Chapter.2

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Pioggia.
Era l'unico suono che rimbombava nella mia mente distrutta dal dolore e dalla frustrazione;
L'acqua continuava a scendere come se mi volesse cullare, come se mi compatisse.
Ora che mi concentravo di più sentivo anche un'altro suono: quello di un treno in movimento, regolare e preciso: TUM TUM, TUM TUM, TUM TUM, TUM TUM; come un cuore pulsante: TUM TUM, TUM TUM, TUM TUM, TUM TUM; devo aprire gli occhi, il buio cerca di tirarmi dentro di lui, TUM TUM TUM, TUM TUM TUM, devo aprire gli occhi. Quando riesco ad aggrapparmi alla luce apro gli occhi e finalmente mi ricordo dove sono: sono su un treno, direzione:Beacon Hills.
Seguo le gocce di pioggia che scivolano sul finestrino accanto a me, sono avvolta solo dal suono della pioggia e del treno, anche se le altre persone parlano tra loro io non le sento, e inoltre non ho niente da dirgli, tutto ciò che avevo l'ho perso, tutta la mia famiglia, svanito, i miei amici, i miei compagni, ogni cosa.
Una voce metallica mi entra nella mente- Si prega i gentili passeggeri di prepararsi a lasciare il vagone, siamo vicini a destinazione, grazie- e poi un "bip" conclude il messaggio; mi metto la giacca anti vento e prendo in mano le mie valigie.
Appena sento il treno fermarsi scatto in piedi, non so per quale strano motivo, ma mi sento attratta da questa città, voglio scoprirla.
Scesa dal treno mi trovo in un'immensa folla di persone con tanto di valigie e borsette, cerco un volto, ma come posso sperare di riconoscere una persona a me del tutto sconosciuta?
Improvvisamente sento una mano posarsi sulla mia spalla destra, mi giro di scatto e mi ritrovo davanti una donna leggermente anziana, con vestiti stravaganti, ma comunque di classe, dai capelli rossi e gli occhi verde acqua, con sfumature grigie,e con una pelle chiarissima; appena nota che la sto fissando senza battere ciglio mi porge la mano e mi dice-Piacere tesoro, mi chiamo Anthea Morrison, sono tua zia di...- fece una pausa riflessiva e poi ricominciò-non so con precisione di quale grado- è detto ciò mi sorrise, era un sorriso caldo e accogliente, io ricambiai timidamente, strinsi la mano e dissi-Piacere Clarissa, Clarissa Haven-; dopo i convenevoli più basilari ci avviamo verso la macchina che con mia sorpresa era una macchina lussuosa con tanto di autista, il viaggio non fu molto lungo e fu tutto molto silenzioso, tranne alcune domande che la signora Anthea era riuscita a strapparmi.
Quando l'auto si fermò mi affacciai, fui letteralmente rapita dalla visione che mi sì parò davanti: un'enorme casa a due piani, vecchio stile bianca con le imposte bordó pastello, e con un'enorme rampicante sul davanti; era un luogo che mi sembrava quasi sacro o magico data la sua bellezza; fui svegliata dalla mia trance dalla dolce voce della signora Anthea-Ti piace?- io annuii ancora a bocca aperta,-Fantastico!- ribatté lei tutta felice e si avviò all'interno della casa con me al seguito.
Mi fece fare il tour del piano inferiore della casa, che, a dire la verità, la rispecchiava parecchio; arrivata al secondo piano mi fece visitare la biblioteca, il bagno, un piccolo sgabuzzino e poi ecco finalmente, la penultima del corridoio, la mia stanza: pareti giallo pastello con fiori disegnati a matita, mobili neri, come anche il letto e un piccolo bagnetto; era bellissima, mi affacciai alla finestra e mi resi conto che la mia camera affacciava sul retro della casa dove scoprii, con mia grande sorpresa che c'era un'enorme lago cristallino, uno spettacolo mozza fiato.
Dopo avere ringraziato la signora Anthea per la stanza e l'ospitalità mi fece una strana raccomandazione - Non aprire per alcun motivo l'ultima porta del corridoio-.

S.N.L of a teenager(SuperNaturalLife|TeenWolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora