01.

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Kim Jonghyun è un ragazzo semplice. Ha 25 anni. I capelli biondi,tinti, e gli occhi scuri, quasi neri. È il più basso tra il suo gruppo di amici. Fisico magro e muscoloso. Gambe lunghe, petto corto ma abbastanza scolpito.
Adora la musica e ogni tanto da lezioni di ballo.

La storia di Jonghyun è una storia difficile.
Quando era adolescente fu cacciato di casa per aver ipotizzato di essere omosessuale e fu costretto a vivere per strada, non avendo nessun parente a Seoul.
All'età di 17 anni incontrò un ragazzo. Il suo nome era Lee Taemin.
Questo ragazzo lo "salvò" dalla strada e lo portò a casa propria.

Lee Taemin è un ragazzo gentile. Ha 20 anni. I capelli neri, che sono stati tinti poche volte, e gli occhi color cioccolato, profondi e dolci. Alto quasi 1.78, più di Jonghyun che è alto 1.75. Fisico magro, forse troppo. Gambe lunghe e petto anch'esso abbastanza lungo, poco muscoloso.
Lavora presso un negozio, al centro della capitale. Negozio di lusso, molto acclamato e con vestiti davvero costosi.
Taemin a volte si prendeva il lusso di prendere una T-shirt e portarsela a casa.

Su Taemin non c'è molto da dire.
All'età di 12 anni incontrò Jonghyun. Quest'ultimo era in condizioni davvero sconcertanti. Era molto magro e sembrava non mangiare da giorni.
A Taemin la vista di un diciassettenne ridotto così inteneriva.
Allora gli si avvicinò.
"Come mai sei così magro?" gli chiese.
Da lì fece la sua conoscenza e in poche settimane riuscì a far avere a Jonghyun una seconda famiglia.
Il padre di Taemin è morto due anni dopo che Jonghyun arrivò a casa loro, lasciando un grande vuoto in lui. È morto in un incidente stradale, in Giappone. Stava andando a Osaka, quando un vagone prese in pieno l'auto, mandando fuori strada la vettura. Il padre morì sul colpo, il collo gli si spezzò.

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"Hyung... Perché sei venuto a trovarmi a lavoro?" chiese il più piccolo, ridacchiando.
"Non posso farlo, per caso? C'è un cartello che dice -Kim Jonghyun non può entrare a salutare il suo Minnie-?" rispose il più grande sorridendo.
"Si! E se non c'è lo metto io!" rispose l'altro, ridacchiando. "...Sto lavorando...".
"Non ti do alcun fastidio..." disse Jonghyun, mettendo il broncio.
"Ti faccio cacciare, sai?" minacciò Taemin.
Jonghyun lo guardò, capendo che stava scherzando.
"Uffa! E va bene... me ne vado!" sbuffò il più grande, per poi andare via.

Appena Jonghyun uscì dal locale Taemin ridacchiò e si morse il labbro, chiudendo gli occhi.
Quell'uomo è così infantile.
Ha quel comportamento così strano, innocente e dolce.

"Scusi Signore..." una voce lo svegliò improvvisamente e lo riportò al suo lavoro.

Nel frattempo Jonghyun tornò a casa.
"Buona sera, eomma..." disse andando in cucina.
"Buona sera, Jonghyun..." rispose sorridendo la donna.
Nella cucina un odore forte faceva pizzicare il naso al ragazzo.
"Che buon odorino..." disse ridacchiando e abbracciando la donna da dietro.
"Quanto affetto stasera, eh?" chiese.
"Eomma! Oggi te lo devo!"
"E perché? Cosa ho fatto di tanto speciale oggi?"

Jonghyun era così. Era giocherellone, come i bambini. Dolce e divertente.
Era simile a sua madre.
Chissà come stava ora.
Se era ancora viva. Se aveva trovato qualcun'altro al posto suo.
Se stava ancora con il padre.

La donna se ne accorse.
"Jonghyun, tutto bene?"

E cadde da quella nuvola che lo stava facendo volare. Cadde facendosi male.
Sentiva un dolore sordo al petto. Sulla parte sinistra.
"Si, eomma... sto bene..." sussurrò.

Taemin tornò a casa circa un'ora dopo.
Jonghyun aveva già cenato e si era andato a chiudere di nuovo in camera.
Una chiamata gli arrivò, riscuotendolo da i suoi pensieri.

"Ciao Minho..." disse con aria spenta, il biondo.
"Jonghyun... che succede?"
"Niente... semplicemente pensavo al mio passato..."
"Oggi sono 10 anni, vero?" chiese Minho.
"Esatto..."
"E sono 8 anni che abiti con il ragazzino?"
"Hyung! Non dire ragazzino!"
"Scusami... con Taemin...?"
"Si..." disse Jonghyun.

Minho è un ragazzo inteliggente e molto intuitivo. Ha i capelli neri, mai tinti, e gli occhi anch'essi neri. È il piu alto fra i suoi amici, sfiora 1.82 di altezza. Gambe e petto lunghi e muscolosi. Adora tenere allenati i muscoli ed è molto competitivo.

"Ma ti piace ancora?" chiese la voce calda e profonda di Minho, dall'altra parte del cellulare.
"Lui mi piacerà per sempre se continua a essere cosi dolce e innocente, chiaro?" rispose il biondo, ridacchiando.
"Yaah, vedi che sono riuscito a farti ridere!
Ora vado... ciao Jonghyun!".

I due erano migliori amici.

La porta della stanza di Jonghyun si aprì a fine conversazione.
Taemin entrò.
"Avevi già cenato?" chiese il più piccolo.
Il più grande annuì.
"Per qualche ora fa, al negozio, mi dispiace... ma stavo lavorando e... che figura ci facevo se i clienti mi vedevano parlare con te?" disse Taemin facendo una piccola risatina.
"Davvero, sta tranquillo... in fondo ero venuto solo per darti fastidio!" rispose il biondo facendogli la linguaccia.
Il maknae gli diede un leggero schiaffo sul braccio.

"...Vieni qui..." disse poi Taemin, allargando le braccia.
Jonghyun si fiondò lentamente sul corpo del nero, abbracciandolo forte.

"Buon decimo anniversario di permanenza, hyung~"

Fear of love.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora