Extra

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    KAVEH


Il mattino dopo mi svegliai con qualcosa di pesante su di me. Non riuscivo a muovermi.

Aprii gli occhi e mi ritrovai la gamba di Alhaitham posta trasversalmente sul mio corpo.

-Alh! Svegliati! – lo scossi.

-Mmm...

-Spostati maledetto!

Il mio coinquilino non accennava a muoversi per cui decisi di spingere più forte, ma inaspettatamente mi afferrò per un braccio e rotolai fino a trovarmi sopra di lui.

Alzai lo sguardo e vidi che mi stava fissando.

-Buongiorno.

Arrossii violentemente.

-Lo sapevo che eri sveglio!

-No, in realtà mi sono svegliato adesso – rispose assonnato, - ma sono già pronto per te se vuoi – aggiunse  muovendo i fianchi sotto di me. 

-Col cavolo! 

L' avevamo fatto tutta la notte e a stento riuscivo a muovere le gambe.

-Peccato.

Mi alzai a fatica e andai in bagno, ma quando mi guardai allo specchio urlai.

-Che hai da urlare tanto? - domandó il mio coinquilino  con solo un lenzuolo attorcigliato in vita. 

-Sono pieno di segni!

-Quante storie, come se fosse la prima volta – commentò con noncuranza.

Lo guardai scioccato. Era già successo? Quando? Poi improvvisamente ricordai che Alhaitham si era addormentato con me la notte in cui avevo bevuto troppo...

-Brutto bastardo! Me la pagherai!

-Ah, sì? E come? – domandò inarcando un sopracciglio.

-Niente colazione per una settimana! – decisi.

-Cosa?! Non oseresti...

Uscii dal bagno ignorando le sue lamentele alle mie spalle. Pensai di farmi una tazza di tè per calmare i nervi, quando vidi un biglietto infilato nella buca della porta d'ingresso. Lo presi e vidi che era da parte di Tighnari.

-Tig ci ha invitati a cena a casa sua stasera – annunciai rientrando nella sua stanza.

Alhaitham era intento a leggere un libro disteso sul letto con solo i pantaloni indosso. 

-Non mi interessa – mi liquidò subito.

-Invece ci andremo – replicai distogliendo lo sguardo dal suo fisico perfetto. 

-Perché dovremmo? – domandò annoiato.

-Perché lo dico io! – sbottai. - Da oggi non potrai più essere il solito brontolone asociale visto che stai con me.

-Ah, che disgrazia – commentò alzando gli occhi al cielo.

Raccolsi i miei pantaloni da terra e li infilai. Ma dov'era finita la camicia?

-Avresti dovuto dire, che fortuna che ci sei tu, Kaveh, che mi aiuti a socializzare!

All'improvviso Alhaitham fu alle mie spalle e mi avvolse le braccia attorno al corpo.

-Che fortuna che ci sei tu, Kaveh e sei tutto per me – mi sussurrò ad un orecchio.

-Non è quello che ho...

Non riuscii a finire la frase che mi ritrovai impegnato a baciarlo. Sentii le sue mani accarezzarmi i fianchi e scendere pericolosamente più in basso...

Oh, no, non di nuovo!

-Fermo!

Lui mi ignorò e infilò le mani sotto la cintura.

-Ti ho detto di fermarti! – mi scostai bruscamente. – Invece di pensare a questo non hai del lavoro di cui occuparti?

-Aspetterà - decise avanzando verso di me. 

Arretrai velocemente, ma inciampai in qualcosa e caddi proprio sul suo letto.

Ero in trappola.

Alhaitham si tolse i pantaloni e salì sul letto con un sorriso trionfante stampato in volto.

-No...aspetta!

-Non posso più trattenermi.

Mi afferró i fianchi e con una sola mossa fu dentro di me. Era duro e  violento come quella notte, ma c'era qualcosa di diverso questa volta. Non mi sentivo così bene da anni e avevo paura che finisse.

-Guardami, Kaveh. 

Aprii gli occhi e vidi che Alhaitham mi stava guardando intensamente, come se volesse scrutarmi l'anima e mi sentii incredibilmente vulnerabile. Gli occhi mi si riempirono di lacrime. 

-Kaveh, stai bene? Ti sto facendo male? – domandò, confuso.

-No...ho solo paura di perderti.

Alhaitham mi guardò scioccato, poi la sua espressione cambiò e sorrise.

-Non ti libererai facilmente di me – disse, - e poi mi devi ancora l'affitto.

Nel sentire quelle parole sentii montare dentro di me la rabbia e cominciai a prenderlo a pugni. 

-Io ti rivelo i miei sentimenti e tu pensi ai soldi?! Sei davvero il peggiore!

Alhaitham mi afferrò i polsi e avvicinò il suo volto al mio. 

-E tu sei il solito piagnucolone...ma ti amo lo stesso. 

Lo guardai con occhi spalancati. 

-Cosa hai detto? 

-L'hai sentito. Non lo ripeterò di nuovo – replicò.

-Invece non ho sentito niente! - mentii. 

-Peggio per te. 

Riprese a muoversi prima lentamente, poi sempre più velocemente, facendomi dimenticare ogni cosa. 

Mi aggrappai a lui lasciandogli dei segni rossi sulla pelle. 

-Alh...Sto per venire... 

-Anch'io. 

Raggiungemmo il limite nello stesso momento e fu bellissimo. 


Un'ora dopo Alhaitham andó all' Accademia e io rimasi solo con i miei pensieri.  Tornai nella mia stanza e mentre  cercavo una camicia pulita vidi il vecchio diario di mia madre nascosto in un angolo. Lo presi tra le mani e lo sfogliai cercando quell'unica pagina che mi aveva ossessionato per anni.

Lessi di nuovo le parole che aveva scritto per me:

Kaveh, ciò che conta davvero nella vita non è quanto sarà famoso il tuo nome, ma è trovare qualcuno che ti ami.

Presi una penna e dell'inchiostro e nello spazio bianco alla fine della pagina scrissi la mia risposta:

Madre, credo di averlo finalmente trovato.




***

Salve a tutti! Questo è l'ultimo capitolo della storia purtroppo, mi ero molto affezionata a questa coppia e mi sono divertita molto a scriverla. Se siete arrivati fin qui vi ringrazio per il supporto ❤️ fatemi sapere il vostro parere nei commenti  ^^  

"Irrational Love" [ Kaveh X Alhaitham ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora