ꗃ 𝖕𝖗𝖔𝖑𝖔𝖌𝖚𝖊!"

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❝ pulvis et umbra sumus ❞

𝐎𝐑𝐀𝐙𝐈𝐎
in 𝔬𝔡𝔢 𝔳𝔦𝔦

a work by TAMVMO :: -lycxris :: _-sxuron-_ :: occhirosa

⌗ 𝖙𝖗𝖎𝖌𝖌𝖊𝖗 𝖜𝖆𝖗𝖓𝖎𝖓𝖌 :: blood, gore, character death, pain

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⌗ 𝐏𝐑𝐎𝐋𝐎𝐆𝐔𝐄 - 𝔞𝔫𝔤𝔲𝔦𝔰𝔥 ᵎᵎ

L’aria portava l’odore zuccherino della frutta ancora disposta nelle cornucopie appese alle pareti, ma la appestava in modo nauseabondo, come se fosse maturata troppo in fretta. C’era qualcosa di alieno nel modo in cui i corridoi del tempio si susseguivano vuoti di fronte ai suoi occhi mentre correva, il fiato mozzato dalla fatica e dal dolore che sgorgava bruciante dal fianco sinistro assieme a copiose quantità di sangue.

Ovunque si girasse, non c’era traccia dei suoi seguaci: nessuna guardia presiedeva all’ingresso delle sontuose sale dei rituali, nessun cultista si affaccendava attorno ai grandi bracieri che circondavano gli altari di alabastro per tenere accese le fiamme delle cerimonie. Il silenzio assoluto attorno a lui fu capace di strappargli un brivido, scuotendo la sua intera figura; le dita guantate si appigliarono a una delle colonne più vicine, scivolando sulla superficie levigata, mentre cercava di tenersi in piedi.

La vista iniziò ad annebbiarsi, ma se in un primo istante si convinse che fosse a causa della fatica, una sensazione umidiccia sulle guance lo costrinse a tastarsele confusamente: le dita percepirono una sostanza viscosa come inchiostro, che aveva iniziato a colare copiosa tra le ciglia come lacrime. Il suo passaggio, da principio soltanto fastidioso, ben presto iniziò a sfrigolare sulla carne diafana come se fosse acido.

Non si accorse che tutto era servito a rallentarlo nella sua fuga, nella corsa disperata che fino ad allora lo aveva allontanato dal suo avversario: il rumore ovattato di passi sul pavimento di pietra lo riscosse da quello stato di panico. Si voltò a ricercarne l’origine, ma la sua vista era ormai del tutto oscurata.

A tentoni mosse dei passi indietro, fiducioso di avere ancora diversi metri di corridoio da poter percorrere prima di incappare nella prossima porta; non aveva grandi possibilità di trovarla aperta a quell’ora della mattina, sempre che non avesse del tutto perso la concezione del tempo, ma qualsiasi opportunità sarebbe stata preferibile alla morte certa.

Voltò il capo di lato per sputare un grumo di sangue e carne putrescente che si stava staccando dalle sue guance minuto dopo minuto, erose da quel liquido che le aveva ormai traforate fino ad arrivare alla lingua. Aveva dimenticato come si supplicasse, ma in quel momento il dolore fu tale da fargli implorare l’aiuto del suo Demone, di quella creatura la cui presenza serpeggiava e fremeva nei meandri della sua coscienza, abbastanza vicina da incutere il timore di poter emergere in ogni istante, abbastanza lontana da non poter concedere che una misera goccia della sua immane potenza.

Il legame rimase silente, Imperium Malefici non rispose alle sue richieste; eppure non riusciva ad avvertire neppure il sottofondo delle sue cupe risate. Non si stava rifiutando di collaborare, era come se non ci fosse e basta. Inciampò sulle sue stesse gambe, la testa gli girava vertiginosamente, faceva fatica a distinguere la direzione verso cui stava correndo.

Impattò contro qualcosa: era morbido, ondeggiò sotto il suo corpo, poi ritrovò equilibrio in un mugolio sorpreso. Sollevando le braccia, riconobbe a tentoni il copricapo di una Sorella Gemente: le punte acuminate della corona di spine gli ferirono le dita, ma non vi prestò la minima attenzione.

Cercò di articolare qualche parola, ma la lingua era vischiosa nella bocca ormai totalmente imbrattata di sangue, bruciata dall’acido che si era iniziato a riversare sul mento. Voltò il capo e tossì di nuovo, mentre altri brandelli di carne si staccavano dal viso; le gambe gli cedettero del tutto, si aggrappò alla sorella per non cadere, sperò che comprendesse di doverlo portare al sicuro prima che quella persona li raggiungesse, chiunque fosse.

Le braccia della donna lo sostennero, tanto da strappargli un sospiro; si lasciò trascinare, privo di forze, in una delle stanze secondarie e non oppose resistenza quando la sorella lo adagiò su quella che sembrava essere una stuoia. Se fosse stato lucido, se il dolore non fosse stato tale da annebbiare anche i pensieri più semplici, le avrebbe di certo domandato dove si trovassero le sue compagne, ma in quel momento non riusciva a concentrarsi su altro che non fossero i frammenti di lingua che si staccavano dal muscolo, raggrumandosi nella sua bocca assieme al sapore della bile, del sangue e all’acido viscoso, agli occhi che avevano iniziato a sciogliersi come gelatina, al viso scarnificato fino alle ossa.

Non realizzò neppure che era di nuovo calato il silenzio finché non percepì il respiro bollente della Sorella su ciò che rimaneva del suo volto: la donna parve rimanere immobile solo un istante, come a esitare, poi l’uomo avvertì quella stessa corona di spine calare sulla sua testa, affondare sulla fronte, tra le ciocche corvine, e nuovo sangue iniziò a colare. 

Quando due giorni dopo i santi medici della Cattedrale di Lacrima Margaritae rinvennero il corpo nel sacrario proibito, totalmente scarnificato, in più punti ridotto all’osso come se una belva feroce avesse deciso di affondarvi le fauci, gli organi interni ridotti a una poltiglia indistinguibile, non ebbero alcun modo per stabilire a chi appartenesse. Consacrato a una divinità maledetta, lasciarono che fossero i corvi a riconsegnarlo al nulla.

⌗ 𝔞𝔫𝔤𝔬𝔩𝔦𝔫𝔬 𝔡𝔢𝔩𝔩𝔢 𝔞𝔡𝔪𝔦𝔫 ᵎᵎ

Se solo poi sapessimo mantenerle le sorprese ( e parlo principalmente di me, zophie ), forse la cosa sarebbe anche meglio riuscita.
MA ECCOCI QUI.
È ANDATA QUASI TOTALMENTE INASPETTATA DAI.
siamo arrivate con un progettino tutto nuovo in cui ci siamo impegnate parecchio, per cui sì ecco, speriamo che piaccia
l'impegno per il gore e per sciogliere la faccia del povero ometto è tutto mio, di zia zophie, la vostra amata zia zophie di quartiere smooch, amo sciogliere la faccia della gente, wink
say, etty e law non dovrebbero fidarsi a farmi scrivere le zone off, ma non sanno nell'effettivo che io la stia scrivendo, quindi non conta
vi voglio bene
Le iscrizioni sono nei prossimi due capitoli <3

𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲 𝘁𝗲 𝗶𝗽𝘀𝘂𝗺 :: storia a ocsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora