E non mi dire "E grazie al cazzo"- Sol Santos

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Ieri c'era stata Caccia alla Bandiera, inutile dire che la cabina di Atena aveva vinto. Lo avrei rinfacciato a Giada per un po', soprattutto perché ora era la cabina di Hermes a tenere gli allori, inutile dire che io facevo parte di quella cabina. Ieri non ho dato un granché contributo alla squadra, più che altro ero di guardia al confine ma possiamo dire che ha fatto tutto quel Percy Jackson.

Percy Jackson, eh? Ragazzino interessante. Ieri è stato riconosciuto come figlio di Poseidone, onestamente mi dispiace per lui, sarebbe stata una vera e propria calamita per mostri.

E quando si parla del diavolo, spuntano le corna. Vidi il semidio dagli occhi verdemare andare verso il lago. Lo raggiunsi, avevo notato come l'aria era cambiata al campo, e lui non era più visto come un semidio come gli altri, lui era figlio del Signore dei Mari.

-Percy- gli dissi avvicinandomi. Mi fece un sorriso. -Come stai? Sarà un po' una scossa per te essere figlio del mare- dissi -Un po', credo. Onestamente non vedo di buon occhio mio padre, è stato sicuramente assente come genitore- mi guardò un attimo poi si corresse velocemente -Scusami, davvero. Mi ero dimenticato che sei indeterminata, suppongo di non potermi lamentare- gli sorrisi dolcemente. Sapevo che mia madre non mi riconosceva per il mio bene, la situazione sarebbe stata complessa. -Non ti preoccupare- gli dissi -Anche se non ti alleni più con noi ti posso dare qualche lezione io!- dissi. -Ok, non sono così brava quanto Luke ad insegnare o con la spada ma forse posso darti una spinta con il tiro con l'arco, senza offesa, sei pessimo- lui ridacchiò -Lo so- disse -Suppongo che accetti la mia offerta- gli dissi -Supponi bene, Sol- parlammo per un po' ma poi dovetti andare. Mi dirigevo verso la cabina di Hermes ma vidi Olivia Romano alzarsi dal tavolo di Ares e allontanarsi con un sorriso in faccia. La mia attenzione si spostò sulla mia amica, Giada, seduta al tavolo mentre guardava la figlia di Atena.

Mentre si stava per alzare la intercettai. E le impedii di muoversi facendola risedere. -Luce- -Giada- -Cosa vuoi?- mi chiese -Non lo so, direi parlare- stava per aprire la bocca -E non mi dire "E grazie al cazzo"- richiuse la bocca -Quindi?- -Perché stavi con Olivia?- -Uno, cosa ti interessa. Due.... ok non c'è un due- mentre parlava muoveva le mani ovunque quasi a parlare la lingua dei segni due punto zero. Con quelle dita mancava poco che mi avrebbe cavato un occhio. Sbuffai, la sua discendenza italiana si stava facendo sentire e questo riconduceva a due possibili punti. Uno, era arrabbiata. Due, era agitata. Opterei per la seconda opzione.

La guardai facendole capire che non avrei cambiato argomento. Lei sbuffò. -Questo tuo impicciarti nelle cose degli altri mi da fastidio, Luce.- -Tranquilla sono così solo con te- mi guardò male e tirò fuori dalla tasca un foglio. Lo guardai un attimo, quello che c'era scritto non era evidentemente ne inglese ne greco antico -Che lingua è?- -Italiano- distolse lo sguardo -Olivia ti fa lezioni private, per caso?- lei riportò il suo sguardo su di me -No!- sospirò un attimo -Mi ha solo tradotto una canzone. Prima l'ha scritta in italiano e sul retro in inglese-  la cosa si faceva interessante -Perché non ne approfitti? Non hai sempre voluto imparare l'italiano per via di tua nonna? Fattelo insegnare da lei- -Beh in realt- Non finì la frase perché si sentì un urlo di dolore da parte di Eric. Giada, stranamente preoccupata, andò a vedere cosa fosse successo.

L'urlo proveniva dai ditorni della cabina di Atena, quasi nei pressi della cabina di Ares. Giada si addentrò tra la folla e io la seguii a ruota, l'avessi lasciata sola non posso immaginare cosa avrebbe potuto succedere.

-Ok cosa sta succedendo- disse Giada -Mi ha tirato un pugno- -Stava flirtando con me- inquadrai i due soggetti. Uno era il fratello di Giada, Eric, sì era sempre lui. L'altra era Olivia Romano l'artefice del pugno. Era risaputo che Eric ci provava con lei, come era risaputo che a lei dava veramente fastidio. Guardai la mia amica, sembrava arrabbiata.

-Andatevene via! Non è successo nulla!- iniziai a dire, meno persone avrebbero visto Giada in quel momento e meglio sarebbe stato. Giada non si arrabbia spesso, ma se tocchi certe corde. In quel caso predissi che fosse stranita per il  fatto perché la figlia di Atena aveva dato un pugno al fratello.

-Basta così, voi due- disse con un tono freddo. Era molto, molto, arrabbiata. -Eric, vai nella cabina cinque- -Ma- -Vai nella cabina cinque.- se non sapessi che si riferiva ad Eric avrei ubbidito ad ogni suo comando all'istante. Il fratello deglutì e se ne andò. -Scusalo, ti prego- abbassò la testa in segno di scuse e se ne andò anche lei verso la cabina di Ares. Giada era arrabbiata con Eric per aver flirtato con Olivia, ma ormai non lo faceva abitualmente? Ci ragionai un po' e forse arrivai ad un'ipotesi

-Non l'avevo mai vista così- mi disse Olivia -Se si arrabbia fa sul serio- dissi -È la terza volta che la vedo in questo stato, in due anni- -Sai perché era arrabbiata- sorrisi leggermente -Gelosia- sussurrai -Che hai detto? Puoi ripetere?- -Oh no, tranquilla non ho detto niente- mi allontanai verso l'arena sorridente.

Capitolo più lungo dell'altro
Uau
Cassie_Wayland

Progetto War and LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora