Capitolo 25

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Arrivati a Disneyland, mentre indossavamo gli accessori per i costumi, scoprii che lui senza dirmi nulla aveva acquistato i biglietti e i pass per evitare l’attesa della coda:

“Te sei pazzo alla seconda” gli dissi io sconcertata (io in realtà il biglietto lo tenevo ma con data aperta perché ci sarei andata con le mie amiche basandoci sulle previsioni del meteo, per cui lo avrei annullato a questo punto o lo avrei tenuto nell’attesa di andarci una prossima volta).

“Tu lo sai che poi tutti questi soldi io te li dovrò dare no? Non mi va bene che li spendi per me” dissi io

“e perché no?”

“come perché? Non si tratta di un caffè, di un pranzo fuori Charles...hai speso soldi per i costumi e ok, ma poi anche i biglietti al parco con i pass salta coda..”

Mi guardò come se veramente non stesse capendo dove stesse il problema…

“discorso chiuso” dissi io “dividiamo le spese e non se ne parla più”

“Come vuoi” disse lui un po’ sconsolato “ma me li darai solo dopo il parco”

Ingenuamente dissi di sì e ci addentrammo all’ingresso di Disneyland.

Fortunatamente il tempo non era il massimo, era nuvoloso e il sole a volte usciva e a volte no… questo ci diede un grosso vantaggio nel reggere i costumi.

Decidemmo come prima cosa di farci un selfie con il castello di sottofondo, classica foto di rito e con lo stemma Disneyland dei 30 anni. Eravamo proprio comici, ma Charles lo era di più, tra baffi e cappello e bretelle. Neanche io ero da meno, ma lui si calava proprio nella parte: salti di là, salti di qua… era incontenibile!

Dopo aver studiato le giostre del parco e memorizzati gli orari degli spettacoli, di comune accordo decidemmo di iniziare da quelle più pericolose. Partimmo dalla zona di AdventureLand, con la giostra di Indiana Jones e il Tempio del pericolo.

“Sei proprio sicuro che i costumi reggeranno quando saremo lì sopra?” chiesi io

“Ma si, cosa vuoi che sia” rispose lui

“Mi scusi, dimenticavo che lei è l’addetto alla velocità”

“ahahah..come si dice in italiano? È matematicamente comprovato…”

“ahahahahahahahah…si dice è matematicamente constatato” dissi io

“sisi giusto..”constatato” che alla velocità delle montagne russe non perdi nulla”

“se lo dici tu, staremo a vedere” risposi io ancora incredula

Arrivati di fronte all’ingresso, siccome non c’era molta gente ci mettemmo in fila, senza sfruttare nessun pass. A sentire le urla delle persone che già erano sulla giostra me la stavo facendo un po’ sopra e l’adrenalina aumentava sempre di più. Era dovuto anche al fatto che essendo la prima giostra dovevo ancora entrare nel mood e quindi ci stava che fossi agitata…Charles, invece, era di una tranquillità assurda, paradossalmente non vedeva l’ora di salire...d’altronde lui credo affrontasse di peggio in pista!

“Rilassati e goditi il momento” mi disse

“sisi..ci provo, ma io non sono abituata...non fraintendermi, voglio salire ma allo stesso tempo ho un po’ troppa adrenalina nel corpo che non so gestire”

“ahahahah…respira a lungo e butta fuori e pensa solo che ti divertirai!”

Quasi arrivati in prossimità del nostro turno, iniziai a guardare meglio cosa avrei dovuto affrontare. Indiana Jones e il Tempio del pericolo era una giostra adibita appunto a montagne russe dove con un carrello su delle rotaie ci saremmo imbattuti alla ricerca dei membri della spedizione perduta, o meglio questo era quello che ero riuscita a capire dal tizio che spiegava alle persone prima di salire.

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