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È la settimana della moda di New York, ma per Amanda , è molto di più.

È la sua sfilata.

È dietro le quinte che continua a specchiarsi ed a farsi ripassare il trucco perché le sembra sempre "poco".

<Amanda ... You are very beautiful > , continua a dirle la truccatrice, passando il pennello sulle guance per renderle più rosse
<Ho un'ansia pazzesca> , lamenta, mentre gioca nervosamente con le dita

<Che spettacolo! La più bella di tutte! Scusate! Non intendo offendere nessuna di voi> , è Peonia, appena entrata con un mazzo di fiori
<Non esagerare! Sei la solita> , risponde Amanda, liquidando la truccatrice che passa a sistemare le altre modelle

Intanto le due amiche si scambiano un bacio.

<Sei bellissima Peonia> , le dice , accarezzandole il braccio
<Grazie tesoro... Ma questi fiori lo sono di più. Tieni - glieli passa - sono per te> , dice e Amanda , curiosa, corre a cercare il biglietto tra le bellissime rose blu
<Di chi sono? Sono curiosa ora> , dice nel frattempo
<Ho una mezza idea> , dice Peonia
<No! Non sono di Ethan. Me le avrebbe date personalmente e poi ancora non è arrivato>
<Invece è arrivato. Lo hanno trattenuto a parlare... Sai come funziona>

In tutto questo, Amanda, ha trovato il biglietto e lo apre, facendo reggere all'amica il mazzo delle rose.

Quando legge, rimane per un attimo interdetta. Come se delusa. Sono bellissime le rose, ma avrebbe preferito fossero di Ethan o di suo figlio magari.

<Allora? Cos'è quella faccia? > ,dice Peonia, dopo averla notata
<Sono di Leo> , strappa il biglietto e lo getta nel cestino sottostante
<Ops...>
<Immagino la ragione. Ma devo sistemare la situazione con lui prima che succeda qualche catastrofe>
<Gli hai detto di Ethan?>
<No! Non lo so che stiamo insieme ora. Ma non appena lo vedo, glielo farò presente>

Intanto libera le mani di Peonia dalle rose che poggia su una sedia a casa, senza prestare nessun tipo di attenzione.

<William non è ancora arrivato e a me sta salendo l'ansia> , dice poi Amanda, cercando il suo telefono
<Pensi verrà? >
<Non stava un granché bene con quella gamba. Ma è testardo! Lo conosci, vero?>
<Amy... Non per mettere altra ansia... Ma dovresti pensare al sostituto. >
<Non è per il sostituto. È che avrei voluto con me mio figlio. Volevo mostrare al mondo il mio "orgoglio".> , spiega, gesticolando, tornando poi a cercare il telefono
<Lo so tesoro. Ma se William è in quelle condizioni, è meglio non rischiare>
<Vediamo cosa dice> , risponde dopo aver preso il telefono e fatto partire la chiamata

Una chiamata che William prende non subito, visto che non l'ha sentito squillare.

È Isabel che lo ha avvertito e passato il telefono.

<Dille la verità!> , dice Isabel, già pronta con il suo vestito nero elegante.

William è sul divano, pronto anche lui, ma con una gamba che fa capricci.

<Mamma> , le dice, dopo aver aperto la chiamata
<Willy. Dove sei?>
<A casa. Dovrei venire a momenti>
<Come stai? Te la senti?>
<Mamma... Verrò, ma resterò in platea>
<Immaginavo! Non preoccuparti Willy... Anche se ne sono dispiaciuta. Ma non è colpa tua, quindi ce ne faremo una ragione. Non fare tardi, mi raccomando> , chiude la chiamata

Amanda chiude la chiamata, amareggiata.

<Niente?> , chiede Peonia

La mora nega con la testa.

Rinasco &quot;Regina&quot; .Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora