1. One Shot

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Dean Winchester aveva visto e passato molte cose nel corso della sua piccola ed insignificante vita. Aveva combattuto, vinto, perso e subìto una serie di tante azioni concatenate fra loro, quasi fosse in un palco per intrattenere il pubblico e lui la scimmia che danzava e batteva le mani come un ossessa, i bambini che la guardavano e sventolavano la girandola che avevano in mano come se fosse un coltello da brandire. E cercava di non lamentarsene, okay? Ma quando una dannata strega ti lanciava un incantesimo con effetti un tantino ritardati ma un po' troppo catastrofici le palle iniziavano a girare, ed anche molto.
Avrebbe sterminato ognuna di quelle psicopatiche perché solo ad una maledetta senza cervello poteva venire in mente il fottuto incantesimo della bramosia! E lui non bramava una scopata in cui, in un modo o nell'altro, il suo culo ne avrebbe risentito, okay?
Quindi, nonostante fosse in un pavimento con il Signor palo infilato su per il culo, la sua virilità non era andata a puttane, chiaro? Non era importante se quelle mani continuavano a salire e a scendere, fermarsi sulla coscia, l'anca e alla fine artigliargli il fianco. Non era importante se gemeva o sospirava quando Castiel spingeva perché, il tutto, era stimolato dall'incantesimo. E non era importante, per l'amore di Dio, se stringeva e andava incontro a quelle spinte, perché, Cristo, non era lui quello.
Serrò gli occhi e si inumidí le labbra. Incantesimo o no valeva almeno la pena godersela. Certo, avrebbe di gran lunga preferito se, quello che ci aveva rimesso il culo, non fosse stato lui, e la parete era un ottima superficie per sbattere qualcuno, ma il gioco era ormai fatto e rimuginarci sopra non avrebbe portato a niente. Inclinò la testa andando a ghermire con le labbra la pelle fra collo e spalla, il sudore la rendeva appiccicosa e salata e Dean sogghignò mentre gli afferrava i capelli con un movimento secco della mano per esporgli maggiormente la gola. Castiel emise un verso strozzato e si piegò in avanti con le ginocchia provocandogli un lungo brivido di piacere lungo l'intera spina dorsale.
Morse e con un colpo d'anca invertí le posizioni, circondandogli con le gambe i fianchi e raschiando con le ginocchia il pavimento. C'era un letto di fianco a loro, ma, cazzo, l'eccitazione l'aveva reso così bramoso e così affamato che raggiungerlo era presto diventata una delle cose meno importanti da portare a termine.
Sentirlo scavargli dentro, ad ogni affondo, prima in avanti poi indietro, mani che artigliavano cosce, braccia, glutei, bocche che si scontravano, mordevano, leccavano, si dischiudevano per rilasciare ansiti e urla soffocate dalla pelle o dalle labbra dell'altro. Dean era certo che se ne sarebbe pentito, avrebbe maledetto ogni singolo istante di quello che si sarebbe potuta definire una "scopata indotta" e sarebbe morto dall'imbarazzo al solo pensiero.
Dean odiava le streghe.
Non sentí nemmeno quello che, in fin dei conti, sarebbe dovuto essere l'impatto contro il pavimento ma del resto la sola cosa a cui dava importanza, in quel momento, era Castiel che lo ghermiva per i fianchi, gli occhi pieni di lussuria e la fronte che si andava a poggiare sul suo petto, facendogli mozzare il fiato e tendere il collo all'indietro. Lasciò che dettasse il ritmo - cogliendo di tanto in tanto sprazzi di piacere più elevati in spinte secche e serrate. Rilassò le gambe e poggiò i talloni sul pavimento, limitandosi a tenerle aperte per offrirgli un minimo di movimento.
Castiel alzò il viso e gli passò una mano fra i capelli, gli occhi erano liquidi e le guance rosse sotto le sue labbra.
"Dillo a qualcuno" ansimò sporgendosi verso di lui per catturargli il lobo fra i denti "e sarai un angelo spiumato".
Castiel rispose con un basso gemito, le dita gli ghermivano la carne lasciandogli dei segni arrossati sulla pelle e Dean boccheggiò strizzando gli occhi quando sentí l'orgasmo raggiungerlo e il peso - non proprio una piuma, okay? - dell'angelo sul petto.
Prese una, due boccate d'aria fissando il soffitto, la mano che - maledetta- passava fra le ciocche morbide e bagnate dell'altro.
Dean odiava le streghe, ma forse, per quella volta, poteva anche perdonarle.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 21, 2015 ⏰

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