più.
Si tolse la camicia e si avvicinò al letto.
Akira sorrise, il moro non era niente male anche se non era una ragazza abbondante e morbida, aveva un fisico perfetto, pelle bianca e liscia e muscoli ben delineati. Era la prima volta che trovava eccitante un corpo maschile...
Naoya si inginocchiò fra le gambe del biondo e passò la lingua sul suo sesso in ogni parte lasciata libera dalla sua mano che continuava a muoversi.
Poi prese a leccare la cappella e ad accoglierla fra le labbra.
Akira si sentiva in preda alla lussuria più pura, vedere Naoya così lascivo fra le sue gambe era qualcosa di ubriacante.
Naoya dal canto suo aveva solo il desiderio di assaggiarlo, di farlo godere, di vederlo stravolto dal piacere e infine di farlo suo. Tutto il resto non aveva senso.

Akira voleva scopare quell'antro caldo, così tolse la mano dal suo sesso e portò entrambe fra i capelli mori e spinse giù la testa dell'altro per farglielo prendere tutto in bocca, poi afferrandoli e tirandoli prese a dettare il ritmo del movimento.

Naoya si sentiva quasi soffocare, Akira era irruento e sbatteva con forza contro la sua gola non dandogli nemmeno il tempo di respirare, ma per nessuna ragione al mondo si sarebbe fermato, sentiva i gemiti di Akira uscire incontrollati e voleva vederlo raggiungere l'orgasmo.
Per un attimo si chiese se anche con le ragazze fosse così focoso.

Akira stava per raggiungere l'apice, con nessuna ragazza aveva mai provato tanto piacere e non aveva mai sentito così forte il desiderio di possedere una bocca, di essere così dannatamente violento. Naoya gli dava alla testa.
Quando sentì l'orgasmo arrivare non disse niente, anzi spinse la testa del moro giù per impedirgli di andarsene.

Naoya appena sentì Akira tremare in preda all'orgasmo, cercò di togliersi, ma non ci riuscì, così cercò di ingoiare il liquido caldo che gli invadeva la bocca senza soffocare e pensò "Stronzo!".
Quando Akira mollò la presa dalla sua testa, Naoya si alzò pronto per protestare per quel trattamento, sentiva male alla cute e la gola bruciare, ma ciò che vide lo fece fremere di desiderio e le parole morire ancor prima di essere formulate.

Akira era la cosa più eccitante che avesse mai visto, il corpo nudo e completamente abbandonato, gli occhi blu liquidi dal piacere, il respiro affannato ... e da lì a poco sarebbe stato suo.
Naoya si portò due dita in bocca, raccolse un po' di sperma che aveva ancora sulla lingua e le portò alla piccola apertura ancora inviolata del biondo, senza distogliere gli occhi da lui, provò ad entrare.
Akira sentì un forte fastidio per quella intrusione che lo ridestò completamente "Cazzo fai piano!" e lo guardò minaccioso.
Naoya ghignò pensando che con lui fare sesso non sarebbe mai stato né dolce né romantico, decisamente meglio così!
Non si sarebbero mai innamorati, erano due ragazzi e sarebbe stato sempre e solo sesso.

"Preferisci che te lo metta dentro subito?"
Akira lo afferrò per i capelli e lo tirò giù vicino al proprio viso "Bastardo impaziente! Devi usare del lubrificante."
Allungò la mano, prese un tubetto da sopra il comodino e glielo mise davanti agli occhi.
Naoya lo afferrò e notando che era pieno solo a metà disse "Allora non sei così inesperto... cosa ci hai fatto con la vasellina?"
Akira capendo la sua allusione gli diede un pugno sul fianco e disse "Era per il tatuaggio figlio di puttana... e adesso muoviti se non vuoi che cambi idea"
Naoya si cosparse le dita e riprovò la penetrazione, questa volta scivolarono dentro meglio, così provò a muoverle avanti e indietro per allentare i muscoli con impazienza, ormai non riusciva più ad aspettare, lo voleva, voleva sentire quella boccaccia gemere invece di sparare sempre cazzate.

Akira cercò di resistere al fastidio di quella intrusione innaturale, quel buco era fatto per far uscire le cose non per farle entrare... quando ad un tratto fu invaso da un piacere inatteso che lo lasciò senza respiro riuscì solo a dire "Cazzo!"
Naoya stava per dirgli di smettere di lamentarsi, ma fu anticipato da Akira "Ancora lì... Noya ancora... ti prego"
Naoya si sentì esaltato da quella richiesta carica di desiderio e prese a penetrarlo con più forza e velocità cercando di mantenere quella angolazione.
Akira iniziò a gemere per quelle inaspettate scosse di piacere e Naoya sentì il desiderio offuscargli la mente, non avrebbe resistito ancora molto, la visione del biondo che godeva per le sue dita che affondavano in lui era qualcosa di estremamente eccitante.
Tolse le dita e dopo essersi spogliato si abbassò a baciarlo.
Prima di rialzarsi Naoya gli disse "Te lo metto dentro... forse ti farà un po' male... ma resisti"

Akira era nuovamente eccitato e quelle nuove sensazioni lo stavano travolgendo, non aveva paura di quello che stava per accadere, lo attirava come qualcosa di proibito e sconosciuto, ma non poteva dirglielo così preferì "Muoviti prima che sia io a fotterti"

Naoya si posizionò fra le gambe di Akira e quest'ultimo le appoggiò sulle sue spalle per dargli miglior accesso. Si guardarono un attimo negli occhi incerti per quello che stavano per fare, ma il desiderio era troppo per ascoltare i dubbi della mente, così Naoya senza ulteriori indugi iniziò a penetrarlo.
Akira sentì un fitta di dolore investirlo e strinse gli occhi per l'intensità imprecando tra i denti.
Naoya notò la sua espressione, ma non si fermò, continuò ad affondare in lui poco alla volta.
Il biondo non resistette più, il dolore si faceva sempre più intenso "Porca puttana! Alla faccia di "ti farò un po' male"... fa un male cane! Esci subito bastardo!"
"Ormai sono completamente dentro... abbia un po' di pazienza... rilassati e vedrai che passa..."
"La fai facile... il tuo cazzo è troppo grosso per il mio piccolo buchino vergine"
Naoya cercò di non ridere "Grazie del complimento"
"Bastardo! Non era un complimento...." stava per infamare nuovamente il moro, ma le parole gli morirono in gola perché quest'ultimo aveva portato una mano al suo sesso e aveva preso a masturbarlo.

Akira sentì il piacere ritornare offuscando il dolore.
Naoya notando la sua espressione cambiare prese a muoversi. Era stato così difficile restare fermi.
Era molto più stretto di qualunque ragazza con cui era stato, si sentiva stritolare e il desiderio di muoversi per provare quel piacere sconosciuto era irresistibile.
Quando Naoya colpì quel punto particolare che prima lo aveva fatto fremere, Akira non riuscì a trattenere la voce e il piacere che lo invase gli fece dimenticare completamente il dolore, afferrò i fianchi di Naoya con forza affondando le unghie per incitarlo a continuare.

I gemiti di Akira invasero la mente di Naoya come una droga, prese a muoversi con più forza godendo come non gli era mai capitato.
Scoparlo era indescrivibile, non avrebbe mai pensato che farlo con un ragazzo potesse essere così travolgente. Il piacere era immenso e la visuale fantastica.
Akira portò una mano su quella di Naoya che lo stava masturbando incitandolo "Fammi venire"
Ma Naoya voleva sentirlo di più, voleva affondare ancora più in profondità, così si sfilò da lui e lo fece girare.
Akira lo assecondò, voleva solo che continuasse, voleva provare ancora quel piacere sconosciuto provocato dal sentirlo muoversi dentro di sé, unito a quello conosciuto che la sua mano gli stava dando masturbandolo.
Si lasciò spingere la testa sul cuscino mentre il suo sedere era posizionato in alto pronto per essere nuovamente violato. Quella posizione non gli sembrò per niente umiliante, ma solo estremamente eccitante.
Quando Naoya lo penetrò con forza gli strappò un grido misto di dolore e piacere, poi fu solo lussuria.

Naoya era preda del desiderio e affondava in lui con movimenti ampi, facendo sbattere il proprio corpo contro il sedere sodo dell'altro.
Akira ansimava e gemeva senza pudore andando incontro alla sue spinte, mentre con la mano portata su quella di Naoya dettava la velocità della masturbazione per arrivare finalmente all'apice.

Vennero quasi simultaneamente, quando Naoya sentì i muscoli di Akira contrarsi per l'orgasmo non riuscì a resistere oltre e un assurdo desiderio di marchiarlo come suo lo spinse a venirgli dentro senza neanche chiedergli il permesso.
Akira sentendo il liquido caldo di Naoya riempirlo non si sentì disgustato o arrabbiato, ma assurdamente contento di appartenergli.
Si accasciarono sul letto uno sull'altro stremati cercando di riprendere fiato.
Quando Naoya si sfilò da Akira, entrambi sentirono uno strano senso di vuoto per quel distacco.

Inizialmente non dissero niente, entrambi troppo sconvolti dall'immenso piacere che avevano provato e dalla realtà di quello che avevano fatto.
Poi Akira volle troncare quell'atmosfera divenuta troppo pesante a causa di un silenzio carico di emozioni e di pensieri troppo grandi, inoltre sentire Naoya ancora steso sulla sua schiena lo stava confondendo dandogli un calore sconosciuto. Si mosse togliendosi da quella posizione e sistemandosi a fianco di Naoya disse "Se domani mi fa male il culo ti vengo a cercare... potevi essere più delicato"
Naoya non sapeva se prenderla come una minaccia o una speranza "E' colpa tua biondino, sei insaziabile, non pensavo ti piacesse così tanto farti fottere."

Akira lo guardò con un broncio che Naoya per un attimo trovò adorabile, ma subito si diede del deficiente, come poteva trovare un altro ragazzo adorabile?

"Bastardo! Quando sarò io a scoparti godrai talmente tanto che mi implorerai come una puttana."
Naoya scosse la testa "Non contarci"
Akira sorrise sadico "L'hai promesso e le promesse vanno mantenute. Verrò molto presto a pretendere il pagamento."
Akira sentendo un liquido caldo colargli lungo le gambe si alzò dal letto e guardando Naoya disse "Visto che ho il culo pieno del tuo sperma la doccia la faccio prima io. La prossima volta almeno chiedi prima di venirmi dentro..."
Akira si rese conto di ciò che aveva detto, gli aveva appena dato il permesso di scoparlo ancora ... si avviò in bagno senza aggiungere altro.
Naoya ghignò cogliendo anche lui il significato intrinseco di quella frase.
Si stese sulla schiena e guardando il soffitto fu invaso da mille pensieri.
Akira, come aveva avuto più volte modo di constatare, non era una ragazza e non lo sembrava nemmeno.
Era irriverente, irrispettoso, irresponsabile, pieno di sé e insopportabilmente chiacchierone e spesso volgare, ma era la persona più eccitante che avesse mai incontrato e aveva appena fatto il miglior sesso della sua vita.
Akira era decisamente uno a cui piaceva dominare e fare sesso in modo passionale e irruento, il modo in cui gli aveva scopato la bocca ne era un chiaro esempio, ancora gli faceva male la gola...
e lui non vedeva l'ora di essere nuovamente nel suo letto... ma la cosa più incredibile era che si sentiva eccitato all'idea di essere posseduto da lui ed essere l'oggetto di tutta quella passione.

Ripensò alla prima volta che lo aveva incontrato, al bar insieme a Sachiko, ghignò, glielo aveva portato via da sotto il naso, lei lo aveva visto per prima, ma era stato lui a portarselo a letto.
Che pensiero assurdo! Avrebbe dovuto arrabbiarsi perché lei aveva meditato di tradirlo e non gioire perché era stato lui a tradirla con lo stesso ragazzo, oppure infuriarsi con lui perché voleva scoparsi la sua ragazza e non scoparselo!
Gli ci voleva una doccia per schiarirsi le idee.

Delle fitte di dolore al fondoschiena costrinsero Akira a ripensare a ciò che avevano appena fatto. Come aveva potuto lasciarsi sottomettere?
Lui era sempre stato un dominatore e questa volta si era lasciato dominare senza obiettare.
Aveva goduto come mai in vita sua, aveva avuto due orgasmi uno più potente dell'altro mettendosi completamente nelle mani di Naoya e facendosi scopare.
E adesso lo attendeva la parte migliore, si leccò le labbra pensando a quando avrebbe preteso il pagamento del loro accordo. Si disse "presto... molto presto".

Naoya aveva un fisico magnifico anche se non era una ragazza.
Senza volerlo il pensiero gli volò a Sachiko, tutto era iniziato dalla sua voglia di scoparsi la ragazza ed era finito scopato dal suo ragazzo. Che assurdità.

Appena Akira ritornò in camera toccò a Naoya farsi la doccia.

Quando anche Naoya rientrò in camera dopo essersi lavato, trovò Akira addormentato, era ormai quasi l'alba ed era molto meglio se nessuno lo vedesse uscire da quell'appartamento.
Si vestì senza far rumore, ma prima di andarsene si accostò al letto e dandogli un delicato bacio sulle labbra gli sussurrò "Non vedo l'ora di rivederti" sicuro che Akira stesse dormendo.


Il biondo era sveglio, fingeva solo di dormire perché non sapeva come salutarlo, avrebbe voluto chiedergli di restare oppure di rivedersi presto, ma temeva di sembrare una ragazza innamorata e lui certamente non lo era, né una ragazza, né innamorato.
Il loro era solo un rapporto di sesso, stavano assecondando e dando libero sfogo al desiderio e alla lussuria che li aveva travolti, alimentati dalla curiosità di qualcosa di sconosciuto e proibito.
Ma le parole di Naoya lo resero incredibilmente felice anche lui voleva rivederlo... pensò solo "anch'io"


Nel viaggio di ritorno verso casa Naoya cercò di dare un significato a quell'ultimo bacio, ma non ci riuscì. Si disse che era solo sesso e nient'altro e che la sua voglia di rivederlo era solo dettata dal piacere immenso che aveva provato. Puro e semplice sesso!

Ripensò all'appartamento di Akira che aveva degnato solo di un piccolo sguardo. Era un luogo vissuto, pieno di libri e ricordi di viaggi, foto appese ovunque, comprese quelle di una giovane coppia con un bambino piccolo, e tanto altro ancora riempiva ogni spazio. Rispecchiava a pieno la sua personalità calda e vivace, passionale e solare, confusionario e invadente.




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N/A: Voglio ricordare che questa non è una storia vera, ma un'opera di pura fantasia quindi alcune cose posso essere "eccessive" o "evitate" per motivi di trama come ad esempio fare sesso senza preservativo...

cose che nella vita reale non potrebbero essere oppure assolutamente non da fare!


Dopo questo vi saluto e spero di riuscire a tenere questo ritmo "forsennato" negli aggiornamenti anche in futuro.

A presto

J.


UNA PIEGA IMPREVISTA (rivista e corretta)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora