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Thomas pov

Siamo riuniti intorno alla mia scrivania nella sala scommesse, dopo un'intera mattinata a raccogliere quote sul possibile vincitore della gara che si terrà fra poco.

Sono preoccupato per la nostra credibilità. Abbiamo garantito su Tormenta, ma da quando Selene mi ha comunicato l'impossibilità della sua partecipazione, ho perso le speranze di una ripresa. Io stesso, dopo averla vista stesa sul prato ieri mattina, senza forze, ho cercato di verificare i requisiti rimasti, per potermi aggrappare a qualsiasi possibilità, ma invano. È lenta, stanca dopo pochi metri, non ce modo per rendere possibile neanche il terzo posto, figuriamo una vittoria.

- Dobbiamo trovare un modo Thomas, non possiamo presentarci ad Epsom senza un cavallo- beve Arthur.

- Ne va della nostra credibilità e reputazione- continua John.

Cammino avanti e indietro per la stanza, nervoso per le frasi che sento ripetermi in loop non so neanche da quanto tempo. Mi sembra di essere intrappolato in un incubo senza fine.

- Questo perché continuate a compiere gesti senza pensare alle conseguenze, o ad un piano B- ci rimprovera Ada, guadagnandosi uno sguardo fulminante da parte mia.

- Non possiamo continuare a restare seduti qui dentro, puntarci il dito o ripetere costantemente quanto sia complicato trovare una soluzione, muoviamoci e azioniamo tutti il cervello, non poggiamoci perennemente a quello di Tommy- interviene Polly, che ringrazio con un'occhiata.

Come sempre riesce a decifrare ogni minimo mio stato d'animo e dire le parole giuste.

Sentiamo la porta della stanza aprirsi e all'unisono ci giriamo nella direzione interessata.

- Ci stai prendendo gusto ad utilizzare i miei cappotti, sorellina?- si alza in piedi John, illuminato alla vista di Selene, andandogli incontro per regalarle un bacio sulla guancia, che lei raccoglie con un sorriso.

- Sono grandi e comodi, dovresti sentirti onorato, almeno qualcuno li utilizza, dato che indossi sempre lo stesso- ride, tirando fuori la lingua per schernire nostro fratello.

Finalmente il suo sguardo si posa sul mio. E capisco quanto mi mancava guardarla, anche se non succede da solo qualche ora.

Il meraviglioso momento condiviso con lei ieri mattina, mi ha regalato emozioni inspiegabili. Dopo la guerra non sono altro che un uomo spento, freddo, incapace di provare spensieratezza e leggerezza, caratteristiche che prima mi appartenevano, ma non con lei. Quando mi lascio andare al suo fianco, torno ad essere il Thomas che ero, rido, mi diverto, tocco il cielo con un dito, ma ho paura. Sapere che Selene è l'unica in grado di far brillare la luce dentro di me, m'incuto un terrore profondo perché, se un giorno dovessi perderla, perderei l'unica cosa in grado di farmi restare appeso al precipizio.

- Scusate per il ritardo- toglie il cappotto e regala un bacio sulla nuca di Ada e Polly, per poi abbracciare Arthur.

- Il pub è già pieno, ho solo mezz'ora-.

Viene verso di me e già sento il mio corpo cambiare.

- Ciao Tom- mi regala un sorriso sincero, accompagnato da una carezza sul viso, alla quale io rispondo con uno sguardo e una carezza sulla sua mano.

Si siede a fianco alla più grande, rubandole una sigaretta.

Non riesco a fare a meno di guardare il modo in cui lentamente avvicina la cicca alle labbra, il modo in cui le socchiude per accoglierla e come si aprono per permettere al fumo del primo tiro di uscire. Ogni suo movimento, anche se naturale, è così eccitante da farmi girare la testa.

Non più come prima ||Thomas Shelby||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora