12. Servizi idraulici

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Due ore dopo, Luca stava suonando un altro campanello.

La conversazione con la Bettina non era durata tanto – non ci aveva messo più di dieci minuti a dirgli dove abitava suo padre. Non c'era stato bisogno di pregarla, né lei aveva sprecato parole per addolcirgli la pillola. Neppure un caffè gli aveva preparato quella strega. L'aveva fatto accomodare – o meglio, gli aveva detto di sedersi – dato che di comodo non c'era proprio nulla nelle sedie senza cuscino della sua cucina angusta.

A pensarci bene la stanza non era troppo piccola, dovevano essere i toni scuri dell'arredamento a dare a Luca quel senso di oppressione, o forse la causa di quella sensazione era la presenza stessa della Bettina. Ebbe l'impressione che il cuore gli battesse al rallentatore e che fosse come stretto in una morsa. C'era un odore pungente che gli dava la nausea, un misto di chiuso, aglio e cavolo, e dato che sui fornelli non c'erano pentole, doveva trasudare dalle pareti ingiallite.

Sentì l'impulso di sfiorare il muro con il dito indice, e subito fu preso da delle vertigini fortissime. Ritrasse il dito e le vertigini scomparirono all'istante. Per fortuna era seduto, altrimenti avrebbe di sicuro perso l'equilibrio. Si strofinò il polpastrello, incredulo. Possibile che le pareti abbiano assorbito l'energia negativa della Bettina?

Nel frattempo, lei aveva preso a rovistare in un cassetto pieno di cianfrusaglie, finché non se n'era venuta fuori con un foglietto tutto spiegazzato, uno di quei volantini fai-da-te che pubblicizzano servizi e che si trovano attaccati ai semafori, con all'estremità inferiore piccoli ritagli rettangolari tutti uguali, riportanti il numero di telefono da chiamare. Anziché portarsi via uno dei rettangoli, la Bettina aveva staccato l'intero annuncio. Lo porse a Luca, dopodiché congiunse le mani in grembo e rimase lì in piedi a guardarlo, in viso la malcelata attesa dello spettatore che finita la pubblicità si prepara alla visione della seconda parte di un film.

Sul volantino era scritto:

SERVIZI IDRAULICI / PROGETTAZIONE, INSTALLAZIONE, GESTIONE, MANUTENZIONE IMPIANTI / RIPARAZIONE CALDAIE / STURA TUBATURE

I rettangolini sotto riportavano un numero di telefono.

«Sa dove abita?»

La Bettina annuì.

Luca non riusciva a distogliere lo sguardo dal foglio. Osservò le lettere, scritte in stampatello maiuscolo. A guardar bene, si notava che la linea dell'inchiostro non scivolava sicura sulla carta, ma svelava il movimento lento e tremolante di una mano non abituata a scrivere di frequente. Era quella la grafia di suo padre? O qualcuno aveva scritto l'annuncio per lui? Non avrebbe saputo dirlo, di Luigi conosceva a malapena la firma, era sempre stata Adrijana a firmare le comunicazioni scolastiche.

Probabilmente se avesse visto l'annuncio per strada non ci avrebbe neanche fatto caso.

Quella vecchia mandata dal diavolo doveva aver chiamato il numero sul volantino, o magari aveva avuto l'informazione da qualche altra pettegola del paese. In altro modo non si poteva spiegare come facesse a sapere dove abitava Luigi.

Che l'avesse incontrato per caso era da escludere, Luca dovette camminare per più di un'ora e mezza fuori dal paese per raggiungere l'indirizzo indicato dalla Bettina. La zona non era neppure servita dai mezzi pubblici, si trattava della periferia di un paese di periferia. Un incrocio di poche strade in aperta campagna, un paio di edifici di recente costruzione e qualche cantiere abbandonato. Il tentativo fallito di creare una nuova zona residenziale. Probabilmente neppure un tentativo vero, le strade deserte asfaltate da poco e le rotonde stradali che caratterizzavano ogni incrocio lasciavano pensare a un investimento della mafia degli appalti.

L'Appartamento di Bond StreetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora