12 - TABÙ INFRANTO

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Appena salito in macchina Akira dovette constatare che Naoya era veramente affascinante con quel completo nero. Chissà come si era vantata Sachiko del proprio fidanzato ...

sentì una sadica soddisfazione al pensiero che non era con lei che aveva però scelto di passare la notte.

Per cercare di scacciare quei pensieri pericolosi, iniziò a stuzzicare nuovamente Naoya per il fatto che fosse corso da lui immediatamente dopo il suo messaggio.
"Noya ammettilo sei geloso. Non volevi che mi scopassi una bella figa"
Il moro sbuffò cercando di non dargli troppo peso e restare concentrato sulla strada "Baka non dire stronzate. Non potrei mai essere geloso di chi ti porti a letto"
Akira non voleva cedere, perché per lui era così palese "Ammettilo! Allora perché sei corso da me appena hai ricevuto il mio messaggio?"
"Baka finiscila! Te l'ho detto è stata una coincidenza. Sono venuto solo perché avevo voglia di scopare."
Akira fece uno strano sorriso "Sì, e hai lasciato Sachiko già a gambe larghe per correre da me... sono lusingato che ami così tanto il mio cazzo... dovrei darti un premio..."
Senza aggiungere altro iniziò a trafficare con i pantaloni di Naoya aprendoli, poi prese a massaggiare il suo sesso da sopra la leggera stoffa che ancora lo ricopriva.
Sentendolo indurirsi e rispondere al suo tocco, lo liberò anche da quella costrizione.
Naoya per poco non sbagliò strada per la sorpresa "Che accidenti fai? Mi vuoi far andare a sbattere?"
Akira scoppiò in una sonora risata di fronte alla faccia arrabbiata di Naoya
"Eeeeeeh! Per così poco?! Allora cosa farai adesso?"
Si sporse verso di lui e infilò la testa sotto le sue braccia andando a leccare la sua erezione.
Il moro sgranò gli occhi "Cazzo! Sei fuori?"
Akira rise e aiutandosi con la mano prese a leccare il glande soffermandosi sul piccolo tagliettino, sentendolo trattenere il respiro prese la punta fra le labbra e succhiò continuando a muovere la lingua per stuzzicarlo.
Naoya non riuscì a trattenere un gemito, ma cercò di rimanere lucido, doveva rimanere lucido!
Voleva andare a casa del biondo per evitare di incontrare Sachiko e gli occorreva concentrazione per ricordarsi la strada.
Portò una mano fra i capelli di Akira indeciso se tirarglieli per farlo alzare o accarezzarglieli per farlo continuare.
Quando però il biondo lo prese completamente in bocca e iniziò a muoversi, Naoya abbandonò il suo proposito e optò per andare a casa propria e godersi quello che l'altro gli stava facendo provare.
Allargò le gambe e si mise più comodo, mentre con la mano prese a dettare il ritmo del movimento.
Akira sorrise del potere che riusciva ad esercitare su Naoya, aumentò il ritmo e il movimento spingendoselo fino in gola.

Il moro non sapeva come facesse a guidare, era frastornato, stravolto da quello che l'altro riusciva sempre a fargli provare.
Rischiò di sbagliare strada due volte, ma alla fine riuscì ad arrivare a casa prima di raggiungere l'orgasmo, adesso poteva godersi a pieno quel piacere che gli stava annebbiando il cervello.
Ma contrariamente alle sue aspettative, Akira come lo sentì spegnere la macchina si fermò e si rimise a sedere.
L'altro lo guardò con occhi di fuoco "Fottuto bastardo! Perché ti sei fermato!?"
Akira sorrise passandosi un dito sulle labbra umide di saliva "Chiaro! Siamo arrivati! Se volevi che continuassi dovevi fare una strada più lunga."
Naoya aveva voglia di strozzarlo "E' già molto se sono riuscito a ricordarmi la strada di casa!"
Akira guardò fuori dal finestrino "Non avevi detto che volevi andare da me? Non hai paura possa arrivare Sachiko?"
"Deficiente! Dovevi indicarmi la strada, invece di farmi un pompino che tra l'altro non hai concluso!"
Il biondo fece il finto offeso "Mi ricorderò che ti eccitano di più le indicazioni stradali."
Poi cercando di imitare la voce del navigatore "Fra 100 metri girare a destra. So cosa regalarti per Natale invece di un video porno"
Naoya scese dalla macchina sbattendo lo sportello, fece il giro e dopo aver aperto quello del passeggero tirò fuori Akira quasi di peso "Vieni fuori baka! Devi concludere ciò che hai iniziato".
Akira ghignò e seguì l'altro in silenzio, gli dava un piacere perverso vedere il freddo Naoya così eccitato e insoddisfatto a causa sua.
Naoya chiamò l'ascensore e in quei pochi attimi di attesa ad Akira tornò in mente un pensiero che aveva avuto la prima volta che era stato in quel palazzo e che oggi avrebbe finalmente concretizzato.
Quando le porte si aprirono, il moro disse semplicemente "Entra baka"
"Con estremo piacere e non sarà l'unico posto in cui entrerò..."
Una volta dentro l'ascensore Akira si appoggiò alla parete e gli rivolse uno strano sorriso che fece allarmare l'altro. Che accidenti aveva in mente quel cretino pervertito?
Si era già accorto che era un "alticcio" e non poteva stare tranquillo soprattutto dopo lo scherzetto della macchina.

Infatti dopo alcuni piani Akira spinse il pulsante di arresto e si avvicinò a Naoya che lo guardò di traverso "Cosa vuoi fare biondino?"
Akira ampliò il sorriso "Finire il lavoro." poi si inginocchiò davanti all'altro e gli slacciò i pantaloni facendoglieli scivolare lungo le gambe insieme all'intimo.
Il moro era troppo eccitato per protestare, faticava quasi a camminare con quell'erezione che quel cretino gli aveva procurato, fortunatamente era piena notte, difficilmente a qualcuno sarebbe servito l'ascensore.
Akira aveva davanti a sé il sesso di Naoya che svettava fiero e aspettava di essere soddisfatto, si portò due dita in bocca e prese a bagnarle guardando l'altro negli occhi. Vedendo però che il moro cercava di restare impassibile, decise di stuzzicarlo ancora.
Mentre con le dita prese a massaggiare la piccola apertura, con la bocca iniziò a succhiare l'interno coscia a pochissimi centimetri dal suo sesso, per lasciargli un chiaro segno di possesso, poi passò a leccare i testicoli.
Naoya non resistette, voleva che il biondo si decidesse a prenderlo in bocca. "Baka smetti di giocare!" E gli tirò con forza i capelli.
Akira ghignò "Impaziente?"
L'altro ringhiò in risposta.
Soddisfatto di quella reazione finalmente lo accontentò.
Leccò piano tutta la lunghezza diverse volte soffermandosi sulla punta, mentre con le dita bagnate iniziò ad allargare la sua piccola apertura.
Quando infilò il secondo dito Naoya sentì un po' di fastidio, ma Akira prese in bocca il suo sesso e cominciò a muoversi con lo stesso ritmo con cui le sue dita lo stavano scopando.

Naoya portò le mani fra i capelli di Akira tirandoli con forza per fargli aumentare il ritmo e allargò le gambe per dare miglior accesso a quelle dita che lo stavano facendo impazzire.

La visione che il moro si ritrovava davanti era impagabile.
L'ascensore, fatto completamente di specchi, gli rimandava l'immagine di Akira che si muoveva fra le sue gambe e la sua bocca che ingoiava vogliosa ogni centimetro del suo sesso.
Quando poi le dita dell'altro lo fecero gemere dovette appoggiarsi alla parete dietro di sé per non cadere.
Era già al limite per quello successo in macchina e sentiva ormai l'orgasmo vicino.

Anche il sesso orale con Akira era così travolgente da fargli girare la testa, non solo perché era bravo, ma perché era lui. Nessun altro avrebbe voluto vedere inginocchiato fra le sue gambe.

UNA PIEGA IMPREVISTA (rivista e corretta)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora