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Nel nome del padre,
Dello spirito santo,
E degli stolker assassini.


                                    Prologo





I Walker, soprannominati anche le maschere del diavolo, sono tra i cognomi più temuti dall'intera cittadina.

"Stanno arrivando le maschere del diavolo", sono soliti avvisare i bambini ai passanti mentre corrono dalla propria madre.

I passanti, all'udire questa misera frase, tendono a scappare dal nemico, evitare il loro sguardo, nascondersi nei posti più scomodi e improbabili.

Loro, invece, si muovono in modo calmo con le mani in tasca per far chiarezza di non voler stringere alcun rapporto con nessuno.

I Walker sono generazioni e generazioni di pazzi spietati, persone senza scrupoli. Tutti eccetto uno.

Archer Walker è solito girare per la piccola cittadina come una persona normale: preleva il salario dei negozi, svolge banali compere e stringe amicizia con i passanti.

Col tempo, il popolo inizia ad ammirarlo, peccato che nessuno conoscesse la sua vera natura.

A soli sei anni, Archer aveva il quoziente intellettivo più alto della sua famiglia: aveva imparato a leggere da solo, sapeva già contare i milioni di dollari che suo padre portava a casa, era capace di svolgere calcoli in poco tempo senza nessun aiuto.

Eppure, per un momento nella sua vita, gli sembrò di cadere in un bicchiere d'acqua...

Eppure, per un momento nella sua vita, gli sembrò di cadere in un bicchiere d'acqua

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Cinque mesi prima...

«Cazzo, la polizia ci sta raggiungendo», Jack non smette di agitarsi e continua a osservare la macchina della polizia poco distante da noi.

Se non fosse per la maschera del ghost di Call of Duty, lo avrebbero già riconosciuto. Decido di spingere il mio piede sull'acceleratore e stringo le mie dita sul volante.

Sbircio dallo specchietto e vedo che la macchina della polizia continua a seguirci.

Sono le tre del mattino e le strade sono completamente deserte. Il rumore delle sirene inizia ad essere sempre più vicino.

«Stanno per raggiungerci!» l'agitazione di Jack inizia ad aumentare, sta per avere un attacco di panico.

Giro il volante verso sinistra decidendo di prendere una scorciatoia.

Il corpo di Jack si trasporta anch'esso leggermente verso sinistra.

«Cosa fai!?» «Prendo una scorciatoia», ghigno.

Fin da piccolo, quando papà praticava il mio addestramento, le situazioni di inseguimento mi eccitavano terribilmente.

Riesco a sentire il mio pene spingere sul cavallo dei miei pantaloni.

Da piccolo volevo essere come mio padre, dovevo essere lui.

Mio padre, l'uomo più pazzo della mia intera famiglia, ha sempre puntato su di me. Mi definiva il gioiello della famiglia. Diceva che, con la mia astuzia, sarei diventato il criminale più temuto al mondo e così è stato.
Se solo sapessi dove si trova.

Tornando a noi, la polizia continua a starci alle calcagna. Spingo di nuovo il piede sull'acceleratore.

Continuo ad aumentare la velocità, senza curarmi di controllare se sto oltrepassando il limite.

Ma poi sento un rumore. Freno all'istante la macchina.

«Cazzo, abbiamo investito una ragazza!» Jack posiziona le sue mani sulla testa. «Non pensarci.»

Sposto l'auto nell'altra corsia fregandomene della ragazza appena investita.

Sbircio di nuovo dallo specchietto e noto che la polizia è scomparsa.

«Li abbiamo seminati!» Jack inizia a diventare euforico.

«I nostri due milioni sono salvi», il mio socio fa un sospiro di sollievo e posa una mano sul cuore.

«Non cantare vittoria troppo presto.»

Il giorno dopo.

Sono le otto del mattino e ho solo tre ore di sonno.

Con solo dei miseri boxer a coprirmi le parti intime, mi dirigo in bagno a lavarmi i denti.

Mi osservo allo specchio: ho i capelli in disordine, gli occhi visibilmente stanchi e, come se non bastasse, delle profonde occhiaie sotto gli occhi. Sembro un fottuto zombie. Sbuffo e, una volta aver finito di lavarmi i denti, mi dirigo in cucina.

Poso il mio piatto di bacon e uova sul tavolo. Ho del lavoro da fare, ma non posso rinunciare a fare colazione.

Accendo il televisore, il telegiornale è appena iniziato.

Ascolto le notizie più recenti: città che sono allagate da qualche parte nel mondo, omicidi, possibili animali a rischio estinzione, aggiornamenti su guerre nel mondo.

"Allison Reyes, una giovane ballerina, è stata investita tra le tre e le quattro di questa mattina."

Spalanco gli occhi, non pensavo che un mio gesto così stupido potesse finire al telegiornale.

Improvvisamente la mia attenzione non era più rivolta alla buona colazione nel mio piatto ma allo schermo del televisore.

Esso proietta una donna: il suo viso tondo si adatta alla sua carnagione chiara. I suoi occhi, scuri e espressivi, sono simili a quelli di un cerbiatto. Il suo naso, con una leggera punta all'insù, è in contrasto con le sue labbra piene. Osservo con più attenzione e scorgo diverse lentiggini sul suo volto.
Studio ogni particolare di questa donna e ignoro le restanti parole della giornalista.

Di una cosa sono certo, questa donna deve essere mia.

the ghost danceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora