Capitolo 3

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Suona la sveglia.

07:30

Il mio cane si avvicina al mio letto e poggia due zampette sul letto provando a salirci saltellando,con scarsi risultati però,non contento del fatto che lo stessi ignorando inizia a ringhiarmi e ad abbaiare per attirare la mia attenzione. Dopo un attimo deciso di voltare il capo verso la sua dolcissima faccina vogliosa d'affetto e coccole, sorrido e lo accarezzo, nonostante fossi stonata e non stessi capendo nulla. Di botto lascio la mia mano cadere come se non fosse attaccata al mio corpo, e chiudo gli occhi. Non ho un briciolo di voglia di alzarmi, ma è lunedì e devo andare a scuola.Sollevo il piumone con forza , mi siedo sul letto e rovisto con la mano sul comodino in cerca degli occhiali da riposo,una volta trovati li metto e cerco le mie adorate ciabatte enormi con la faccia di Omar Simpson, non difficili da trovare come potreste ben immaginare. Mi alzo e vado verso la cucina,in cerca di qualcosa da mangiare, così opto per la solita tisana al melograno che adoro. Dopodiché inizio a prepararmi per la scuola, mi vesto con una t-shirt semplice con una stampa giapponese, dei jeans cargo neri e le solite vans, infine metto un po' di mascara. Prendo lo zaino,saluto i miei e mi dirigo verso la stazione dei bus. Come sempre il bus è in ritardo di qualche minuto, non ricordo un solo giorno in cui è arrivato in orario. In lontananza vedo arrivare Leila (la mia migliore amica), come sempre in ritardo e con il fiatone dopo aver corso per essere puntuale.

Leila:"Oddio dimmi che non è partito già il mio bus!?"

mi chiede ansiosa,le rispondo ridendo:

"No tranquilla non sarebbe partito senza di te principé"

Chiude le palpebre lentamente e le riapre come se con lo sguardo volesse sott' intendere 'Non fai assolutamente ridere', subito dopo però la sua attenzione viene distolta da qualcosa o qualcuno dietro di me, così notando la sua attenzione rivolta ad altro scuoto leggermente la testa e aggrotto le sopracciglia aspettando un suo segnale di spiegazione, per capire chi stesse guardando in quel modo quasi sconvolta.

... : "Hey"

La sua voce .Avrei riconosciuto quella voce tra miliardi di persone.Quella voce fredda e asfittica, quasi priva di emozioni ormai. La stessa voce che poco tempo fa diceva di non amarmi più,la stessa che mi ha spezzato il cuore in un nano secondo senza pensarci due volte, la stessa che diceva che sarebbe stata accanto a me in ogni occasione, ogni momento, ogni attimo,era proprio quella voce. Il mio corpo tutt'ad un tratto si irrigidisce e i miei occhi si sbarrano. Dovrei voltarmi ma non sono pronta a guardarlo in faccia. Ora capisco il motivo dello sguardo perso di Leila.

Josh:"Heather??"

Al secondo richiamo non ho altra scelta che voltarmi e rispondergli, anche se avrei voluto tirargli un cartello stradale sopra, ma mantengo la calma. Così mi volto e lo guardo negli occhi, quegli occhi piccoli ma profondi , tendenti al verde, che una volta mi guardavano con amore, e adesso ... non so cosa provi a guardarmi. Rispondo:

"Dimmi."

Guardo altrove, glisso il suo sguardo.

Lui volta il viso verso il basso,si tocca i capelli con la mano,lo fa' sempre quando è nervoso, ma non capisco cosa voglia ancora. È stato lui a lasciare che uscissi dalla sua vita.

Josh:"Senti mi dispiace."

Sgrano gli occhi e rispondo:

"Per cosa tra tutte le cazzate che hai fatto? Per avermi trattato di m*rda, per aver fatto il C*glione con la c maiuscola oppure per aver buttato tutti i nostri piani all'aria per menefreghismo?"

Evidentemente dalla faccia che ha appena fatto ,non si aspettava fossi così diretta nell'esplicitare il fatto che sia un perfetto idiota.

Per la prima volta sono stata io a zittirlo e a lasciarlo senza parole, mi piaceva essermi tolta questo peso di dosso .Lui ancora preso di sorpresa balbetta qualcosa del tipo :

Josh: "Diciamo...un po' ... per tutto ecco."

Decisa rispondo io:

"Okay quindi? Tutto qui?

Prende coraggio e continua a parlare, anche se a fatica trova le parole, che strano eppure era ben deciso quando mi ha lasciata senza una motivazione valida.

Josh :"Sono stato uno str*nzo, non dovevo trattarti  così,  non lo meritavi, ho sbagliato .Se solo tu potessi...perd..."

Lo interrompo immediatamente prima che finisca la frase:

" Perdonarti??? Starai scherzando spero. Qualsiasi cosa ci sia stata fra di noi è finita. L'hai detto tu stesso, se non erro sono parole tue, magari tu non sarai coerente con quello che dici e quello che fai ,ma io si. Mi hai detto che per me non provavi più nulla di serio! Con quale coraggio vieni a chiedermi ciò ora?!"

Alzo la voce e chi ci sta intorno inizia ad accorgersi del litigio in corso.

Leila mi chiama con voce bassa: "hey.. non è il tuo bus quello?"

Mi giro in direzione del bus, faccio cenno di sì a Leila e mi incammino verso di esso. Di scatto però mi rigiro verso di lui e esclamo: 

"Ah, ricordi quando mi dicevi che avevo troppi sogni, ma poche cose concrete in mano, che non avrei dovuto montarmi la testa e farmi prospettive di vita troppo alte? La settimana prossima volo a New York,ci si vede imbecille, ah no giusto, non ci vedremo."

Lo squadro dalla testa ai piedi, aveva una faccia completamente sconvolta,ero incazzata ma allo stesso tempo pensavo che finalmente la mia rivincita l'avevo avuta a tutti gli effetti. Ora però corro verso il bus e vado a scuola .Dopo le mie ore di lezione torno a casa, mangio qualcosa e inizio a fare i compiti, vorrei uscire un po' con Leila nel pomeriggio, quindi prendo il telefono e la chiamo:

Leila:"Ehilà"

"Aperitivo alle 6?"

Dico dritta al punto.

Leila:"Ci sta ci sta,dove ci vediamo?" 

 "Vediamoci direttamente davanti l'Hard Rock, quello in Via Vittorio Veneto."

 Leila:"Okay a dopo allora"

io:"Ciauu"

Finisco di fare i compiti mi preparo, mi metto un vestitino a pois,le dottor martens ed esco arrivando davanti al bar in orario (stranamente).

Leila ovviamente è in ritardo, come sempre.

tin-tin

notifica da Edoardo Montanari:

"Morta?"

Ma ... È stato lui a rispondermi con un semplice okay e ora sono io quella morta?Cosa avrei dovuto rispondergli?"Che entusiasmo fra"?

Arriva Leila dopo secoli, al momento giusto per fortuna. La blocco subito e gli mostro il messaggio,ovviamente sapeva già tutto di ciò che ci eravamo detti in precedenza,così si mette a ridere e appoggia entrambe le mani sulle guance.

Leila:"Entriamo dai,vediamo cosa fare una volta sedute."

La seguo senza ribattere, ci sediamo e ordiniamo.

 "Ti sembra normale?"

Leila:"No ma d'altronde, neanche tu sei tanto legittima, potreste andare d'accordo non credi?"

"NO"

Leila:"L'hai già cercato su instagram ?Sto tizio non ha neanche la foto profilo." io:"Sai che non c'ho minimamente pensato?" Leila:"Sei seria? Dammi qua il telefono."

Sbuffa scuotendo la testa,le passo il telefono e cerca il suo nome e cognome su instagram.

Leila:"Ovviamente ha il privato e non ha la foto profilo, nella bio ha scritto 'what do you want from me?' АНАНАНАН"

"Solo io posso trovare questi tipi, parliamo di cose serie, cosa gli rispondo?"

Leila:"Ho un idea..."

per Edoardo Montanari:

"Non sembrava avessi gradito la mia gentilezza, cosa avrei dovuto risponderti? : / "

"Sai che ti adoro?" 

Leila:"Lo so,lo so. Fammi sapere cosa ti risponde!"

Passo la serata con Leila, facciamo un giro e dopo qualche ora torniamo a casa.

The nights we felt aliveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora