Capitolo 9

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Una volta saliti in moto, guidai verso la spiaggia sentendo le piccole braccia di Grace stringermi.
Le avevo dato il mio casco, visto che non ne avevo un altro.
«Tutto okay, Grace?» le domandai, notando che appena aumentavo la velocità si stringeva più forte a me, cosa che non mi dispiaceva affatto.
«Si, tranquillo» rispose, accennando uno dei suoi meravigliosi sorrisi che, con mia fortuna, riuscì a notare dal piccolo specchietto della moto.
Sorrisi anch'io, prima di girare intorno alla rotonda ed imboccare la strada che ci avrebbe portato lungo la spiaggia.

Appena arrivammo, fermai la moto, girandomi verso Grace.
«Ti va di rimanere qui?» le chiesi, scendendo dalla moto e successivamente, aiutai lei a far lo stesso.
Annuì alla mia domanda, rimanendo in silenzio.
Le presi la mano, avvicinandomi al muretto da scavalcare così da trovarci sulla sabbia fredda.
Vidi con mia sorpresa che Grace non ebbe la minima preoccupazione di sporcarsi con della polvere del muretto perché me la ritrovai accanto, sulla sabbia.
Decisi di reprimere un sorriso spontaneo all'idea che io e Grace avremmo potuto essere grandi amici o qualcosa di più, visto i nostri caratteri simili.

«Mi piace molto stare qui in spiaggia, sai?» iniziai a parlare, togliendo così quel momento di imbarazzo totale.
«Anche a me» mi rispose Grace, guardando un punto fisso dell'orizzonte.
«Posso chiederti, perché?» azzardai, girando la testa così da poterla guardare.
Non riuscì a decifrare cosa stesse provando in quel momento, la sua espressione era persa nel vuoto.
Sembrò tornare alla realtà dopo qualche momento, girandosi verso di me.
«Perché c'è silenzio» disse con un filo di voce.
«Riesco a non pensare troppo. Il tramonto e il rumore del mare rapiscono ogni mio pensiero negativo facendomi pensare solo a quanto sia bello e tranquillo qui» confessò, guardando il mare.

Decisi di rimanere in silenzio, ascoltando il rumore delle onde che, pian piano si scontravano con gli scogli e arrivavano basse a riva.
«E a te, Michael? Perché ti piace venire qui?» mi chiese, girandosi di poco a guardarmi.
«A me il rumore delle onde piace. Sin da bambino mi è sempre piaciuto venire qui con Nicole e i miei genitori. Ero davvero una piccola peste» accennai una risata, che subito venne seguita dalla sua, delicata.
«Oh lo immagino. Un piccolo Michael che corre dappertutto sporco di sabbia» disse, ridendo.
Risi anch'io, muovendo le gambe avanti e indietro, proprio come un bambino.
Aveva un sorriso così bello...
Non avevo mai immaginato che mi sarebbe piaciuta un'amica di mia sorella.
Di solito le evitavo le sue amiche perché non facevano altro che adularmi, facendo sentire Nicole come se fosse usata.
Lei non lo sapeva, ma io mi accorgevo di ogni particolare espressione che aveva quando era a disagio o infastidita.

Notando la situazione diventata ormai troppo silenziosa, presi del tempo per formulare qualsiasi domanda mi venisse in mente.
E quella che decisi di porle era davvero una cazzata.
«Nicole stava leggendo un libro. Ricordo aveva una copertina blu e delle scritte argento. L'hai letto anche tu?».
La vidi titubare un po' prima di rispondermi con le guance arrossate.
«Ehm... Si l'ho letto anch'io. Ma è un libro che non credo tu voglia leggere. Non ti piacerebbe».
«Ah no? E perché?» la guardai, confuso.
«Ehm... Uhm perché lo chiedi a me? Chiedilo a tua sorella» cercò di sviare la domanda, provando a non incrociare il mio sguardo.
Risi, incrociando le braccia al petto e scesi dal muretto sulla quale ero seduto e mi posizionai davanti a lei, così da guardarla negli occhi.

«Non dirmi che in quel libro ci sono scene di sesso, Grace?».
Lei deglutì a fatica, cercando di evitare i miei occhi.
«È così Grace?» insistei, accennando un sorrisetto.
Il silenzio.
«Lo prenderò come un sì» mi avvicinai a sussurrarle all'orecchio.
Tremò sotto le mie labbra, facendomi curvare le labbra all'insù a formare un ghigno.
«Non sono affari tuoi questi, Michael» rispose, spingendomi più lontano da lei.
Sembrava infastidita dalla vicinanza dei nostri corpi, ma guardandola più attentamente, il suo petto si gonfiava e si sgonfiava ad un ritmo impazzito.

«Chi era quel ragazzo?» le domandai, cambiando completamente argomento e mi sarei preso a schiaffi per l'impulsività che avevo avuto.
«Non sono affari tuoi, Michael» ripetè, sbuffando.
«Invece lo sono. Sei la migliore amica di mia sorella, devo proteggerti non credi?».
Che cazzata.
«Non ho bisogno di protezione da nessuno. Me la cavo da sola, Michael. Non devi intrometterti nella mia vita».
Mi schiarii la gola, trovandomi per la prima volta senza una risposta pronta.

Perché doveva sempre fare la difficile?
Perché doveva attrarmi il suo comportamento, nonostante fosse sbagliato?
Era la migliore amica di mia sorella ed era più piccola di me.
«È questo che ti insegnano i libri?» la presi in giro, ridendo.
Lei mi guardava confusa, mordicchiandosi il labbro inferiore.
«Ma di cosa parli?»

«Fammi indovinare, le protagoniste dei libri rispondono sempre così ai ragazzi?» continuai, ridendo.
«Intendo, sempre così sicure di sé stesse? Come se nulla le scalfisse? Beh, piccola Grace ti svelo un segreto...» mi avvicinai al suo orecchio, sussurrandole: «Non siamo in uno dei tuoi libri e io non sono un coglione che finge di essere un cattivo ragazzo per ammaliare tutte».

Riuscii a sentire il suo respiro accelerare e questo non fece altro che farmi nascere sul viso un ghigno.
Mi allontanai di poco, così da poter guardare i suoi occhi smeraldo.
E più li guardavo, più ne rimanevo incantato.

«Vuoi smetterla di starmi così vicino? Se ci vedesse qualcuno? Ci hai pensato?» mi spinse nuovamente via, facendomi accennare una risata.

«Sei proprio uno stupido» borbottò, stringendosi nelle spalle, probabilmente per il freddo.
«Stai attenta a come parli, Grace» la avvertii, lanciandole la mia felpa anticipando la sua domada: «Hai freddo, l'ho notato già da quando eri con quel ragazzo. Metti la mia felpa, è abbastanza calda».

Avrei potuto scommettere di averle visto un sorriso sul viso, mentre odorava la mia felpa imbrattata del mio profumo.
La indossò senza indugiare molto e mi guardò ringraziandomi.
Ritornai a sedermi sul muretto, spostando la mia attenzione al mare.
Al rumore delle onde che si scontravano contro gli scogli. Alla pace che questo luogo mi trasmetteva.
Non ero mai stato così tanto tranquillo in vita mia, se non qui.

Non ci ero mai venuto con nessuno e mi ero promesso di continuare a non farlo, ma Grace non era nessuno, giusto?

«Ci pensi mai al futuro? Insomma, dove ti vedi tra dieci anni?» la domanda di Grace mi colse alla sprovvista, dopo avermi riportato alla realtà.
«Tra dieci anni? Probabilmente sarò laureato e, chissà, magari avrò una famiglia tutta mia» sorrisi.
Volevo percorrere le orme dei miei genitori, creare una famiglia nella quale avrebbe potuto esserci amore e nessun litigio inutile.
L'unica cosa era... niente matrimonio.
Non ero contrario al matrimonio, mi piaceva partecipare a quella festa ma al contempo pensavo: che senso aveva, avere un contratto che definisca l'amore che si poteva provare in una relazione?

«Tu invece?» le domandai, guardando il mare.
«Non lo so ancora. Vorrei laurearmi e fare il lavoro dei miei sogni. Forse troverò l'amore della mia vita. Desidero anche delle piccole pesti che corrono per casa» accennò un sorriso mentre parlava.

«Hai già in mente i loro nomi?» continuai a domandarle, incuriosito.
Non sapevo perché, ma sentirla parlare mi rilassava.
La sua presenza mi faceva distrarre da tutto, ma questo al momento non lo avrebbe saputo.
«Aria se fosse femmina e James se fosse maschio» rispose decisa.

Le sorrisi, avvicinandomi di poco a lei, solo per riuscire a sfiorarle la mano con la mia.
Non si ritrasse perciò le strinsi la mano nella mia.
Il contatto delle nostre mani mi smosse qualcosa all'altezza del petto, lasciandomi spaesato per un momento, poi vidi con la coda dell'occhio che si avvicinava a me e posò la testa sulla mia spalla, tirando un sospiro.

Sorrisi a quel gesto e posai la mia testa sulla sua, stando attento a non pesarle troppo e rimanemmo in quella posizione fino al tramontare del sole.



Spazio autrice
Ciao a tutti! Giuro di averci provato a pubblicare prima, ma non c'è l'ho fatta.
Spero, però, che il capitolo vi piaccia!
PANDAHAYAIA  continua a sognare con questi capitoli dai! Chissà magari succederà!
Ti amo lo sai💜

Let Me Love YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora