Capitolo 11

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Fay sbatté la porta alle sue spalle e tirò un sospiro di sollievo: finalmente lo sguardo indagatore di quella strana ragazza non poteva più raggiungerla. Aveva bisogno di calmarsi, raccogliere le idee e metterle su carta prima che i dettagli le sfuggissero dalla memoria: doveva raggiungere la sua stanza, l'unico posto sicuro dove poteva lasciarsi andare alle sue speculazioni.

Attraversò a passo svelto il grande atrio e salì le scale che l'avrebbero portata al suo piano, quando una voce familiare la raggiunse cogliendola alla sprovvista: non la sentiva da qualche giorno, ma l'avrebbe riconosciuto fra mille. Theodore era tornato, e non l'aveva avvertita. Che fosse ancora scosso dal finale inglorioso della serata del Foundation Gala?

Effettivamente non ne avevano ancora parlato, visto che lui era partito subito senza preoccuparsi di farle sapere dove fosse andato.

Fay si sentì vagamente offesa dalla ricomparsa improvvisa di Theodore, ma decise di mettere da parte i suoi sentimenti perché c'erano troppe cose da chiarire ed era il momento di farlo.

Convinta della sua decisione, cambiò strada e si diresse nella direzione delle voci: sembravano provenire dalla biblioteca.

Quando arrivò trovò la porta aperta e un servitore che usciva a testa bassa e con un'espressione mortificata, ma Fay non gli diede troppo peso, e mettendo su il suo miglior sorriso, entrò per raggiungere Theodore.

« Non mi hai avvertita quando sei partito, ma almeno potevi dirmi che saresti tornato, ti avrei preparato una sorpresa speciale! »

Fay si aspettava un sorriso gentile, di quelli che le aveva rivolto dalla prima volta che lo aveva visto, invece da Theodore arrivò un'ondata di gelo che smorzò tutto il suo entusiasmo.

« Non sapevo di doverti rendere conto dei miei spostamenti. »

Fay rimase impietrita e senza parole, anche se avrebbe voluto rispondergli che non credeva di meritare quell'atteggiamento. Nonostante la sua delusione, decise di provare di nuovo la via della gentilezza.

« Certo che non devi, ma pensavo che ti facesse piacere farlo. » Un timido sorriso incurvò le labbra di Fay, che si portò di qualche passo più vicina a lui. « Comunque spero che il tuo viaggio sia stato piacevole. »

« Piacevole, tz. » sbottò Theodore con uno sbuffo seccato « Così piacevole che dovrò ripartire tra qualche giorno. »

Fay cercò di mascherare la sua delusione crescente, ma era sicura che la sua faccia parlasse da sola: non era mai stata particolarmente brava a nascondere i suoi sentimenti e probabilmente se ne accorse anche Theodore, perché lo vide ammorbidire l'espressione fino a quel momento contratta.

« Spero che almeno le tue giornate siano state migliori delle mie. » Theodore allungò una mano sul suo viso e le fece una carezza delicata, che cancellò all'istante ogni sua preoccupazione e le fece trovare il coraggio di affrontare il problema rimasto in sospeso dal giorno del Foundation Gala.

« Sì, be'... ho cercato di riprendermi dopo... ehm... dopo l'ultima volta che ci siamo visti. » Le guance le presero fuoco all'istante al ricordo della scena imbarazzante che l'avrebbe tormentata per il resto della vita. Theodore abbozzò un sorriso, che la fece sentire ancora più a disagio, ma provò comunque a tranquillizzarla.

« Non è colpa tua, sarei dovuto essere più attento io. Avevo promesso di non lasciarti sola e invece... »

« Ma no, tu non hai colpe! Sono io l'ingenua, e dire che Raven mi aveva anche avvertita! » Fay si ammutolì all'improvviso, il dito ferito sospeso a mezz'aria davanti all'espressione funerea di Theodore. « Tutto bene? »

Non avrebbe dovuto farla quella domanda.

« E quello cos'è? »

Lei si fissò il dito incuriosita, non capiva cosa ci vedesse di così strano in una banale ferita - ma forse neanche troppo banale, visto che era stata una pianta a farglielo. E solo allora Fay si rese conto che il taglio aveva assunto delle sfumature azzurrine per nulla naturali. Presa dal nervosismo, iniziò a sproloquiare come solo lei sapeva fare.

La Fiera degli Inganni e delle VanitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora