4. 𝑩𝒊𝒃𝒍𝒊𝒐𝒕𝒆𝒄𝒂

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Quella sera il gelo dei primi di ottobre avvolse il biondo, che era perso nei propri pensieri davanti ad una ciotola di ramen calda e fumante, insieme ad Inozuka. Kushina, la madre del goffo biondo sarebbe tornata tra pochi minuti, da una lunga ed estenuante missione, metre Minato era da tutta la mattina in ufficio.

«Amico tutto bene?» chiese Kiba.
«Si, ho solo un po' di freddo» disse sorridendo, era talmente immerso nel suo mondo dei sogni che non si era accorto che Teuchi gli aveva messo davanti al naso la sua tanto attesa ciotola di ramen, appena la vide la guardò con occhi sognanti.

«Pancia mia fatti capanna!» disse sorridendo, in pochi istanti dovrò quella ciotola guastando ogni minimo boccone.

La sera tornò a casa, le braccia della donna dai capelli rosso fuoco lo avvolsero calorosamente.
«Ciao mamma!» disse il biondo col fiato corto «Mi stai uccidendo!» Kushina rise, lasciando piano il figlio.
«Come butta?» chiese.
«Bene, com'è andata la missione?» chiese Naruto, la madre sorrise.
«Bene» disse, poi andò a dormire stanca per il lungo viaggio.

"Buonanotte"

Il biondo sorrise senza dire niente, poi chiuse gli occhi sperando di addormentarsi con più fretta possibile.

Buonanotte, buongiorno, secondo me questo tizio è troppo sdolcinato

"Almeno è gentile" pensò il biondo, poi tutto nero.

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«Chi diavolo sei biondino?» chiese un uomo dai capelli albini, gli occhi chiari.
«L'Omega dell'Alpha del regno dei ghiacci, sei Hidan?» disse l'Alpha, attraverso il corpo del biondo.
«In persona, vuoi per caso seguire la via del Dio Jashin?» chiese con espressione infantile, il ragazzo negò brutalmente frantumando la felicità dell'uomo.

«Cosa vuoi allora?» chiese ancora Hidan.
«Non lo so... Prova a capirlo da solo» disse l'Alpha, poi lanciò un kunai sulla guancia di Hidan sporcando la sua pelle chiara col liquido rosso e cremoso .

«Se la mettiamo così sarai tu a morire» disse ridendo il religioso.

Lo scontro di brutale, il biondo riuscì ad uccidere Hidan, rimanendo ferito, la falce a tre lame dell'albino non aveva colpito per poco un punto vitale del ragazzo, che rischiava di morire dissanguato, diverse ferite meno profonde erano sul suo corpo, invece l'albino era morto, il biondo aveva strappato via brutalmente il suo cuore, che ora era sulla stradina sterrata su cui i due si erano scontrati, il copro dell'albino era a terra poco distante dal suo organo vitale.

Delle mani fredde e grandi presero il corpo del biondo ormai incosciente, una voce roca sussurrò qualcosa al suo orecchio.
«Quel bastardo...» i capelli scuri di quell'individuo erano caduti sul volto dei biondo, poggiò delicatamente le sue labbra sottili su quelle fredde di Naruto.

Sapeva che il biondo non era ancora morto, tenendolo stretto a te lo portò a casa di suo fratello.

«Nii-san!» urlò ad alta voce.
«Otōto cosa vuoi? È tardi» disse il corvino dai lunghi capelli.
«Non me ne frega nulla dell'ora» disse ancora Sasuke alcune lacrime secche rigavano il suo volto.
«Otōto cos'è successo?» chiese preoccupato Itachi.
«L'Alpha della sabbia, quel bastardo di Sabaku... Ha controllato Naruto e l'ha portato quasi alla morte» disse a testa bassa, Itachi si avvicinò piano al fratello, gli carezzò la testa gentilmente.
«Non è colpa tua...»

L'Alpha riprese una forma decente, smise di piangere e sul suo volto apparve un'espressione indifferente, dopo aver medicato il biondo, gli sfiorò ancora le labbra, che avevano ripreso colore, assaporò ancora quella sensazione meravigliosa, non era pronto a riportarlo al suo villaggio, ormai i suoi lineamenti erano una droga, erano femminili e angelici, quella figura racchiudeva la perfezione.

Un demone dagli occhi azzurri|Sasunaru|Original|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora