oggi anas ha avuto il processo, non ho potuto assistere perché non mi hanno fatto entrare, in realtà non lo vedo da un mese, ma non per mio volere o per il suo, non ce lo hanno permesso.
mi manca tantissimo, vorrei tantissimo abbracciarlo, tornare a due mesi fa quando tutto filava liscio, a quando eravamo sorridenti, spensierati, nella luna.<<sapete qualcosa voi?>> domando ai miei genitori <<si l'avvocato dovrebbe chiamarci di qui a poco>> dice mia madre addentando un pezzo di piadina.
alla fine sono riuscita a convincerli a procurare un avvocato ad anas, questo mi rallegra, pian piano sto cercando di abbattere tutti i pregiudizi infondati che avevano creato nei confronti di anas.<<bene>> annuisco <<oh eccolo>> il telefono le squilla, va in camera sua e ci rimane qualche minuto, io mi bevo l'ennesimo caffè della mattinata, sono molto stanca, priva di forze, tutto questo stress non mi sta facendo bene, alla notte dormo pochissimo, non ho nemmeno più voglia di continuare gli studi.
questa situazione mi sta logorando.<<allora?>> ripongo la tazzina nel lavabo <<sveva lui dato il massimo, ma non ha potuto fare granché>> sospira <<gli hanno dato 12 mesi>>si siede <<12 mesi?!>> sgrano gli occhi, lei rimane zitta.
non so come reagire, se piangere, se scappare, se rinchiudermi in camera e non uscire più, se andare dai suoi o ali, se essere arrabbiata con me stessa.
non so che fare.
<<sveva>> mi richiama <<vieni qui>> allarga le braccia, un po' titubante la stringo a me.
<<e dov'è?>> le lacrime mi scendono copiose <<a milano, san vittore>> percepisco che anche lei sta per piangere <<quando potrò vederlo?>> mi stacco e la guardo <<non so, credo tra meno di una settimana>> tira su con il naso.
<<ho bisogno di fare un giro>> dico con un filo di voce <<fai quello che ti da stare bene>> prendo le chiavi della polo <<grazie mamma>> apro la porta e le lancio uno sguardo <<per vederti felice farei di tutto sveva>> sorride tristemente.vado a prendere ali e poi andiamo in un bazar a prendere una piscina gonfiabile per i bambini in zamagna, ho l'impressione che l'aria anche da loro sia pesante e voglio renderla più leggera, faccio il possibile per aiutarli.
<<vedrai che questo tempo passerà velocemente e non te ne accorgerai nemmeno>> preleva dal baule lo scatolone <<lo spero ali, è passato un mese e sembra che sia stato lungo due anni>> mi mordo il labbro inferiore nervosamente.
rimaniamo zitti affinché non arriviamo, come al solito veniamo accolti calorosamente dai bimbi, tutto questo mi fa sorridere, uno di quelli potrebbe essere mio figlio tra poco.
sembra che ogni cosa vivo mi riporti a lui.<<sveva!>> esclama amine <<che hai portato?>> guarda prima me e poi l'albanese <<ali e la piscina>> ridacchio <<dai non dovevi>> sorride <<pensavo che a loro potesse piacere, che beh>> farfuglio <<potessero divertirsi un po'>> mi mordo il labbro <<sveva tutto okay?>> arriva kilimoney <<si>> corrugo la fronte <<vai a prendere delle bottiglie di acqua>> mi fa segno di entrare in un bar.
<<due bottiglie di acqua fresca ed una lattina di coca cola>> porgo una banconota da dieci.
afferro il vassoio ed esco, mi fermo davanti ai ragazzi e mi sembra che tutto intorno a me giri, socchiudo gli occhi, vedo nero.
<<sveva!>> le gambe e le braccia mi cedono <<ehi!>> mi afferra sacky <<tu non stai bene>> mi fissa <<tranquillo, ho solo un calo di zuccheri>> rido nervosa <<sveva, ti conosco da quando eravamo piccoli, non ce li ho mai avuti>> scuote la testa ali <<aia>> sento una fitta a ventre e mi piego <<questa non è una mancanza di zuccheri>> scuote la testa kilimoney.
<<ti porto da mia mamma, almeno stai con lei e ti preparara qualcosa>> si passa una mano sulla barba, guardo ali e mi annuisce.
<<comunque>> mi schiarisco la voce <<sai ad anas hanno dato un anno alla fine>> dico a testa bassa, lui alza il capo di scatto <<così tanto?>> dice con un filo di voce <<si, l'avvocato ha cercato di fare il possibile, ma nulla quella è stata la decisone>> sospiro <<aveva un avvocato?>> corruga la fronte <<si, i miei ne hanno cercato uno bravo>> mi mordo la guancia <<davvero? tu hai fatto tutto questo?>> sgrana gli occhi ed entriamo nella palazzina <<amine io lo amo, potrei fare di tutto per lui e per voi>> sorrido e lui viene contagiato <<sveva sei una ragazza con il cuore d'oro>> bussa alla porta <<davvero>> mi accarezza la guancia e gli scende una lacrima.
la porta si apre ed una donna di bell'aspetto sulla cinquantina di presenta con l'aria interrogativa <<mama>> le da un bacino sulla guancia <<lei è sveva, la fidanzata di anas>> l'espressione della donna di rabbuia, consapevole dell'accaduto << non sta molto be->> la donna apre la porta e mi fa cenno di entrare <<vieni dentro>> mi sorride <<ci vediamo>> si congeda amine <<sei in buone mani>> dice scendendo le scale di corsa.
prima di entrare mi tolgo le scarpe, la donna mi guarda stranita <<io sono fatima>> sposta una sedia facendomi sedere <<lieta di conoscerla>> annuisco <<beh che ti succede cara>> mi accarezza il volto con l'indice <<in questi giorni sono sempre stanca, mi sento senza forze e certe volte ho delle fitte sul ventre>> dico strofinando nervosamente le mani contro le cosce <<credo che sia un po' la situazione, sa tutto lo stress>> guardo il soffitto, lei rimane in silenzio, riflettendo sulle mie parole.
<<tesoro, non è come dici tu, lo stress e tutto questo>> agita le mani <<tu sei incinta>> afferma sicura, io sgrano gli occhi e mi cade la mascella <<stai mangiando?>> si porta una mano sui fianchi <<si ma gli alimenti che adoravo ora mi provocano nausea>> penso <<scusa se sono così invadente, ma le mestruazioni?>> mi lancia un rapido sguardo <<beh sono in ritardo, ma è normale, certe volte ho anche ritardi di settimane, è sempre così>> picchietto l'indice sul tavolo.
la donna rimane in silenzio e se ne va, torna con una scatoletta tra le mani <<se ti va fallo>> mi sorride, lo prendo ed era proprio un test.
mi guida fino al bagno e seguo le istruzioni, metto il timer ed apro la porta, fatima era rimasta nell' uscio, appena me la trovo davanti, lei fa per andarsene <<rimani per favore>> la imploro con lo sguardo, mi sorride e ci sediamo sul bordo della vasca ad aspettare.
<<hai paura?>> mi stringe la mano <<si, ho paura della reazione che potrebbe avere anas>> sospiro <<insomma questo non è uno dei momenti migliori per avere un figlio>> fisso i miei piedi scalzi <<conoscendolo anche per andare a prendere il pane dovrò uscire scortata>>ridacchiò << sa, è uno molto protettivo per questo ho paura che non lo accetta, lui secondo me vorrebbe essermi accanto durante la gravidanza, non vorrà lasciarmi sola>> la donna mi accarezza la mano <<stai tranquilla, lo conosco da quando era piccolo, è uno con la testa sulle spalle, dovrete prendere una decisione, quella migliore per voi due>> mi guarda <<sta solo a voi>> sospira <<e se dovesse lasciarm->> il timer sovrasta la mia voce come se neanche lui volesse sentire la cavolata che stavo per dire.
rizzo la schiena di scatto, la donna mi guarda e sorride <<vai>> fa segno verso il test che era sopra alla lavatrice, spengo il timer e mi alzo.
con le mani tremanti e la vista offuscata leggo l'esito.incinta 8 settimane
il mondo mi crolla addosso, non so se essere felice o triste, un brivido percorre la mia schiena, mi tremano le gambe, lacrime scendono copiose, la gola mi pizzica, il mio corpo non risponde ai comandi.
dalle mani mi cade il test <<allora?>> domanda fatima <<incinta>> dico con un filo di voce fissando il vuoto, la donna si alza di scatto e mi abbraccia, io mi stringo a lei crollando in un pianto silenzioso.e adesso?
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tu togli linguette a lattine, chissà se ti è uscito il mio nome // bene.530
Novela Juvenilche fai non la leggi?