Mi sentii per l'ennesima volta debole.
Incapace di agire.
Senza controllo sul mio corpo.
Sottomessa a un uomo.Il fiato iniziò lentamente a mancarmi, le mani a tremare, mentre il mio cuore implorava di uscire, di fuggire da quel dolore che avrebbe dovuto sopportare nuovamente, di scomparire e rinnegare ogni ferita riaperta, ogni goccia di sofferenza che sarebbe colata dal mio petto fino al ventre, per curarlo, per rassicurarlo, per dirgli che, nonostante tutto, sarebbe sempre appartenuto a me. Anche se in molti lo hanno preteso, era parte di me, del mio corpo.
Li osservai ridere mentre iniziavano a slacciarsi i pantaloni, togliendoli con forza. Nudi davanti a me, si avvicinarono al letto. <Come al solito? Tu avanti e io dietro?> chiese uno.
<Certo.> rispose l'altro.
Riuscii a contare cinque persone sulla soglia della porta e ne vidi altre dietro, pronte ad assistere a questo orrore che loro consideravano spettacolo. Alcuni si unirono al gruppo come se fosse la cosa più normale del mondo, come se non stessero per assistere a un abuso, ma a un divertimento. Mi sentii intrappolata in un incubo dal quale non riuscivo a svegliarmi, con la consapevolezza che nessuno sarebbe venuto in mio aiuto.
Mi misero uno dei loro boxer in bocca, schiacciandolo e rendendomi impossibile urlare o parlare. Mi privarono dell'unica speranza che ancora era in me, dell'unico modo che avevo per farmi sentire e chiedere aiuto, per uscire illesa da quella stanza.
<Boa menina.> mi sussurrò uno di loro, accarezzandomi la guancia e guardandomi negli occhi. Nelle sue iridi azzurre non vidi il cielo, ma il colore della più alta fiamma. Riconobbi la lussuria e la bramosia, percepii il suo sguardo rivendicare il possesso di qualcosa che non gli apparteneva.
Il calore del suo bacio mi ustionò la pelle, mentre le dita del suo amico iniziarono a slacciarmi i pantaloni e a sfiorarmi. Ogni tocco era come acido, che corrodeva lentamente la mia pelle, consumandomi dall'interno. La presenza di quegli uomini, la loro brutalità, mi condusse a un pianto disperato e silenzioso.
Le lacrime iniziarono a rigare il mio viso senza sosta, mentre alzavano la mia maglietta. Nuda, sotto gli sguardi di infinite persone che assistevano ridendo e commentando l'accaduto, mi sentii come un oggetto, esposta a quelle due belve sopra di me.
Urlai e mi dimenai un'ultima volta prima che altri due uomini si avvicinassero, tenendomi le gambe divaricate, aperte a soddisfare con la forza il loro desiderio, a compiacere il loro ego.
Sentii i loro baci sul collo, sul ventre, le loro bocche che succhiavano i miei seni, stringendoli con forza mentre con le dita mi penetravano sia avanti che dietro.
Mi sentii impotente.
Violata dalla vita stessa.Questa sono io: Diamond One, una ragazza di appena 20 anni con alle sue spalle una vita di violenze, infelicità, depressione, confusione, sofferenza e dolore.
Una ragazza il cui unico desiderio era vivere in pace, circondata da una famiglia che la amasse e la rispettasse, dimenticando il passato e ogni suo tormento.
Sentii l'aria mancarmi quando uno di loro mi sollevò, penetrandomi da dietro mentre l'altro si posizionava sopra di me, penetrandomi da avanti. Chiusi gli occhi e strinsi i pugni.
Ancora una volta.
Ancora.
Ancora.
E ancora una volta.Come se fossi una giostra.
Come se non fossi umana.
Come se appartenessi a loro.Chiusi gli occhi, immaginandomi lo psichiatra entrare in quel momento, pronto a salvarmi, ad accogliermi tra le sue braccia e a proteggermi sotto le sue ali, mentre puniva chiunque avesse assistito o partecipato a questa ingiustizia.
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The Promise
RomanceVolume 1 (completo - in revisione) "Chaos is me. And you don't have enough power to tame it, to tame me." Diamond, a seguito della promessa fatta al suo padrino, si trasferisce in Brasile dove incontra per la prima volta Eros, mafioso inglese entrat...