"caso risolto"
5 settembre 2022
Caro diario, sembra quasi sciocco scriverlo dopo diversi anni.
Ti ho rivisto e la malinconia ha preso il possesso della mia mente, portandomi qui, a riscrivere ciò che capita su questo sciatto quadernetto.
Devo risolvere un ultimo caso e finalmente ci potremmo trasferire in texas.
Sono contenta di come si sia evoluta la mia vita.
Con l'uomo perfetto, e no, non è teddy, e due figli strepitosi.
Ora devo andare a cucinare che tra poco i miei figli tornano a casa da scuola, buona giornata.lessi con le lacrime agli occhi le ultime parole di mia madre su questo taccuino.
continuai a scrutare la frase "sono contenta di come si sia evoluta la mia vita".
se era così giuliva, perché decidere di mettere fine a tutto quello a cui era arrivata con la fatica ed impegno?non aveva senso.
specialmente per il fatto che quando ero triste mi cantava spesso "vivere, vivere a colori"
cercando di trasmettermi la sua solarità, perché lei era questo, una donna solare.salì sul pullman mettendo il diario nello zaino.
mentre passavo, vidi jaden mettere il piede cercando di farmi lo sgambetto, di nuovo.
glielo pestai e sentì le sue lamentele di dolore.
sorridi andandomi a sedere dietro di lui insieme ad allison.
nelle aule, vidi che c'era posto di fianco a jaden, ma preferì lasciarlo a una di quelle che gli andavano dietro come un cane insegue la propria pallina.
mi sedetti di fianco ad ava che mi sorrise, io ricambiai educatamente.
si girava in continuazione a parlare con le ragazze del banco dietro.
iniziavo a non sopportarla più.
volevo seguire la lezione di arte siccome la trovavo interessante, inoltre il professore sapeva trasportarti nelle sue spiegazioni, riusciva a farti appassionare.
si sentiva che lui ammirava l'arte, un po' come me.
al suono della campanella vidi i miei compagni alzare la testa dal banco, si erano addormentati.
jaden e colin compresi.
scossi la testa e mi alzai dalla sedia esasperata per il loro comportamento.
"signorina diaz" mi chiamò l'anziano facendomi voltare verso di lui.
io mi avvicinai cautamente intanto che gli studenti si precipitavano fuori dalla porta.
"si professore?" dissi stringendo le bretelle dello zaino tra le mie mani.
"volevo informarti che ci sarà un concorso a fine anno dove esporrai un tuo disegno su tela, vorrei che tu partecipassi, se ne hai voglia, mi farebbe molto piacere e inoltre posso dire che ne sei portata, l'arte è dentro di te, devi solo sprigionarla, pensaci su" mi disse facendomi l'occhiolino, io cercai di non fare un espressione disgustata e annuì.
"certo, le farò sapere" dissi prima di girare i tacchi e andarmene.
[...]
arrivai all'allenamento di jaden, purtroppo.
non mi interessava vederlo giocare, tuttavia essendo il mio assistente dovevo informarlo di ciò che c'era scritto nel diario, nella data più recente, ovviamente.
magari poteva fare delle ipotesi che mi sarebbero state utili.
percorsi il marciapiede passando di fianco alla rete, non mi rivolse neanche uno sguardo.
era sempre concentrato in ciò che stava facendo.
salutai la famiglia walton con un gesto con la mano prima di sedermi di fianco alla mia migliore amica.
"cosa ci fai qui?" chiese con un sorriso.
"sono qui per tuo fratello" dissi senza neanche pensarci.
guardai la sua espressione confusa e realizzai.
"non ci pensare neanche! devo solamente organizzarmi con lui per un progetto di scuola"
mi inventai non volendo metterla in mezzo nei miei casini.in fondo questa storia poteva non portarmi da nessuna parte, eppure io ho scelto di tentare.
non potevano di certo sapere tutti che stavo indagando sulla morte di mia madre o avrebbero cercato di fermarmi.
questa era proprio l'ultima cosa che volevo.
inoltre mi teneva impegnata.
"d'accordo..." disse diffidente, io le sorrisi prima di voltarmi e guardarlo.
non lo guardai proprio attentamente, guardavo più il mio telefono aspettando che i minuti passassero velocemente.
ma sembravano andare a rilento.
"walton!" lo chiamai a qualche metro da lui, ma non mi diede retta, anzi, andò verso la sua famiglia senza degnarmi di uno sguardo.
che stronzo.
mi voltai verso di lui sbigottita.
prima insiste nel voler essere il mio assistente, poi mi ignora senza un motivo preciso.
proprio non lo capisco.
magari gli avrei parlato il giorno seguente, sempre se questo suo momento di bipolarismo sarebbe finito.
salutai jayla con un bacio sulla guancia e con un gesto con la mano, salutai gli altri, tutti tranne jaden.
non poteva ignorarmi quando voleva, non sono mica un giocattolo.
quando tornai a casa misi il taccuino sulla mia scrivania.
chissà cos'era realmente successo a mia madre.
i suoi colleghi l'hanno messo con "caso risolto" ma per me c'era dell'altro, non la conoscevano bene come me.
c'era qualcosa che non andava, me lo sentivo.
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no crimes-jaden walton
Fiksi Penggemardopo la morte della madre, la famiglia diaz si sente distrutta, senza speranze, senza risposte, ma yn non si scoraggia, in compagnia della persona meno sopportabile che ci sia, inizia ad investigare, riuscirà a trovare queste fatidiche risposte?