CAPITOLO 41

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Oggi è il giorno di Juventus - Udinese e Dusan come sempre sarà allo stadio con noi anche se in tribuna.
Purtroppo questa pubalgia non vuole lasciarlo in pace ma adesso sul calendario si inizia a fare il countdown su quando può tornare in campo anche se hanno specificato che non potrà purtroppo tornare al top e proprio per questo vedo in questi giorni gli occhi spenti anche se davanti a me cerca di non mostrarlo non sta bene e questo mi fa star male il doppio.
Oggi ho intenzione di affrontarlo e di parlargli e soprattutto di aiutarlo e se non dovessi riuscirci mi sentirei in colpa perché non si merita di stare così.
Mi sono svegliata e Dusan non è di fianco a me quindi mi alzo velocemente e mi reco in cucina dove c'è il mio ragazzo serbo che sta preparando la colazione e così visto che mi dà le spalle lo abbraccio da dietro, appoggiando la testa sulla sua schiena.
Dusan si gira subito e mi stampa un bacio sulle labbra e poi dice
Dusan: buongiorno ti ho preparato la colazione
Daphne: grazie - dico io alzandomi in punta di piedi per dargli un bacio -.
Ci sediamo entrambi al tavolo per mangiare e penso che questo possa essere il momento adatto per parlare
Daphne: Dus mi puoi dire perché in questi giorni sei così... strano?
Dusan: cosa intendi per strano?
Daphne: hai gli occhi spenti, non sorridi spesso, mi sembri triste... c'entro qualcosa?
Dusan: non lo devi pensare nemmeno per scherzo tu non c'entri nulla e solo che le notizie che mi hanno dato sulla mia forma fisica mi hanno abbattuto.
Daphne: e invece non dovrebbero... tu sei un campione, dai sempre il massimo per tutto e in tutto - dico mentre mi siedo nella sedia di fianco alla sua -
Dusan: grazie ma per me non è così
Daphne: cosa?
Dusan: non mi sento più me stesso il pallone mi ha sempre dato tutto e il fatto che io non possa tornare per dare tutto per il calcio, i tifosi, la squadra ed anche per te mi fa star male - dice per poi farmi sedere sulle sue gambe per poi guardarmi negli occhi -
Daphne: io non c'entro nulla con la tua carriera però posso dirti solo una cosa di non abbatterti mai
Dusan: ci proverò.
Io gli do un bacio e poi lo abbraccio per fargli sentire la mia vicinanza.
Alla fine dopo aver fatto colazione ho cercato di fare più cose possibili che lo facciano stare bene e gli ho anche cucinato il suo piatto preferito e penso che lui abbia captato i miei gesti infatti inizia a sorridermi più frequentemente.
Mentre sono intenta a cucinare il pranzo Dusan fa' gli stessi miei movimenti di stamattina mi abbraccia da dietro e lui mi dà anche dei baci sul collo così io mi giro e gli scocco un bacio a stampo sulle labbra e poi ritorno a cucinare.
Dopo un po' pranziamo e passiamo parte del pomeriggio a guardare le TV quando non si fa orario per prepararci per la partita.
Mi metto un maglioncino bianco che lascia le spalle scoperte e poi sotto il pantalone di palle bianco mentre i capelli sono raccolti in una coda.
Dusan invece è vestito normale polo con giacca nera e pantalone del medesimo colore.
Dopo poco scendiamo e ci rechiamo allo stadio faccio il mio solito rito e speriamo che la Juventus vinca.
Mi sistemo come sempre vicino alla panchina e dopo il riscaldamento inizia la partita ed ecco i primi palloni toccati.
Il primo tempo statico ed infatti è fermo sul solito risultato iniziale delle partite ovvero 0-0 e questa volta intervisto oltre al capitano anche Massimiliano.
Adesso invece sta per iniziare il secondo tempo e vedo i ragazzi caricarsi a vicenda e questa cosa mi fa molto piacere perché vuol dire che sono un gruppo unito ed anzi più di un gruppo sono anche una famiglia, la mia famiglia bianconera.
Una famiglia che mi trasmette felicità e la trasmette anche a tutti noi tifosi chi allo stadio e chi a casa sono legati a questa squadra come una seconda famiglia, un posto sicuro, una seconda casa.
Inizia il secondo tempo e l'atteggiamento non è mto diverso da quello del tempo appena concluso e ci sono rischi sia da parte Juve e da parte Udinese però dopo tanta sofferenza quasi alla fine arriva il gol di Danilo, il nostro capitano, su assist del nostro Chicco ( o come ama dire Caressa: la chiesa al centro del villaggio )
Passano gli ultimi e pochi minuti finali e la partita se la porta a casa la Juventus.
Ennesimo 1-0, ennesima vittoria ed ennesimo cleansheet, ma l'importante sono i +3 punti conquistati.
Vado ad intervistare l'autore dell'assist e dopo come mio solito mi reco dietro lo stadio e dagli spogliatoi esce prima la squadra ospite deve c'è Lazar, ormai mio amico, che si ferma a parlare con me.
Lazar: ciao Daphneee
Daphne: ciao Lazarrr
Lazar: non iniziare a parlare della partita che finisce male
Daphne: dai sarò buona.
Continuiamo a parlare mentre ci raggiunge Dusan però dopo poco Lazar deve andare nel suo pullman e quindi lo salutiamo.
Poco dopo escono i ragazzi felici per la vittoria e Federico C. dice
Federico C.: domani si festeggia
Danilo: da chi?
Dusan: da me?
Matias: sì va bene posso portare qualcuno che conosco?
Dusan: certo.
Dopo che ci siamo anche organizzati per domani torniamo ognuno a casa nostra e mangiamo qualcosa e poi facciamo passare un po' di tempo ed andiamo a dormire

ciao spero che questo capitolo sia di vostro gradimento e ci vediamo domani con il prossimo

un amore improvviso// dusan vlahovic Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora