"diaz! in presidenza, ora!"
il frastuono della campanella mi fece risvegliare dall'ora di algebra.
ero di fianco a jaden, provai a infastidirlo in tutti i modi, ma proprio non voleva saperne di degnarmi di qualche attenzione.
all'ora successiva se ne andò siccome non avevamo più lezioni in comune.
"professoressa, posso andare in bagno?" chiesi alzandomi, per farle capire che non riuscivo più a trattenerla.
"certo va pure" rispose, a quel punto mi catapultai fuori dalla classe.
andai a passo spedito verso lo spogliatoio dei ragazzi, mi ero stancata di questa situazione.
spalancai la porta che si chiuse di botto alle mie spalle vedendo molti ragazzi a petto nudo o in mutande.
ad ogni modo, non gli avrei neanche guardati, non mi interessava.
"walton" lo chiamai, doveva aver finito educazione fisica.
una testa si sporse oltre l'armadietto, eccolo.
chiuse l'armadietto e si mise su una maglietta.
gli andai incontro fino a che i nostri visi furono a qualche centimetro di distanza.
"questo è lo spogliatoio dei ragazzi!" urlò un tipo, ma io lo ignorai come se non mi avesse mai detto nulla.
ne ero consapevole, ma dovevo risolvere questioni più importanti.
"cosa c'è" disse jaden annoiato, cercando di mettere fine a questa conversazione il prima possibile.
"ah beh dimmelo tu dato che mi eviti da quasi due settimane!" esclamai, lui provò ad andarsene non volendo darmi spiegazioni, ma io gli presi il polso fermandolo.
"dammi risposte jaden, perché io veramente non capisco" dissi chiamandolo per la prima volta per nome.
mi fece cenno di seguirlo e andammo nel corridoio desolato.
"quindi?" chiesi a bassa voce per far si che nessuno ci sentisse.
"ti ricordi quando ti sei messa di fianco ad ava?" iniziò, io ci ragionai su e poi annuì.
"bene, è la mia ex" io spalancai gli occhi prima di fare un passo indietro.
"ci siamo messi insieme quest'estate mentre tu eri via... mi ha tradito e di conseguenza lasciato" mi spiegò, in quel momento mi dispiacque per lui, non se lo meritava, eppure non avrei mai avuto il coraggio di dirlo.
"non lo sapevo" dissi quasi in un soffio, lui mi guardò contorcendo le labbra, si stava mangiando le pellicine dal nervoso.
"evita di starle vicino" disse, io annuì e poi rientrò in spogliatoio.
in silenzio, me ne tornai in classe.
sostanzialmente lui se la era presa perché mi ero messa di fianco alla sua ex che lo aveva tradito.
ci stava come ragionamento, ma perché doveva importargliene, non ci sopportavamo a vicenda.
o forse ero solo io a non sopportare la sua presenza?
speravo almeno di non piacergli perché non sembrava essere il mio tipo, inoltre quando stavo vicino a lui, non provavo niente.
tornai in classe con gli sguardi di tutti addosso, che imbarazzo.
mi sedetti vicino ad ava, come prima, era l'unico posto libero, mi allontanai con la sedia e il banco.
lei mi guardò ma fece finta di niente.
si girò a parlare con le ragazze dietro, come suo solito.
ma sta volta sentivo un certo fastidio, dopo la breve spiegazione di jaden.
"stai un po' zitta ava, dio mio" dissi guardandola male, lei si voltò verso di me sconcertata.
"come prego?" disse con aria di sfida, con gli occhi leggermente socchiusi e piegata nella mia direzione.
"ho detto, stai zitta" ripetei, lei provò a prendermi per il capelli ma le tirai uno schiaffo prima che potesse anche solo sfiorarmi.
se lo meritava, lo facevo sia per la sua arroganza, che per jaden, ma questo non glielo avrei mai detto.
"diaz! in presidenza, ora!" esclamò la professoressa avendo assistito alla scena.
puntò con il dito la porta e uno sguardo severo, io mi alzai spostando la sedia, quando la rimisi al suo posto, schiacciai appositamente il piede ad ava, ma questo l'insegnante non lo vide.
andai per la seconda volta in presidenza quest'anno, non passavo di certo per la studentessa modello, ma poco importava, non più ormai.
soprattutto dopo la morte di mia madre, io ero cambiata.
ma la mia determinazione rimaneva sempre la stessa.
la preside mi accolse nel suo ufficio, ed io non volevo darle risposte, così compose il numero di casa e chiamò mio padre che mi venne a prendere, deluso del mio comportamento in questo periodo.
mi dispiaceva per lui, una delle mie paure era proprio risultare una delusione agli occhi delle persone a cui tengo, ma non potevo farci nulla, non sarei cambiata, non ancora.
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no crimes-jaden walton
Fanfictiondopo la morte della madre, la famiglia diaz si sente distrutta, senza speranze, senza risposte, ma yn non si scoraggia, in compagnia della persona meno sopportabile che ci sia, inizia ad investigare, riuscirà a trovare queste fatidiche risposte?