É tutto vero

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I genitori di Michael arrivarono a corte una settimana dopo. Quella mattina, come sempre, Korall dormiva insieme a Michael. Fu svegliata da una domestica che bussava leggermente alla porta. - Vostra Altezza, voi e il vostro amico siete attesi nella sala del trono!

Mugugnò infastidita e si alzò su un gomito cercando di non svegliare il suo Michael, che l'abbracciava da dietro. - Sì, arriviamo! - disse a voce abbastanza alta per farsi sentire. Sentì i passi della domestica allontanarsi e si lasciò di nuovo cadere sul letto, godendosi il calore del suo ragazzo. Era sempre così bello stare tra le sue braccia, era come trovarsi in paradiso.

Due grandi mani le afferrarono la vita e la tirarono indietro, facendola aderire ad un corpo caldo. Mille brividi le corsero lungo il corpo, brividi di piacere. - Piccola? - la voce impastata del ragazzo le raggiunse l'orecchio, il suo fiato caldo sul collo. La ragazza sorrise. Amava quando la chiamava così. - Che succede? - domandò ancora con la voce impastata dal sonno. La strinse a sé e le stampò un bacio sulla testa, sospirando ancora assonnato.

Korall sorrise e si girò verso di lui, accarezzandogli il viso. Era così bello, santi numi. Quanto amava svegliarsi col suo bel viso davanti. - Buongiorno, dormiglione - lo salutò con un bacio sul naso, che lo fece sorridere. Le circondò la vita con le braccia e la baciò ancora, con dolcezza. Korall ricambiò con piacere, il cuore che batteva forte come ogni volta. - Ti ho disturbato?

Micheal si strinse nelle spalle, sorridendole. Non avrebbe mai potuto disturbarlo, soprattutto con un risveglio del genere. Era sempre meraviglioso svegliarsi con i suoi baci. - Un po' - ammise con la voce ancora un po' impastata. Le mise le mani sulle cosce e gliele accarezzò, attirandola più vicina a sé. Il cuore della ragazza batté all'impazzata mentre lui la baciava ancora, stavolta con più foga.

Affondo leggeremente le dita nella sua pelle liscia delle cosce della ragazza e intrufolò la lingua tra le sue labbra, facendole del tutto perdere la testa. Michael avrebbe voluto spogliarla e percorrere tutto il suo corpo di baci, partendo da quelle adorabili labbra, scendendo poi verso i seni, poi più giù, sulla pancia, e ancora più giù.... ma doveva accontentarsi dei baci. La toccò in modo più possessivo, approfondendo di più il bacio mentre risaliva le cosce, facendo pressione sull'interno. La ragazza gemette. Non avrebbe voluto staccarsi più, ma si costrinse a smettere. - Che bella vista al risveglio.

Lei rise e arrossì, eccitata. Ogni volta che la toccava così la testa le si spegneva, un fuoco sconosciuto e violento le si accendeva tra le gambe. Il ragazzo la guardava con quei suoi fantastici occhioni azzurri, anche se erano un po' scuri. Percorse i contorni del suo viso con un dito: prima le labbra, poi le guance, che accarezzò con delicatezza, come davanti a un'opera d'arte. Lui arrossì leggermemte ma chiuse gli occhi per gustarsi la carezza. Ne aveva un bisogno disperato.

La ragazza non voleva immaginare come dovesse sentirsi: da un lato la donna che considerava sua madre era morta, dall'altro aveva scoperto di essere stato rapito e di essere il suo promesso. - Quanto vorrei rimanere qui, ma credo siano arrivati i tuoi genitori - lo informò infine tirandosi a sedere. Lui rimase sdraiato, contrariato che quella delicata carezza fosse finita.  - É meglio che ci vestiamo, non credi? - Korall si chinò su di lui e gli stampò un bacio sulle labbra. - Su, é il grande giorno.

Michael sospirò un po' nervoso e si tirò a sedere anche lui, poi si alzò. Indossava il pigiama, composto da una vecchia maglietta blu e dei pantaloncini. Recuperò i suoi vestiti dalla sedia alla toeletta di Korall. - Vuoi che vada in bagno a vestirmi? - le domandò mentre lei apriva il suo armadio.

Korall scosse la testa. - Ma no, tanto devo ancora scegliere cosa mettermi. Voglio essere bella quando incontrerò i tuoi - il ragazzo rise, divertito dalle sue parole. Le accarezzò i fianchi da dietro, provocandole mille brividi lungo la schiena. - Sei bellissima anche con un sacco di spazzatura addosso - le ricordò stampandole un bacio sulla guancia, abbracciandola da dietro. Non mentiva, non poteva immaginare quanto fosse bella senza veli. Le stampò anche un bacio sul collo, che le fece un certo effetto. Arrossì. - Vestiti, su - si limitò a dire la ragazza, col cuore che batteva forte.

Fuoky e Korall: Missione TerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora