24.JOYCELYN

130 8 8
                                    

~So look me in the eyes,
tell me what you see
Perfect paradise,
tearin’ at the seams~

Buona lettura👀💭

Era toccato a Drew ripulire il casino della cucina perché, quando ero corsa nella mia stanza, avevo visto dalla finestra Sean salire sul pick-up.

A quel punto avevo rilasciato definitivamente il respiro che stavo trattenendo.

Non sapevo cosa mi fosse preso: volevo a tutti costi mostrare che ero forte, anche se alla fine finivo sempre al punto di ritrovare me stessa.

Rimuginai sulle parole che Sean aveva pronunciato: Alec non si era mai comportato in così.

Io non ne ero affatto stupita.
Li vedevo come si comportavano quando era nei paraggi.

Ma io?
Non ricordavo neanche l'ultima volta che avevo alzato la voce contro qualcuno.
A scuola ero una bambina diffidente.
Durante le gite scolastiche mi isolavo dai miei compagni. Persino quando Rosie mi accompagnava al parco lasciavo passare avanti agli altri bambini quando si trattava di scendere dallo scivolo per paura di risultare antipatica e viziata.

Mi piaceva così.

Era l'unico modo che conoscevo per rimanere integra.
Le emozioni non erano fatte per me, ma ciò non significava che non ne provassi.
Le avevo soltanto represse sperando che prima o poi sarebbero sparite.

Forse era stato Sean a risvegliarle ma ciò che se era accaduto stasera, era diverso.

Con Sean avevo avvertito la mia vita vuota con Alec piena.
Lui faceva perdere il lume della ragione.
Mi sentivo sempre come se dovessi scegliere tra il cadere dal precipizio o buttare lui giù.

Alec mangiava, si accoppiava e si azzuffava, proprio come un animale, ma non era stupido. Altroché.

Questa sera mi aveva sfidato dal primo istante che mi aveva notata.
Ignoravo cosa avesse scatenato la sua ira. Riflettendoci su su era arrabbiato quando io e Drew avevamo inziato a punzecchiarci.
Aveva fatto lo stesso anche la sera prima quando mi aveva visto uscire dal bagno dove sapeva che c'era anche Sean...

Non poteva trattarsi di gelosia, oppure si?

Al solo pensiero sentì le guance infuocarsi in un modo che non riuscivo del tutto a comprendere.

Io piacevo ad Alec?

Cercai di accantonare quella sensazione per rimanere lucida su cosa non doveva più accadere.

Mi portai involontariamente la mano attorno al collo ricordando solo allora, un'altra delle sue punizioni.

La collana.

Un impeto di furia mi spinse a correre verso il mio nuovo obiettivo.

Non ero mai stata nella sua stanza.

Non sapevo neanche come fosse fatta, l'idea che avrebbe potuto scoprirmi, mi diede la carica di proseguire.

Non bussai.
La camera era completamente buia, quando cliccai l'interruttore tutto divenne più chiaro.

Non avevo mai immaginato come potesse essere il luogo dove una persona solitaria e silenziosa come lui potesse dormire.

Mi aggirai tra le sue cose incapace di formulare un pensiero di senso compiuto.

C'erano disegni attaccati con delle puntine sulle pareti.

Li osservai. I colori chr aveva utilizzato erano accesi, proprio come la sua personalità.
Non capivo quale fosse stato l'oggetto dei suoi disegni tanto meno, non avevo idea che sapevo che nascondesse un talento come questo.

LoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora