A chi si fa del male.
Stop.
Afferrò quella matita impressa di dolore per tutte quelle volte che, toccando la sua pelle, lo aveva assorbito.
Non piangeva neanche; si sentiva vuoto, spento, incapace di provare emozioni.
Allontanò l'oggetto dall'avambraccio e lo esaminò: la zona di pelle interessata era colma di graffi biancastri e il contorno aveva assunto un colorito violaceo.
Che razza di stronzata aveva fatto?
Non si faceva del male fisico da mesi, ma quella volta si sentì crollare e quasi udì la matita chiamarlo.Sulla pelle, sotto pelle, ormai il bruciore era pungente e si era diffuso su ogni millimetro.
Il suo pensiero si rifugiò verso lui, l'uomo di cui era così tanto innamorato.
Avvicinò il legno tagliente che faceva da involucro alla grafite, al polso, questa volta.
"Ma non sarà mai mio" pensò.
Lo affondò su quello strato di pelle particolarmente sottile e strisciò da sinistra verso destra.
Impiantò i denti sul suo labbro inferiore e lo strinse con forza per soffocare un gemito di dolore.
Sentiva un fuoco ardente, sotto la sua pelle.
Nella sua mente si proiettò improvvisamente l'immagine del suo sorriso. Quelle labbra sottili ma incredibilmente invitanti che, qundo si stendevano scoprivano una perfetta dentatura, lo facevano impazzire.
Sosteneva che avesse il sorriso più dolce e magnetico esistente. Pareva esser stato disegnato dall'artista più talentuoso.Ora aveva due scelte: lasciarsi salvare o proseguire con la sua dolorosa tortura.
Decise di tatuarsi il suo nome sul polso, promettendo di non toccarlo più.
Il proprio eroe, una strada che non abbia come destinazione la morte o il dolore, si trova sempre.
Basta cercare.
Ognuno di noi è un uomo o una donna forte, soltanto che l'essere umano, spesso, si abbandona alla via - falsamente - più comoda: il dolore.
Non essere uno di loro.
Lascia emergere la tua forza, non lasciarla affogare.
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sotto pelle.
Short StoryOra aveva due scelte: lasciarsi salvare o proseguire con la sua dolorosa tortura.