Questo non è proprio il classico titolo di una come Giada, eh? Cassie_Wayland
Stavo sistemando il mio letto pensando a quello che mi aveva detto Sol poco fa. -Perché non ne approfitti? Non hai sempre voluto imparare l'italiano per via di tua nonna? Fattelo insegnare da lei- Lei la faceva tanto semplice, eppure non era così. Come faccio a chiederle una cosa del genere? I miei pensieri vennero interrotti da Eric mentre entrava nella cabina. Sbattè la porta veramente forte, sembrava quasi arrabbiato.
-Ehi Mister Simpatia, vedi di romperla quella porta- mi guardò negli occhi. Vidi uno sguardo forte quasi menefreghista, poi lo guardai meglio e in quegli occhi tanto forti c'erano disperazione, paura. Erano solo frammenti, eppure riuscivo a vederlo benissimo.
Sospirai un attimo sorridendogli dolcemente -Vieni qui- gli feci segno di sedersi sul mio letto. Sembrò titubante per un attimo ma venne comunque. Mi sedetti accanto a lui. -Cosa ti turba?- chiesi -Nulla- rispose lui -Noi figli di Ares non siamo proprio i migliori a mentire, sai?- ridacchiai un attimo e lui si unì a me -Forse hai ragione- disse. Rimanemmo in silenzio.
Mi appoggiai sulla sua spalla -Non so cosa ti spaventa tanto, non so nemmeno se posso fare qualcosa e questo perché non mi dici cosa ti succede, non voglio costringerti a fare nulla, capito? Men che meno ti obbligherei a dirmi le tue situazioni sentimentali o familiari, solo, voglio che tu sappia che non ti giudicherò mai da qualsiasi tua debolezza o insicurezza- mi alzai e lui mi guardò -Siamo figli di Ares, se gli altri non ci sostengono dobbiamo farlo tra di noi, non credi?- lo guardai negli occhi -Essere il più grande non deve essere facile. I più grandi devono difendere i più deboli ma quando loro hanno un'attimo di debolezza chi è che sostiene loro? A te ci penserò io fratellino- gli diedi un leggero bacio sulla fronte. Ghignò -Abbiamo la stessa età- -No, sei più grande di cinque mesi, ricordi?- risi un po' e feci per allontanarmi. -Se hai bisogno di aiuto, beh sai chi chiamare!- gli feci l'occhiolino e uscii dalla cabina cinque. Mi guardai indietro.
Volli andare alla parete di lava, avevo temporeggiato la conquista della vetta per troppo tempo. Ci provai diverse volte, scesi di mia volontà ogni volta che mi accorgevo che non ce l'avrei fatta. Provai un'ultima volta, ormai avevo compreso la velocità della lava. Finii per avere qualche bruciatura al dito ma alla fine ce la feci. Per un attimo da lassù mi misi a guardare su tutto il campo. Tutte le cabine nella loro perfetta forma a U e le stalle sullo sfondo. Scesi dalla parete e passeggiai un po' per il campo. Mi venne da ripensare nuovamente alle parole di Sol ed Olivia che mi diceva che poteva farmi lezioni.
Andai a sbattere contro un muro, per quanto ero persa nei miei pensieri a quanto pare non mi accorgevo nemmeno della direzione che stavo prendendo. Mi lamentai leggermente dal dolore. Sollevai lo sguardo e mi trovai il muro laterale della cabina sei. Stupido inconscio. Andai verso l'entrata della cabina. -Beh- sussurrai -Ora o mai più, presumo-
Mi ritrovai a guardare l'ingresso per pochi secondi e poi decisi finalmente di bussare. Mi aprì Malcom. -Ehi, è insolito vederti qui. Di cosa hai bisogno?- mi chiese. Avevo detto ora o mai più, vero? Beh avrei tanto voluto fare come l'arrampicata in quel momento. Andarmene e tornare per studiare la situazione ogni volta ma questa volta non potevo, non potevo dire "mi arrendo".
-C'è Olivia?- chiesi. Lui guardò un attimo dietro di lui -Sì, se mi dai un attimo te la chiamo- mi sbattè la porta in faccia. Ma ora va di moda sbattere le porte? Deve averla lanciata Sol mentre eravamo nelle stalle qualche giorno fa, presumo. La porta si riaprì e mi ritrovai la ragazza che cercavo davanti a me. -Ehi- mi disse sorridendomi leggermente. -Pensavo, va ancora bene per le lezioni di italiano?- chiesi un po' titubante. I suoi occhi sembrarono luccicare. -Certo!- uscì dalla cabina, mi prese per il braccio e iniziò a correre. -Ma dove vai?- -La vuoi la lezione o no?- sorrisi e la seguii.