Cercami

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Da quando la loro storia era finita, Zoe non riusciva a darsi pace.
Da un giorno all'altro il legame che li univa si era spezzato.
Solo apparentemente, credeva lei.
Si, apparentemente, perché nel profondo del suo cuore vi era la certezza che Daniel non si fosse allontanato così tanto, lo sentiva ancora vicino,
certi giorni, più di altri.
Quante notti lo aveva incontrato nei suoi sogni, così veri , così reali.
Percepiva la sua rabbia, il suo tentativo di scollegarsi, ma lei era consapevole della forza del loro legame, un legame che veniva da lontano, da tempi e luoghi sconosciuti.
Negli ultimi mesi Zoe aveva tentato con tutte le sue forze di rimettere insieme i cocci della sua vita, ma tutto era stato inutile, ogni sua frase, ogni suo gesto venivano giudicati e fraintesi.
La sua vita stava nuovamente andando a rotoli, e anche il suo corpo stava iniziando a dare segnali di cedimento, le articolazioni delle gambe le dolevano, le gengive sanguinavano e negli ultimi giorni sentiva una stretta al petto, come se una mano le stringesse il cuore.
In quei momenti le mancava il fiato e spesso dai sui occhi sgorgavano fiumi di lacrime.
Stava per cedere, stava perdendo l'entusiasmo per la vita.
L'unica ragione che le dava la forza di andare avanti era la cosa più preziosa che aveva al mondo, sua figlia.
Ma in certe giornate, aveva fatto pensieri strani, pensieri cupi.
Avrebbe voluto prendere con se il suo tesoro più prezioso e andarsene via, lontano da tutto e tutti, da tutta quella cattiveria e invidia che la circondava , voleva scappare, in qualche modo.
Come fare?
Seguire il cuore o la ragione?
Era confusa, non vedeva la soluzione.
Così, cerco' nuovamente un aiuto nell'attività fisica.
Questa volta da sola.
Iniziò' a fare lunghe camminate, che divennero corse, sempre più lunghe, sempre più veloci, come a voler scappare.
Arrivo' l'estate, il caldo, ma lei non mollava, continuava a correre, nonostante le sue strette al petto , nonostante tutto.
La corsa, le dava modo di scollegarsi da tutto il resto, di isolarsi , di non pensare.
Correva.
Anche quel caldissimo pomeriggio di fine giugno, correva...
La stretta al petto si fece più intensa, troppo intensa, il fiato corto, le mancava ossigeno, si accasciò al suolo, nel silenzio di un assonnato pomeriggio d'estate, la strada deserta, nessuno avrebbe potuto aiutarla, forse era arrivato il momento , inconsciamente, tanto atteso e desiderato.
Nello stato di semi-coscienza in cui si trovava riuscì a sentire il rumore di una pedalata frenetica.
Chi poteva essere quel matto che se ne andava in giro sotto un sole cocente alle due del pomeriggio.
Poi il rumore di una bicicletta buttata velocemente a terra, due mani le presero il viso, era Daniel.
Il destino aveva voluto che le loro strade si incrociassero un'altra volta.
Lui la abbraccio' , con uno di quegli abbracci che Zoe non aveva mai dimenticato, piansero stretti l'uno nelle braccia dell'altro, e per un attimo il tempo si fermò .
Lei gli sorrise, e ricordando una frase che lui le aveva detto tempo prima gli disse:
- Ti ricordi, Daniel, quando mi dicesti che avrei raggiunto dei livelli di felicità inimmaginabili?
Avevi ragione, questo è il momento più felice della mia vita.
Ora posso andarmene."
- "Zoe !"
Daniel con un nodo alla gola, quasi non riusciva a parlare.
La strinse a se' ancora più forte.
Il suo silenzio parlava.
In quel l'atmosfera ovattata e irreale, le loro anime si ritrovarono in un abbraccio senza tempo.
Zoe, con l'ultimo filo di voce gli disse:
-"Cercami."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 10, 2015 ⏰

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