6 - Teresa

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«Ho bisogno solo di una firma qui e poi può andare senza problemi.» L'infermiera mi fa firmare il foglio delle dimissioni e subito dopo inizio ad impacchettare le poche cose che avevo con me.
Ancora non posso crederci che  quell'uomo mi abbia salvata. Di tutti gli uomini sulla faccia della terra, dovevo incontrare nuovamente lui.
Apro la porta della camera e per poco non mi viene un infarto. «Oddio!»

Il mio salvatore, nonché uomo da una notte e via, è proprio davanti ai miei occhi.
«Buongiorno splendore. Come ti senti oggi?» Mi fa un sorriso terrificante ma carino allo stesso tempo.
«Non chiamarmi così. Che diavolo ci fai qui?» Lo scanso con un braccio e inizio a camminare per il lungo corridoio bianco.

«Mi sembra ovvio, sono venuto a prenderti.» Con pochissime falcate è al mio fianco e mi prende la borsa dalle mani.

Mi blocco e lo guardo in cagnesco riprendendomi la borsa dalle sue mani spaventosamente grandi in modo abbastanza violento.
«Non ce n'è bisogno e poi nessuno ti ha chiesto di farlo.»
Riprendo a camminare e spero che capisca l'antifona perché in questo momento non voglio assolutamente avere a che fare con lui.

«Sono il tuo salvatore, me lo devi.»
Mi blocco nuovamente e mi giro di scatto. «Quindi ti metti a salvare le persone per poi obbligarle a fare ciò che dici?»

Riprende nuovamente la borsa dalle mie mani e comincia a camminare con passi lenti e misurati, come se sapesse che le mie gambe corte non riuscirebbero a stare al suo passo.
«Non la metterei proprio in questi termini. Diciamo che volevo trovarti e grazie all'incidente l'ho fatto. Sia chiaro, non sto dicendo che sono contento che tu abbia avuto un incidente, ma questo mi ha permesso di rincontrarti. Ora, perché non la smetti di dibattere su questo e andiamo a mangiare qualcosa insieme?»

«Io non vado da nessuna parte con te. Sei un estraneo e non ti conosco.»
«Però hai fatto sesso con me. Per quello mi conoscevi abbastanza.»
Se i miei occhi potessero uscire dalle orbite, sarebbero per terra. Mi avvicino di scatto a lui per evitare che si metta a sbandierare ai quattro venti ciò che abbiamo fatto.
«Ti dispiace abbassare la voce?» Glielo chiedo quasi ringhiando.
«Perché, ti dispiace che qualcuno lo sappia? Direbbero che sei una donna fortunata.»

«Spero tu ti renda conto quanto questa frase risulti poco elegante.» Lo spingo per farlo camminare. Ci manca che le infermiere si mettano a spettegolare su di me.
«Quella sera non abbiamo fatto nulla di elegante, perché dovrei dire il contrario? È stato fantastico. Una delle notti più belle e piacevoli della mia vita, oserei dire.»

Quando finalmente arriviamo fuori, l'aria fresca del mattino mi rigenera. «Che cosa vuoi da me? Che ti ringrazi? Beh... grazie per il tuo aiuto. Se non fosse stato per te, non so cosa sarebbe successo. Ora, se vuoi scusarmi, ho ben altro a cui pensare.»
«Pensi che io ti lasci andare così facilmente dopo che ti ho cercata in lungo e in largo?»

«Chi diavolo sei? Uno stalker? Un maniaco? Abbiamo fatto sesso una volta, in uno spogliatoio.»
«Veramente era una doccia.»
Lo stronzo osa interrompermi.
«Fai sul serio?» Mi sto alterando. «Devi ribattere su questo? La doccia era nello spogliatoio, perciò...»
«Beh, sarebbe sbagliato dire che lo abbiamo fatto nello spogliatoio. Se la tua frase fosse corretta, significherebbe che abbiamo fatto sesso sulle panche o su uno degli armadietti. Mi sembra di ricordare che l'acqua ci scivolasse addosso, insieme ad altre cose...»

L'ultima frase è vagamente allusiva e non rispondo solo perché sono una signora.

«Doccia o spogliatoio, non cambia nulla. È stata una notte da una botta e via; è stato piacevole e adesso addio.»
Allungo un braccio per riprendere la borsa, ma lui si allontana di scatto e alza il braccio per non farmi arrivare all'obiettivo.
«Una cena. Voglio solo una cena con te.»
«Perché mai dovrei accettare?»
«Perché ti ho salvato la vita, per esempio.»
Rimango in silenzio perché non so come controbattere. Effettivamente gli devo un grande favore, enorme a dire il vero.
Continuo a fissarlo per qualche altro secondo.

Per sempre con teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora